venerdì 18 giugno 2010

Poeta dialettale 1

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Presentazione 

Questo blog da oggi si avvale di un nuovo callaboratore locale (mi è stato raccomandato da una persona molto importante a cui non ho potuto proprio dire di no), Pasquale, detto Pascalin, a suo dire è una specie poeta dialettale (per la verità io l'ho sentito declamare delle belle poesie, ma era ubriaco come una cucuzza), mettiamolo alla prova è abbiate un pò di pazienza anche voi (sssttt, non diteglielo, ma glielo promesso se fa menate un calcio nel sedere e via).

Questo è l'angolo a lui riservato.

Lasciamo la parola a Pascalin.

(Su richiesta di diversi amici ho tradotto dal dialetto sanmichelano all'italiano, ma purtroppo nella traduzione letterale parecchie inflessioni, assonanze e rime vanno perse, è come a voler tradurre delle poesie italiane in altre lingue, si perde tutto.)

Salut a tutt, i song Pascalin, sont net a San Michel ques 60 ann angret, iattanm cu mamamm ern di Cegje, sh nh vnern a San Michel appen spuset.

(Salute a tutti, io sono Pasqualino, sono nato a San Michele quasi 60 anni fa, mio padre e mia madre erano di Ceglie, se ne vennero a San Michele appena sposati.)

Ji invec da quan mi spusev abit for, comunq non tant lunten da lu pais.

(Io invece da quando mi sposai abito in campagna, comunque non tanto lontano dal paese.)

Do so li cos ca mi piascn di chiu a me, lh femmn e lu mier, dh lh femmn nh pozz fe pur a men ma senza mier ji so muert. Accussi la ser dopp cajj spcet di fatie, mi doc na puluzzet, mi pigj la bicicalett e mh n vengh a San Michel, m fazz nu gir cull'amic e nh facim ncun bicchier di mier oppur na birrett, gert vot ni facim na bell partit a cart e intant bivim ankunna cos, chiu tard quann mi gir mi piggj la bicicalett e mi ni torn a ches. Pi disc la verite teng pur la machn, ma è meggj la bicicalett, accussi quan torn a ches all'arih apert spredd nu pich lu mier e la birr, accussi mijerm nang disc ca voc semp ambriech.

(Due sono le cose che piacciono di più a me, le donne e il vino, delle donne posso farne pure a meno ma senza il vino io sono morto. Cosi la sera dopo che ho finito di lavorare, mi do una pulita, mi prendo la bicicletta e me ne vengo a San Michele, mi faccio un giro con gli amici e ci facciamo qualche bicchiere di vino oppure una birretta, certe volte ci facciamo una bella partita a carte ed intanto beviamo qualche cosa, più tardi quando mi gira mi prendo la bicicletta e me ne torno a casa. Per dire la verita ho pure l'auto, ma è meglio la bicicletta, cosi quando torno a casa all'aria aperta evapora un poco il vino e la birra, cosi mia moglie non dice che sono sempre ubriaco.) 

Da quann agjh net song crisciut semp a San Michel, quind discim ca sacc parle ques buen lu dialett.

Allor discim ca ji sont na specie di poet, inzomm discim ques.

Lu fatt iet, mannagj lu diavl, ca quann bev mi venhn a nchep ncert bell poesie, sol ca po quann spic leffet dh lu mier mh lh scord semp, mannagjia a me.

A pic pic, com m venn-n, a que sob vaggji scriv ngunna poesii, storii o fatt  in dialett sanmichelen. Ci vi piascn vabbuen, ci na vi piascn pegg pi vu e vabbuen lostess.

(Da quando sono nato sono cresciuto sempre a San Michele, quindi diciamo che so parlare quasi bene il dialetto.

Allora diciamo che io sono una specie di poeta, insomma diciamo quasi.

Il fatto è, mannaggia il diavolo, che quando bevo mi vengono in testa certe belle poesie, solo che poi quando finisce l'effetto del vino me le scordo sempre, mannaggia a me.

A poco a poco, come mi vengono, qui sopra voglio scrivervi qualche poesia, storia, o racconti in dialetto sanmichelano.

Se vi piacciono vabbene, se non vi piacciono peggio per voi e vabbene lostesso.)

 

Quann nasciv (quando nacqui)

Quann nascist, mi dicev semp mamamm, tu jier bell russ e bianch, ier tant bell, pariv nu bambiniedd, sol ca po crscenn si divntet capa tost e dispttus peggii di nu cuc capriccius.

 (Quando nascesti, mi diceva sempre mia madre, tu eri bello rosso e bianco, eri tanto bello, parevi un bambinello,  solo che poi crescendo sei diventato testa dura e dispettoso peggio di un asino capriccioso.) 

La cummer ca mer vattscet dicev a mamamm, quann ji la fascev arrabbie, ce vue fesc cumme, megj a cresc puerc ca cresc figji, comm dicev semp nonna mej. Na vot, dopp ca jed jer ditt stu fatt, disciv alla cummer, ue cumme ma ner mej ci tu invec cu catt nu piccin ter cattet nu bell puerch, almen mu ni ste mangiamm nu pich di sazizz. Mi rrivo da mamamm, nu leccamus sott lu nes, cangor dop tant ann s c penz mi fec ancor mel lu mus.  

 (La mia commara di battesimo diceva a mia madre, quando io la facevo arrabbiare, che vuoi farci commara, meglio a crescere porci che a crescere figli, come diceva sempre nonna mia. Una volta, dopo che lei aveva detto questo fatto, dissi alla commara, hei commara ma non era meglio se tu invece di fare un bambino ti eri comprata un bel porco, almeno ora ci staremmo mangiando un poco di salame.  Mi arrivo da mia madre un manrovescio sotto al naso, che ancora dopo tanti anni se ci penso mi fa ancora male il muso.)

L vueijh (I guai)

Da quan agjh net tant so li vueijh cagjih passet, ma lu vueijh ciu gros ji m l'agjih spuset, e dop che l'agjih spuset pur a ches m  l'agjih purtet, povr a me ce brutt vueijh cagjih ncappet.

(Da quando sono nato tanti sono i guai che ho passato, ma il guaio più grosso io me l'ho sposato, e dopo che lo sposato pure a casa me l'ho portato, povero a me che brutto guaio che ho incappato.)

Ci sarà un seguito, spero. 

domenica 13 giugno 2010

L'aceto

Per il ciclo medicina alternativa, voglio presentare questo sottovalutato miracolo della natura che è l'aceto.

Questo post è stato tratto dal sito  http://www.florablog.it/   a cui va il mio più sentito ringraziamento per tutto.

Aceto di mele, un cucchiaino al giorno toglie il medico di torno.

 aceto-di-mele.jpg

 

L'aceto di mele si ottiene fermentando in botti di legno del succo di mela fresco fino a farlo diventare sidro. A questo si aggiungono batteri di genere Acetobacter, presenti anche nell'intestino umano, che lo trasformano in aceto. Quando dopo qualche settimana raggiunge una acidità del 5% si può imbottigliare.
L'aceto di mele è un rimedio naturale utilizzato dalla medicina popolare fin dalla antichità. I cinesi lo prescrivevano abitualmente 400 anni fa e Ippocrate curava i suoi pazienti contro le infezioni e le ferite. Rispetto all'aceto di vino ha un sapore meno aspro e più delicato ed è un integratore alimentare ricco di principi attivi naturali. Contiene moltissimo potassio, è ricco di numerosi altri minerali come il calcio, il magnesio, il cloro, il rame, il ferro, il fluoro e il sodio. Inoltre sono presenti la fibra, la vitamina C, B1, B2, B6, e la Vitamina E, oltre a l'acido acetico, che è uno dei suoi fondamentali ingredienti.L'aceto di mele ha un'azione battericida, che previene enteriti e diarree causate da salmonelle e altri batteri che sono dannosi per il nostro organismo. Comunque un cucchiaino in un bicchiere d'acqua prima di mangiare favorisce la salute grastrointestinale.
Le altre sue proprietà naturali sono molto conosciute, abitualmente può rallentare il processo di indurimento del sistema vascolare, inoltre l'alto contenuto di minerali, soprattutto potassio, lo rende un vero e proprio toccasana per molteplici usi curativi. Prima di tutto contro i dolori articolari. Pare che un cucchiaino di aceto di mele e uno di miele mescolato in un bicchiere di acqua fresca, usato per circa un paio di mesi, possa far raggiungere al sangue l'acidità necessaria per poter sciogliere il calcio depositato nelle giunture, liberando anche le vene, le arterie e gli altri vasi sanguigni. Ottimo anche contro i gas intestinali, l'acidità di stomaco e per far migliorare la digestione. Sembra importante anche la sua azione di bruciare i grassi e quindi perdere peso.
Efficace anche in caso di disturbi renali, insonnia, emicranie e mal di gola. In caso di mal di gola o gengive sanguinanti fare un gargarismo con un cucchiaino di aceto di mele aggiunto a mezzo bicchiere d'acqua, poi deglutire il tutto per permettere che l'aceto disinfetti anche le parti più profonde della gola. Contro l'alito cattivo, a digiuno, usare un cucchiaino d'aceto in mezzo bicchiere d'acqua e sciacquare la bocca. Inoltre anche in cosmesi è un prezioso aiuto: può essere utilizzato per la pulizia dei capelli perché fornisce un pH equilibrato per la crescita e la salute del cuoio capelluto. Per avere una pelle fresca e vellutata, aggiungere un bicchiere di aceto di mele nell'acqua della vasca da bagno e rimanervi per quindici minuti circa.
Foto di Chiot's Run

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Sinceramente devo confessare che come tanti non avevo mai sentito parlare dei benefici sul corpo umano dovuto all'ingestione di aceto, come la maggior parte delle persone lo consideravo solo un condimento per insalate ed un ingrediente per creare alcune salse, ma nulla di più.

Anticamente veniva usato per disinfettare ferite ed altro ma poi a torto è stato surclassato da altri prodotti più moderni.

Fin da ragazzino devo dire che mi piaceva il sapore dell'aceto, mi piaceva il vino che dava un leggero sentore di aceto (in dialetto locale viene detto "vino spunto", ed è un'avvisaglia che il vino si sta trasformando in aceto), alcune volte addirittura mi piaceva mettere nel bicchiere del vino alcune gocce di aceto, con la disaprovazione di chiunque fosse presente.

Ultimamente non  so nemmeno io perchè stavo limitando di molto l'uso dell'aceto, alle volte passavano mesi senza che ne usassi neanche una goccia.

Ebbene come forse ho già avuto occasione di dire, io sono curioso come una scimmia, per cui una volta letto il post di FLORABLOG ho voluto subito provare di persona la mistura aceto-miele-acqua, cosi in un bicchiere ho messo un poco di aceto (solo che invece dell'aceto di mele ho usato quello di vino, l'aceto di mele ha un retrogusto che non mi piace tanto, ma all'atto pratico credo che il risultato finale sia uguale), due cucchiai da cucina di miele (ho usato il primo che mi è capitato sottomano, miele d'acacia), dopo aver agitato bene affinche si miscelassero aceto e miele ho aggiunto sin quasi all'orlo acqua (del rubinetto), un altro leggero rimescolio, dopo di che l'ho bevuto, tra l'altro devo dire che ha un ottimo sapore ed è anche molto dissetante.

Meglio usarlo dopo i pasti. A stomaco vuoto si potrebbe avere qualche piccolo bruciore di stomaco.

Alle volte l'aceto, invece di berlo, l'ho metto sulla fettina di carne o sulla fettina di pollo (specialmente se impanate).

Risultato, dopo qualche giorno ho notato la differenza, era un periodo che mi sentivo abulico, non avevo voglia di fare nulla, ora invece mi sento iperattivo. Altro fatto che ho notato, l'urina, sempre più o meno dallo stesso periodo, quando andavo al bagno era di un colore molto scuro, ora invece è di un colore giallo paglierino chiaro.

A cosa siano dovuti questi cambiamenti non saprei, forse ai sali minerali o alle vitamine o tutto assieme, ma finche questi effetti benefici durano siano essi i benvenuti.

Provate, chissa ne potreste trarre benefici anche voi. E poi come al solito non sono medicine o altre porcherie chimiche, a meno che uno non sia allergico, ma non ho mai sentito parlare di persone allergiche all'aceto o al miele.

Comunque come sempre la cosa più importante è di non esagerare con le dosi.

Ci sono persone che dicono di essere guarite dal diabete usando l'aceto. Non so se questo sia vero ne come l'abbiano usato. Comunque tutto può essere. Mai dire mai.

Alcuni usi poco conosciuti dell'aceto in cucina:-

-Se mentre fate il ragù, vi dovesse scappare un po di sale in più, per nascondere la cosa mettete nel ragù un  cucchio o due di aceto (a secondo della gravità), poi per coprire l'odore dell'aceto mettete nel ragù una o due foglie di alloro (o lauro) e lo sbaglio è coperto; 

-Se a tavola vi avanza del pesce fritto (intendo alici, sarde, triglie ecc.) buttarlo via è un peccato ed uno spreco inutile, a conservarlo nel frigo per la sera o peggio per il giorno dopo sarà diventato duro e immangiabile, allora per conservarlo prendete una terrina o un recipiente di vetro (mai la plastica o il metallo, dopo capirete perchè) stendete sul fondo il pesce, date una spolverata di  sale fino, prendete dell'aceto (bianco è più delicato il rosso va bene ugualmente ma è troppo forte) e versatelo piano piano sul pesce fino ad inzupparlo completamente, coprite con un coperchio o un piatto (per evitare polvere e insetti), potete lasciarlo anche fuori dal frigo, se il pesce è ben bagnato si puo conservare anche ed oltre i 10 giorni. Sentirete il giorno dopo che sapore. 

-Per evitare di lacrimare mentre affettate la cipolla,  prima di cominciare bagnate la lama del coltello con aceto.

-Mai mettere l'aceto o cibo che contiene aceto in contenitori di plastica diventerebbe uno schifo. 

Un metodo veloce per chi vuol farsi l'aceto in casa.

Il modo più semplice e veloce per ottenere l'aceto è prendere un boccione di vetro da due litri o oltre, versarci dentro uno o due bicchieri d'aceto (bianco o rosso) ed aggiungere un litro o anche più di vino (rosso o bianco a seconda di come volete l'aceto), però il vino deve essere buono e non pieno di trattamenti tipo bisolfiti, altrimenti anche l'aceto diventerà vino, dopo circa un mese dovreste avere il vostro aceto. A me  successo questo, in mezzo boccione di vino versai addirittura una intera bottiglia d'aceto, dopo un mese il sentore d'aceto era sparito, morale buttai via il tutto è non ho mai più comprato quel tipo di vino.

Ciao, se volete, fatemi sapere nei commenti, come è andata.

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