SAN MICHELE SALENTINO e la sua provincia. Brindisi. (Un pezzo del mio cuore), by Carolemico (1)
di tutto un po, un po di tutto
lunedì 9 dicembre 2013
Natale 2013
mercoledì 4 dicembre 2013
TRASFERIMENTO
lunedì 9 settembre 2013
Ho distrutto il punteruolo rossso?, forse.
(Le foto sotto sono mie, possono essere liberamente copiate)
Non starò qui a parlare del punteruolo rosso, basta girare un poco sulla rete e si trovano decine di siti che parlano di questo dannosissimo insetto.
Dunque, da qualcosa come trentanni una palma da datteri (da noi non fruttificano o meglio fanno solo dei frutti piccolissimii col nocciolo e pochissima polpa) cresceva sotto un pino marino che con la sua chioma la copriva completamente, godeva di ottima salute, il maledettisimo e temuto punteruolo rosso non le aveva mai dato alcun fastidio, presumo e sono ancora convinto che la resina che cade dal pino la metteva al sicuro anche se ne rallentava la crescita (il tronco dal livello del terreno è alto circa un metro).
Circa un mese fa mi venne consigliato di spostarla in un altro luogo in quanto li sotto era un po sacrificata (in effetti i rami più alti della palma andavano a infilarsi in mezzo ai rami più bassi del pino), anche se con poca convinzione con l’aiuto di una benna ho fatto spostare la palma a qualche metro di distnza dal pino.
Con mio grande rammarico oggi mi sono accorto che uno dei rami poggiava per terra come se fosse rotto, su alcuni punti in cui erano stati tagliati di fresco dei rami (o palme) vi erano dei fori di oltre un centimetro di diametro, poi mentre contemplavo perplesso la pianta ho sentito dei rumori strani provenire dalla sommità del tronco, qualcosa stava rosicchiando il legno, li i miei sospetti sono diventati certezza nella palma si era di sicuro infilato il punteruolo rosso.
Sono andato presso un negozio di prodotti per l’agricoltura ed ho spiegato la cosa, il negoziante mi ha cosigliato e venduto un prodotto insetticida (non scrivo il nome per non fare pubblicità) da diluire in acqua, non specifico per le palme ma a suo dire altre persone con quello avevano ottenuto buoni risultati.
Tornato in campagna ho preparato circa 10 litri di mistura (acqua con insetticida) ho messo l’intruglio nella pompa ed ho irrorato tutto il tronco con particolare attenzione sia all’intersezione delle palme già tagliate che a quelle delle palme ancora attaccatte, sino a che non finito tutto il liquido.
Dopo circa 10 minuti che avevo finito di irrorare avevo la conferma al mio sospetto, dal di mezzo della intersezione di una delle palme tagliate di fresco vedevo venir fuori un grosso punteruolo rosso (si muoveva come una persona ubriaca), sicuramente non dev’essere il solo, dall’interno del tronco provengono ancora diversi rumori, domani vedremo.
A giorni ripeterò l’operazione di irrorazione, spero ardentemente di riuscire a salvare la pianta.
Morale se avete una palma sotto o vicinissima ad un pino non fate la stupidaggine che ho fatto io, se godè di buona salute lasciatela dove si trova.
Eccolo li il fetentone, ancora si muove, è duro a morire.
domenica 25 agosto 2013
CONTRO LE PUNTURE DELLE ZANZARE
La foto della zanzara tigre è stata tratta da http://www.mg-italy.com/modules/mastop_publish/
1)- Per prima cosa, evitate per quanto potete di grattarvi dove siete stati punti, peggiorereste la cosa, prima si gonfia e si arriva alcune volte sino a sanguinare di brutto, e poi le unghie potrebbero provocare infezioni.
2)- Provate questo semplicissimo rimedio rapido e veloce (e soprattutto niente porcherie chimiche e cosa più importante e sempre a portata di mano ed e gratis) contro il prurito dovuto alle punture delle zanzare (almeno per me funziona, sparisce del tutto quel fastidiosissimo prurito), quando sentite il prurito non dovete far altro che prendere con un dito un poco della vostra stessa saliva e spalmarla sulla puntura (a qualcuno fara un po senso ma se sparisce il prurito vedrete che non vi farà di certo più senso), comunque ripeto, su di me funziona, non so se funziona anche per altre persone ne a cosa sia dovuto se al ph della saliva o a qualche enzima, ma come dice il detto "sinche dura fa verdura", su di me funziona ed io lo uso. Avete mai sentito un bambino piccolo piangere per il fastidio delle punture delle zanzare (piange il cuore), provate questo rimedio.
3)- Per avere un po sollievo dal bruciore applicare del dentifricio (quello bianco) sulle punture di zanzare, dovrebbe anche bloccare eventuali infezioni.
4)- Un altro rimedio è quello di sfregare leggermente un fiammifero (ovviamente spento) dalla parte dello zolfo sul rossore (molto antiestetico) provocato dalla puntura della zanzara, in poco tempo il rossore sparirà.
Altri articoli correlati:-
http://carolemico.myblog.it/archive/2009/08/27/la-zanzara-tigre.html
http://carolemico.myblog.it/archive/2009/09/19/la-zanzara-buongustaia.html
venerdì 12 luglio 2013
antiche strade messapiche ?
foto n.1
foto n.2
foto n.3 e 4
Si tratta di particolari (ripresi molto da vicino) riguardanti la foto n.1. L'altro giorno (20.09.2011) ripassando sul luogo ho notato una cosa (di cui l'altra volta non mi ero accorto, magari ad un esperto non sarebbe sfuggito, ma io sono solo un dilettante) che da maggior credito alla mia supposizione. Se si ingrandiscono le foto (sono lo stesso luogo preso da angolature diverse) si nota come una scanalatura sulle due pietre, potrebbero essere state provocate per esempio dal passaggio di ruote di carri, si tenga presente che se la mia supposizione fosse vera si tratterebbe di una strada romana o ancora piu antica di una strada messapica, intorno ai 2 o 3000 anni fà o anche di più, come ben si sa in quel periodo le ruote dei carri non avevano il cerchio di ferro ma erano completamente di legno, quindi l'attrito con il fondo stradale era minore.
foto n.5
Questa foto è una panoramica della foto n.2 presa dal lato destro, vero che sembra il ripiano di una strada? La striscia bianca che si vede sullo sfondo è un muro che recinta un terreno vicino, tra il muro e la striscia rialzata (larga almeno 3 0 4 metri) che si vede nella foto scorre una stradina, tempo fa strada in ciotoli ora asfaltata (nella foto n.2 in alto si vede una striscia di questa strada), i due alberi di ulivo che si vedono sullo sfondo bianco del muro si trovano all'interno del rialzo suddetto.
Aggiornamento del 12.07.2013
foto n.6 foto n.7
Le due foto sopra riprendono lo stesso luogo ma da angolazioni diverse.
Potrebbe essere un altro tronco della presunta strada. I tre tronconi si trovano in linea retta, uno appresso all'altro. In pratica potrebbe essere che questa strada provenisse dalla direzione dell'antica masseria Angelluzzi, attraversava il terreno su cui oggi sorge San Michele (qui esisteva una antica masseria, masseria S. Michele (in seguito sparita sotto le cotruzioni del paese), e proseguiva in direzione dell'antica masseria Aieni.
Forse questa strada proveniva dalla vicina Ceglie Messapica e dopo aver toccato le tre masserie suddette preseguiva per uno dei paesi limitrofi. Oppure collegava tra loro le tante antiche masserie (parecchie scomparse o in completa rovina) che si trovavano nella zona. Sicuramente esisteva un'antica rete di strade che collegata tra di loro tutte queste masserie.
Si tenga anche presente che questi sono terreni agricoli tutt'ora coltivati e parecchie pietre possono essere state divelte ed asportate, quindi non è cosi facile trovare tracce di questa presunta strada.
Per la verità ho contattato un archeologo per chiedergli se si poteva interessare della cosa ma mi a risposto che ci sono lungagini interminabili e con cosi pochi indizi e dificile avere delle sovvenzioni per intraprendere degli scavi per accertare la cosa. Peccato.
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Prima pubblicazione 11/04/2010
Queste foto sono state fatte nelle campagne di
San Michele, a poca distanza dal paese.
Si tratta della pavimentazione di antiche strade ormai dimenticate? o di formazioni naturali che assomigliano ad una pavimentazione stradale, ovvero dei scherzi della natura?
Cosa ne pensate, dite la vostra.
Sarò forse un sognatore ad occhi aperti, forse mi sto lasciando prendere dalla fantasia, ma chissà, e se per sbaglio avessi ragione. Le due formazioni o (spero) tronconi di strada (nelle due foto sopra), si trovano agli estremi opposti del paese, posti nella stessa direttiva come se fossero la continuazione una dell’altra, direttrice Ceglie Messapica verso la frazione Aieni, Brindisi o Mesagne o forse ancora più vicino Masseria San Gioacomo o contrada Cotura (come tutti i sammichelani sanno, in queste due zone, i nostri vecchi raccontavano che esistevano due antiche città,non si sa se Messapiche o Greche). Ora tutti sappiamo che Ceglie Messapica, Brindisi e Mesagne erano antiche città Messapiche e di conseguenza erano sicuramente collegate tra loro da strade. E se quei due tratti fossero proprio i resti di una strada messapica o due tronchi della via Traiana, oppure altro. Chissa, magari, sai che bello per San Michele.
Guardate questo tracciato, un ramo della via Traina passava per Ceglie Messapica, scendeva e curvava, continuando verso Brindisi. Provate ad ingrandire l'immaggine, si vede chiaramente un tratto che unisce Ceglie a Brindisi, passando sulla direttiva dove successivamente nascerà San Michele. Coincidenze?, credo proprio di no.
Ho fatto un ulteriore prova, sulla mappa del satellite ho provato ad unire i due punti in cui ho fotografato questi "resti" con un' ipotetica linea, ebbene il proseguimento di questa linea immagginaria finiva a Brindisi mentre dall'altro lato incrociava Ceglie Messapica, sara un caso o c'e veramente qualcosa di concreto?
L'interessante articolo seguente è stato tratto dal sito http://www.cicloamici.it/index.htm a cui va il mio più sentito ringraziamento.
La viabilità ai tempi dei messapi
Capire cosa c'era all'inizio non è cosa da poco. Intorno alle prime strade di epoca preromana si è infatti sviluppata la complessa rete viaria romana e medioevale e sono sorti centri abitati e masserie.
I messapi furono un popolo, probabilmente di origine illirica, che si insediariono in tutto il salento in età preromana creando una organizzazione economico-sociale efficiente e omogenea. E' probabile che il sistema politico da loro usato fosse quello delle "Città stato". Al pari dell'Attica che vedeva Atene come la "polis" più grande di un sistema federato di città similmente si può ipotizzare che i grossi centri messapici di Oria, Brindisi, Cavallino fossero in stretto rapporto con tutta una serie di centri minori. Questa organizzazione territoriale fortemente interconnessa, fondata su città stato postula in maniera quasi naturale l'esistenza di una rete viaria a collegare i diversi centri.
D. Novembre a riguardo delle strade messapiche preromane afferma che esse dovevano consistere principalmente in mulattiere [1] con soli pochi tratti transitabili da carri. Questa ipotesi ci convince poco. Siamo invece propensi a credere con R. Jurlaro che i messapi impiantarono nel salento, un ben articolato e funzionale reticolo viario. Questa ipotesi può infatti spiegarci la presenza di ceramiche di fattura greca e micenea ritrovate nell'entroterra salentino. Su qualche strada si doveva pur trasportarle intatte a destinazione. Anche i blocchi megalitici presenti a S. Pietro di Crepacore (Torre S.S., Br), a Manduria (Ta) etc. dovevano pur esser stati trasportati li da qualche parte. Le malte e il cocciopesto utilizzati nella costruzione di San Miserino (San Donaci, Br) sono il frutto di una evoluta tecnologia di fabbricazione. Esperti mastri e sofisticati materiali da costruzione si farebbero trasportare su mulattiere?
Manca ancora una verifica sistematica con campagne di scavo, ma la presenza di tanti e grossi centri preromani (Ceglie Messapico, Mesagne, Carovigno, Muro Tenente, Muro Maurizio ...) così uniformemente distribuiti sul territorio hanno suggerito a storici come Giuseppe Lugli e Rosario Jurlaro la presenza di un reticolo di vie parallele orientate da "settentrione a mezzogiorno" tagliate trasversalmente da altre strade che a partire dalla costa adriatica si addentravano in modo rettilineo o al più sinusoidale da "Maestrale a Scirocco" per raggiungere l'entroterra e poi la costa ionica.
L'attribuzione ai messapi di una fitta rete viaria non è cosa da poco. Se le ipotesi sull'esistenza di una rete organizzata di epoca preromana fosse confermata una naturale conclusione è quella di poter affermare che tutto lo sviluppo viario successivo e cioè romano, medioevale sia derivato da questo iniziale impianto messapico. L'esistenza stessa di centri abitati di epoca più tarda quali Latiano, Francavilla si spiegherebbe postulando il loro sviluppo intorno a questa rete viaria di impianto messapico.
"Le vie di comunicazione messapiche dovevano consistere specialmente in mulattiere e forse solo pochi tratti erano transitabili da carri; una situazione viaria quindi non molto diversa da quella protostorica premessapica, con caratteri che restano per lunghissimo tempo quasi immutati, espressivi di una economia povera e stazionaria. Il reticolo di mulattiere messapiche (che rimane sostanzialmente quasi identico, nel suo sviluppo e nelle direttrici, in epoca romana) delinea interessanti relazioni con vie preistoriche e protostoriche essenzialmente legate a "vie" commerciali. L'esigua definibilità delle vie di comunicazione messapiche (a causa della insufficiente conoscenza dell'ambiente geografico e degli insediamenti sia nella loro distribuzione sia nei loro aspetti culturali, economici e sociali) esclude evidentemente la possibilità di riconoscere il movimento di viaggiatori e di merci anche se la fittezza relativa di centri con emporio nel versante ionico autorizzerebbe a individuare maggior traffico proprio nelle vie che gravitano su questa parte del litorale salentino. Solo in seguito alla conquista, al tempo di Traiano, si ebbe un miglioramento della viabilità attraverso la costruzione e sistemazione di varie strade, tra cui la via "Augusta Sallentina", che rimasero sostanzialmente su un tracciato messapico".
Figura: ipotesi sulla viabilità messapica e romana nel salento ispirata agli studi di Uggeri e Jurlaro. La più famosa delle vie antiche di Puglia è la Via Appia. ma molto importante fu la Taranto - Otranto nota come Limitone dei greci e la Traiana. E' probabile che le vie romane nel salento siano state realizzate su preesistenti strade messapiche.
Locazioni dei posti in cui sono state effettuate le foto.
Ho postato queste due mappe per rispondere alla richiesta dell'amico Luigi. La prima foto e stata fatta sulla stada che porta nelle campagne, prima del canale del Lamone, bisogna girare nella strada a fianco del tabbaccaio (non riesco a individuare il punto preciso sulla mappa, si deve guardare sulla destra, sotto al muretto che fiancheggia la strada). La seconda mappa dovrebbe essere piu chiara prendere la via di fronte al cimitero, a circa 500 metri, la x indica il punto preciso (al primo incrocio a sinistra, a destra si trova la "vola", proprio all'angolo della strada, sul lato opposto esiste un recinto in muratura e rete metallica).
martedì 2 luglio 2013
la zanzara tigre
La zanzara tigre
Prima pubblicazione il 27.08.2009.
Aggiornamento dell' 11.11.2010.
Aggiornamento dell' 03.08.2012.
Non esiste altro insetto più fastidioso, opportunista e profittatore della zanzara, solo le mosche potrebbero reggere il confronto con questo maledetto insetto. La vecchia zanzara locale, in confronto alla zanzara tigre era una mammoletta,
Ultimamente l'Italia è stata letteralmente colonizzata ed invasa da questo fastidioso e dannoso animale.
Anche qui a San Michele questa bestia immonda sta aumentando il suo numero e la sua estensione come area.
Per la verità, bisogna dire che l'amministrazione comunale provvede ad effettuare dei trattamenti tramite un'autopompa che la notte gira per le vie cittadine irrorando tutto, ma non saprei se è un trattamento solo per le mosche o anche per altri insetti.
Proveniente dall'Asia probabilmente attraverso il commercio di copertoni usati (potrebbe anche essere vero, provate a mettere dell'acqua all'interno di un copertone per quanti sforzi farete non riuscirete mai a levarla tutta se non con uno straccio, ma oggi come oggi con la velocità delle comunicazioni anche tra un continente e l'altro potrebbe essere arrivata in qualsiasi modo), qui da noi la zanzara tigre (sottovalutata sin dall'inizio nella sua pericolosità) ha trovato vita facile, si pensava di avere a che fare con una zanzara simile alle altre e questo a agevolato ancora di più la loro diffusione, arrivando a costituire un serio motivo di preoccupazione sanitaria e ambientale. Poco più piccola della zanzara nostrana, la z. tigre è riconoscibile dal corpo nero a bande trasversali bianche sulle zampe e sull'addome e con una striscia bianca che le solca il dorso e il capo, si distingue dalle altre zanzare per le abitudini e il ciclo di vita, al contrario delle altre zanzare che erano per lo più attive di notte, queste sono attive sia di giorno che di notte.
Con la sua puntura la zanzara tigre rappresenta gia un problema. Sono molto aggressive (come già si sa è solo la femmina a pungere e a succhiare il sangue il quale serve loro per la produzione delle uova). Le sue punture procurano gonfiori e irritazioni persistenti, pruriginosi e spesso anche dolorosi (quindi evitare per quanto sia possibile di grattarsi dopo una puntura di queste maledette, aggravereste sicuramente la situazione). Una puntura della z. tigre potrebbe trasmettere diverse malattie anche molto gravi.
Una volta era diffusa solo nelle zone abitate si sta ora diffondendo anche nelle campagne ed in qualsiasi altro posto vi sia acqua in particolar modo acqua stagnante.
I vari repellenti di sintesi in forma di crema o spray sono efficaci contro la zanzara tigre, e devono essere utilizzati con cautela, ma servono solo ad allontanarla temporaneamente, ma state ben certi che essa ritornerà alla carica non appena possibile, magari in compagnia (addirittura mi sono ritrovato sulla pelle ben sei punture affiancate).
ALCUNI RIMEDI CONTRO LE PUNTURE DELLE ZANZARE
!)- Per prima cosa, evitate per quanto potete di grattarvi sul punto in cui siete stati punti, peggiorereste la cosa, si arriva alcune volte sino a grattarsi a sangue.
2)- Per avere un po sollievo dal bruciore applicare del dentifricio (quello bianco) sulle punture di zanzare, dovrebbe anche bloccare eventuali infezioni.
3)- Provate questo semplicissimo rimedio contro il prurito dovuto alle punture delle zanzare (almeno per me funziona, sparisce del tutto quel fastidiosissimo prurito), quando sentite il prurito non dovete far altro che spalmare un po della vostra saliva sul punto in cui siete stati punti (a qualcuno fara un po senso ma se sparisce il prurito vedrete che non vi farà di certo più senso), ripeto, su di me funziona, non so se funziona anche per altre persone ne a cosa sia dovuto se al ph della saliva o a qualche enzima, ma come dice il detto "sinche dura fa verdura", su di me funziona ed io lo uso. Provate anche voi.
4)- Un altro rimedio è quello di sfregare leggermente un fiammifero (ovviamente spento) dalla parte dello zolfo sul rossore (molto antiestetico) provocato dalla puntura della zanzara, in poco tempo il rossore sparirà.
UN BUON CONSIGLIO è quello di mettere nei sottovasi e all'interno della terra nei vasi stessi, alcuni piccoli cristalli di solfato di rame, i quali pare che inibiscano la schiusa delle uova e la crescita delle larve, dovrebbe funzionare ma non l'ho ancora provato. Il solfato di rame si può trovare presso qualsiasi negozio che vende materiale per l'agricoltura, è non costa poi nemmeno tanto. AGGIORNAMENTO. Dall'anno scorso che uso questo metodo e nei sottovasi non ho visto alcuna larva di zanzara, assieme al solfato di rame ho aggiunto nel sotto vaso anche dei pezzettini di rame (vanno bene anche le monetine da uno o due centesimi, ecco trovato un uso utile per queste monetine visto che ormai nei negozi sono inutili). Non preoccupatevi per le piante non ne soffrono, io l'ho messo persino nel sottovaso delle orchidee. Oppure potreste mettere del solfato di rame all'interno di uno spruzzino (vanno bene anche quelli che contenevano detersivi o altro, naturalmente dopo averlo ben lavato) aggiugere acqua e far sciogliere il solfato (aggiungerne sino a che abbia un bel colore blu chiaro, si può anche farlo sciogliere fuori e poi versarlo nello spruzzino) con questo spuzzare nei sottovasi (se alzate il vaso è anche meglio) e un poco anche nella terra nel vaso, potete anche spuzzare in tombini o in qualsiasi posto si possano annidare le zanzare o vi sia acqua ristagnante. Con questo sistema ho notato che anche le larve ormai adulte erano morte.
COME SEMPRE OCCHIO A NON ESAGERARE e non spruzzatevelo negli occhi.
FUORI TEMA, Con questo stesso intruglio ho spruzzato alcune di quelle fastidiosissime lumache senza guscio (quelle che escono di notte e mangiano di tutto, soprattutto le piante) la mattina dopo le ho trovate stecchite.
IMPORTANTE ATTENZIONE, non spruzzate il solfato di rame sulle foglie o sui rami delle piante, alcune di queste non lo sopportano (a me è capitato di danneggiare un potus, su alcune foglie avevo spruzzato questa mistura, per la cronaca la pianta si è ripresa e sta meglio di prima).
UN FATTO STRANO, verso la meta dello scorso mese di ottobre nella mia casa ci fu letteralmente una invasione di moscerini della frutta (piccoli insetti di color marroncino, che vengono attratti dall'odore di aceto e dalla frutta in putrefazione, simili alle normali mosche ma molto più piccoli e meno fastidiosi), non riuscivamo a capire perchè fossero arrivati e quale ne fosse la causa (poi scopimmo che in una cesta erano state dimenticate alcune mele che stavano marcendo). Ma cosa IMPORTANTE e strana era che notammo che mentre in casa vi erano i moscerini della frutta non si notava alcuna zanzara.
Non voglio dare nulla per scontato, ma non sarà forse che i moscerini della frutta attacchino o tengano in qualche maniera lontano da loro le zanzare? Questa sarebbe una cosa da indagare scientificamente, e se fosse vero? (buon per noi), le maggiori scoperte come tutti sanno sono state fatte per caso.
Questa foto di un moscerino della frutta è tratta dal sito newton.logg.it/ a cui va il mio ringraziamento.
La cosa migliore contro questi ed altri insetti sarebbe quella di procurarsi delle zanzariere elettriche da mettere nei giardini, ortali ed anche all'interno della stessa abitazione, gli insetti vengono letteralmente bruciati.
In commercio esistono decine e decine di modelli di zanzariere elettriche, di varia forma e grandezza, attenzione comunque alle fregature, una buona zanzariera dovrebbe costare almeno dalle 30-40 euro in su.
Tempo fa credevo di aver fatto un affare, un negozio locale, vendeva delle zanzariere elettriche a poco meno di 20 euro, ne comprai due, sulla scatola era scritto zanzariera elettrica a 18 mila volt, la misi in funzione nel giardino al posto della vecchia (il guaio di questi accrocchi e che quando si esauriscono i neon e difficile se non impossibile trovare i ricambi, ne ho ben 8 buttate in soffitta) dicevo, abituato alla vecchia zanzariera in cui sentivo il classico rumore della scarica elettrica e quando l'insetto era più grosso un forte sfrigolio e addirittura fumo, al mattino ritrovavo il contenitore pieno di insetti, in questa nulla, mi vennero dei dubbi, misi l'altro apparecchio nulla, allora volli provare il mio dubbio, feci una strisciolina di carta lungo una quindicina di centimetri inumidii con la lingua la punta e la infilai tra le sbarre, una volta a contatto si vedeva una piccolissima scintilla rossiccia (nella zanzariera normale addirittura si crea un arco voltaico quando viene avvicinata la carta inumidita), cosi capii che avevo preso una fregatura, anzi due. Staccai la zanzariera, mi armai di cacciavite e la smontai, dove doveva esserci un trasformatore che portava i 220 volt della rete a 18.000 volt, vi era un circuitino con alcuni piccoli condensatori che elevavano un poco la tensione, ma non potevano mai arrivare ai ben 18 mila come detto sulla scatola. Morale chi risparmia spreca, becca e porta a casa, cosi impari per la prossima volta.
Zanzariera elettrica, ne esistono altri tipi ma non li ho mai provati.
Fondo della zanzariera con il ""raccolto"" del mattino dopo.
Particolare del ""raccolto"", vi si trova di tutto, zanzare, mosche, moscerini, pappataci, farfalle della processionaria, farfalle della tignola ed altri insetti vari, persino una vespa.
Dopo questa a griglia o comprato una zanzariera a trappola (spesi 70 euro), funziona, ma non ha nulla a che vedere con le zanzariere a griglia (se dovessi dare un voto direi 10 a 3) queste ultime sono migliori, quella a griglia ammazza qualsiasi tipo di insetto (vedi foto), quella a trappola riesce a prendere solo insetti di piccole dimensioni.
La foto in testata della zanzara tigre è stata tratta da http://www.mg-italy.com/modules/mastop_publish/
Ciao a tutti commentate se volete.
Altri articoli correlati:- http://carolemico.myblog.it/archive/2009/09/19/la-zanzara-buongustaia.html
giovedì 20 giugno 2013
talenti
Inutile aggiungere altro, dice tutto il volantino.
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