martedì 5 gennaio 2010

Che figura di merda

 

Che figura di merda 

Una sera d'estate del 1970, io e altri tre amici ci trovavamo in Roma, tirava un venticello fresco (il ponentino cosi viene chiamato a Roma) che era una bellezza ed era piacevolissimo stare per strada, ce ne andavamo cosi in giro senza meta, come si dice cazzeggiando, ammirando le bellezze sia architettoniche che femminili che offriva la città. Ad un certo punto uno degli amici dice "Ragazzi che mal di pancia, fate rumore o qualsiasi altra cosa che devo scoreggiare, non ce la faccio più", allora chi batteva i piedi chi le mani e tutti e tre intonavamo a squarcia gola la canzone, O sole mio, "Aahh finalmente mi sentivo scoppiare la pancia" dice l'amico di prima. Facciamo per riprendere a camminare ed in quel momento sentiamo alle nostre spalle una voce "Aue o sole mio, per il rumore va bene l'avete coperto, ma per la puzza come la mettiamo?, ...tacci vostri, ma che vi magnate li cani morti, proprio mentre mi trovavo sotto vento, sti stronzi", ci giriamo e vediamo a circa un metro da noi un vecchietto con l'aria schifata che con una mano si teneva il naso e con l'altra mano agitava un bastone come se ce lo volesse dare in testa. Poveraccio, si era preso in piena faccia la sbuffata della scurreggia-loffa dalla puzza cadaverica del nostro amico.

Che figura di merda.

Non ci rimaneva altro che scappare a gambe levate prima che il vecchietto ci facesse assaggiare veramente il bastone. E si proprio una bella serata di merda da ricordare.

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