Ecco alcune barzellette, segnalatemi quella che vi piace di più.
Appena possibile ne postero altre.
Altre barzellette su questo blog le trovi a questo link
http://carolemico.myblog.it/archive/2009/09/25/barzellette.html
RAGAZZI CHE SI DIVERTONO
Tre ragazzi un po faciloni e caciaroni, partono per un viaggio di piacere in un emirato arabo (non facciamo nomi, qualcuno potrebbe essere tentato a ripetere la cosa), qui giunti, mentre passeggiano notano un bel giardino con all’interno ogni ben di dio di frutta, senza pensarci due volte scavalcano il basso muretto e si danno alla pazza gioia a mangiare frutta ogni tanto si rivolgevano tra loro parole come “” alla faccia del padrone, in culo al padrone “” dopo qualche minuto di pasteggiamento e frasi del genere, arrivarono delle guardie che catturarano i tre giovani, questi dissero ai tre ragazzi “” lo sapevate che questo è il giardino privato del sultano (tizio e caio), ora vi porteremo da lui ed egli stesso vi dara la giusta punizione “” detto fatto le guardie trascinarono i tre ragazzi alla presenza del sultano, allora questi gli disse “” visto che vi divertivate a dire in culo al padrone, vi condanno e comando che ad ogni uno di voi gli sia infilata nel sedere l’uguale quantità e tipo di frutta che ha mangiato e che sia fatto con tutta la buccia “” detto fatto le guardie dettero inizio alla pena, al primo gli infilarono nel sedere una per una qualche kilo di ciliegie, al secondo gli cominciarono ad infilare delle grosse banane, mentre facevano questo il ragazzo scoppio in una fragorosa ed irresistibile risata, allora una delle guardie gli disse “” ma come ti stiamo infilando delle banane su per il culo e tu ridi? “”, il giovane non smettendo di ridere disse “” il fatto è che sto pensando all’altro nostro amico che si è mangiato una decina di noci di cocco “”.
Hei pensate se ci fossero delle pene del genere anche qui da noi.
LA STAZIONE DI MONTA
Una coppia un po attempata (marito e moglie) si recano a visitare una stazione di monta (la stazione di monta sarebbe dove si portano le cavalle per farle ingravidare), mentre stanno li a guardare tutto sto movimento alla moglie viene una curiosità, allora chiede ad uno dei garzoni “” scusa, ma uno stallone quante volte riesce a montare in un giorno? ”” al che il garzone risponde “” dipende signora, può arrivare anche a dieci volte al giorno “” a quella risposta la signora da una gomitata al marito e gli dice sottovoce “” lo senti, e tu, si e no se riesci a farne una al giorno “” il garzone che aveva sentito quella frase disse “” signora, si, lo stallone riesce a farne anche dieci al giorno, però ogni volta la cavalla viene cambiata, non è mai la stessa ””.
L’AUTOMOBILISTA
Un atomobilista percorreva con la sua autovettura una strada di campagna, ad un certo punto gli viene un bisogno impellente di andare al cesso, la cosa era molto urgente, a rischio di sporcare le mutande, non sapendo che fare, visto che era in aperta campagna, si ferma sul bordo della strada scende dall’auto e si infila in un vigneto che costeggiava la strada, si abbassa i pantaloni e le mutande e fa i suoi bisogni, finito che ebbe si accorse di non avere addosso fazzolettini di carta od altro per pulirsi, penso “ mah, poco male, vuol dire che mi pulirò con le foglie della vite” detto fatto strappo una larga foglia dalla pianta più vicina e la porto dietro con la mano destra per pulirsi il sedere, mentre faceva questo la foglia si ruppe e gli si sporco tutto il dito indice di cacca, lascio cadere la foglia e si guardo il dito pieno di cacca “porc...., che schifo ed ora come faccio?” allora sbattette indietro con forza la mano col dito allungato per far staccare la cacca, cosi facendo il dito gli ando a sbattere violentemente contro un tronco di vite che stava alle sue spalle, a quel dolore lancinante, grido “madonnaaa che doloreee” contemporaneamente ed istintivamente si porto il dito alla bocca come per lenire il dolore.
L’autista pazzo
Un vecchietto con una vecchia scassatissima Fiat 500 (primo tipo), imbocca l’autostrada, dopo qualche chilomentro l’auto comincia a dare i numeri, ad un certo punto si ferma è non vuole più saperne di ripartire. Il vecchietto, preso dallo sconforto comincia a fare segni agli altri automobilisti di passaggio. L’unico a fermarsi è un giovanotto a bordo di una Maserati, il quale dice al vecchietto ““senti io di motori non ne capisco nulla, l’unica cosa che ti posso fare è trainarti sino alla prossima area di servizio e li ti farai dare un’occhiata all’auto””, il vecchietto accetto ringraziando, il giovane tiro fuori dal bagagliaio della sua autovettura un sottile cavo di acciaio con cui lego il 500 dietro alla sua Maserati, il vecchietto salì sulla 500 è la Maserati parti, stereo a tutto volume, fatti alcuni chilometri il giovane si dimentico completamente di avere al traino il 500 è comincio ad aumentare la velocita, 100, 150, 200, 250 in aumento, si mise sulla corsia di sorpasso e andava, la 500 appesa dietro sbandava a destra e a sinistra il vecchietto riusciva a mala pena a tenerla e mentre si strizzava per la paura continuava a suonare il clacson per attirare l’attenzione dell’autista della Maserati, ma quello con lo stereo a tutto volume non sentiva nulla. In quel momento si trovò a sorvolare la zona un elicottero della stradale, non vedendo il sottile cavo d’acciaio che univa le due auto, il pilota chiamo via radio dicendo “” A TUTTE LE AUTOVETTURE SULL’AUTOSTRADA ......, SUL TRATTO ......, FATE ATTENZIONE, FERMATE UN PAZZO IL QUALE SU UNA FIAT 500 VECCHIO TIPO DI COLORE BIANCO, SULLA CORSIA DI SORPASSO A 280 KM ORARI CHIEDE STRADA AD UNA MASERATI ””.
Il pescatore
In una città (di cui non faccio il nome per la privacy) su un ponte sotto di cui scorre uno dei fiumi più inquinati d'Italia, un uomo armato di canna da pesca è indaffarato sul bordo del parapetto del ponte, ogni tanto ritira la lenza mette qualcosa sull'amo e rilancia nel fiume, intanto ripete una parola "cinque, cinque, cinque, cinque". Dopo un poco sull'altro lato del ponte appare un'altra persona, questa vede il pescatore e scuote la testa, si affaccia dal ponte e guarda sotto dove scorre il fiume, un liquido tra il marrone ed il giallo cacca su cui galleggia un pò di tutto, buste di plastica, bottiglie, frutta marcia, pezzi di legna, qualche carogna di animale e altre immondizie e fetenzie di ogni genere. L'uomo scuote la testa e riguarda il pescatore e si dice "mha", allora preso dalla curiosità gli si avvicina e con voce canzonatoria gli fa "che fanno, abboccano, abboccano?", il pescatore intanto "cinque, cinque, cinque", poi si gira e guarda in faccia il signore e gli dice "sono qui da circa mezzora e tu sei il sesto che abbocca", il curiosone diventa tutto rosso e va via tutto inviperito, il pescatore torna ad occuparsi della canna da pesca ed intanto dice ""sei, sei, sei, sei, sei".
Ad ogn'uno la sua parte
Un anziano signore si trova davanti allo specchio completamente nudo, guarda il suo membro molliccio e gli dice "" Ma è possibbile in tanti anni quante sodisfazioni ti ho dato quanti sfizi ti ho fatto togliere ed ora tu mi hai abbandonato cosi?, non è possibbile "", in quel momento gli esce una scorreggia al che l'anziano signore sbotta "" Zitto tu, perchè anche tu hai avuto la tua parte "".
Il mandolino
Un paio di ragazzi passeggiano per strada, ad un certo punto incrociano una bella ragazza, alta, formosa, con un sedere mozzafiato, uno dei due ragazzi, guardando il sedere della ragazza esclama " Bel mandolino sai che suonate ", la ragazza si gira e gli risponde " Non suona mica sai ", il secondo ragazzo che sin'ora era stato zitto subito disse " Lo dicevo io che era rotto ".
Il paradiso
Un bravuomo, muore e si presenta alle porte del paradiso, trovando la porta chiusa, busso con le nocche delle mani " Toc toc ", nessuna risposta, dopo poco busso di nuovo " Toc toc toc ", niente nessuna risposta. La cosa continuo cosi per un paio d'ore nulla come se non ci fosse nessuno. Il poveraccio aveva quasi perso la speranza, si disse ora provo un'altra volta se non mi aprono me ne vado, alzo la mano per bussare ed in quel preciso momento venne urtato da un altra persona che reggeva con entrambe le mani un grosso pacco in confezione regalo, il quale gli disse " Scusami ma questo pesa ", cosi dicendo si avvicino alla porta e diede un paio di colpetti col piede, il rumore dei colpi non si era ancora dissipato che la porta si spalanco, al che il primo uomo disse " Come io sono stato più di due ore a bussare e nessuno mi ha aperto, tu arrivi e subito ti aprono ", l'altro rispose " Vedi amico mio il fatto è che tu ai bussato con le mani, ciò voleva dire che non portavi nulla, ecco perché nessuno ti apriva ".
Morale anche in paradiso ecc. ecc.