domenica 24 ottobre 2010

LA MONTAGNA CON I PIEDI D’ARGILLA

 

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C'era una volta un uomo di 60 anni, 1,82 di altezza, oltre 100 kili di peso (insomma una vera montagna umana), un uomo di 60 anni nel cui corpo si agitava da sempre l'animo di un ragazzo di ventanni, giocoso, solare, sempre pronto al gioco e allo scherzo, autoironico, spensierato, scavezzacollo, un poco incosciente come può esssere un giovane di 20 anni, amava la buona tavola e la cucina dai sapori forti (insomma ingozzava di tutto), ma sopratutto amava in modo sconsiderato la roba dolce consumava zucchero, cioccolato, frutta e dolci in quantità industriali.

Si un uomo che si sentiva indistruttibile sotto tutti gli aspetti.

Una brutta notte, senza motivo apparente quest'uomo venne preso da capogiri, nausee tremende e vomito, tanto da non riuscire a reggersi nemmeno in piedi. Cadde addirittura miseramente per terra, soccorso dalla moglie e dai figli, si rifugio  aflosciato come un sacco vuoto su un divano, ferito più nell'orgoglio che nel fisico, la moglie spaventata, chiamò il 118, dopo una sommaria visita venne disposto il suo immediato ricovero in ospedale tramite autoambulanza.

Dopo un bel pò di giorni quest'uomo venne dimesso dall' ospedale con una diagnosi che per lui suonava come una condanna a morte, DIABETE IN SOGGETTO IPERTESO.

Brutta parola quel DIABETE, come era brutta, significava niente più zuccheri, niente più cioccolata, niente più dolci, niente più grandi abbuffate culinarie, ma solo uno schifosissimo regime alimentare controllato, per lui era peggio di una condanna a morte.

Insomma la montagna aveva il suo punto debole, aveva i piedi di argilla.

 

E si cari amici quest'uomo come qualcuno sicuramente avra gia capito sono proprio io. Povero me.