mercoledì 30 maggio 2012

Parata del 2 giugno

 

 A parte la meritoria e giusta proposta avanzata di devolvere le somme per aiutare gli abitanti delle zone flagellate dal terremoto,  a cosa mi serve questo inutile spreco di denaro ogni anno, si parla di qualcosa come 4-5 milioni di euro (per il 2011, ovviamente ogni anno aumenta), ora io dico anche se non ci fosse stata l’emergenza del terremoto (poveretti loro), ma come, dicono che siamo in crisi economica ci stanno tartassando di tasse, non sanno più dove andare a prendere soldi e questi mi vanno a buttare 5-6 milioni di euro per una parata militare, a questo punto allora dobbiamo anche fare la sfilata delle festa per 1 maggio, per la festa della befana, per capodanno ecc. ecc.

 Per organizzare una simile parata si comincia mesi prima a fare preparativi; i militari che devono parteciparvi prendono parte a prove continue ed estenuanti, spostarsi da un posto all’altro per partecipare a queste prove, con spese ingenti ovviamente, poi vanno anche rivestiti (divise, scarpe ecc., mica possono partecipare ad una parata con delle divise vecchie) dalla testa ai piedi; i mezzi militari devono essere revisionati (per evitare di fare le solite figure che si fermino durante la parata) o riparati o riverniciati, ed occorrono soldi, anche questi devono fare delle prove; senza contare poi tutte le impalcature e addobbi vari.

 Ma non vi pare che basta co sta menata, siamo 2012.

 A che mi serve sta parata, sembra che siamo ancora nell’antica Roma e dobbiamo dare una dimostrazione di forza, o come avveniva con la parata in Russia, o come avveniva in Germania durante il nazismo. 

 Ma per festeggiare la Repubblica c’è per forza bisogno di mettere in mostra carri armati e armi varie?

 Se ne escono con la scusa che vogliono gratificare i militari, allora se vogliono gratificare veramente i militari (specialmente con questa crisi), nella busta paga di giugno gli possono mettere qualche centinaio di euro in più, allora si che si sentiranno veramente gratificati.  

 Comunque in verità (a loro discolpa) c’è anche da dire che oramai a questo punto buona parte se non tutti i soldi sono già stati spesi, alla parata mancano solo tre giorni, bisognava pensarci molto prima a chiedere l’annullamento della parta (ben prima del terremoto).

 Ma c’è tempo per evitare gli sprechi dei prossimi anni.

 

 Su Facebook e Twitter tanti utenti chiedono di rinunciare alla festa della Repubblica e devolvere i soldi risparmiati ai terremotati. Molti politici aderiscono alla campagna. Il capo dello Stato precisa: celebrazioni sobrie, ma ci saranno, continua a leggere su http://tg24.sky.it/tg24/politica/2012/05/29/sisma_emilia_web_chiede_annullare_parata_2_giugno_devolvere_soldi_terremotati_no_napolitano.html

 

domenica 27 maggio 2012

la mia gatta

 
Micia la mia gatta. 
 
 
 
 
 Povera Micia, qualche giorno fà era sparita (era libera di andare e venire come voleva e dove voleva), non la trovamo più, l'altro giorno l'abbiamo trovata in soffitta acciambellata su un vecchio cuscino, poveraccia era morta (sicuramente nel sonno), mi è rimasto un grosso senso di vuoto dentro, mi ci ero veramente affezzionato, come tutta la famiglia del resto. 
Bella lei sempre calma, paciona, faceva in continuazione le fusa, ci mancherai veramente Micia.
Doveva avere tra i 14 e i 15 anni, dico doveva avere perchè era una trovatella, il mio figlio secondogenito la trovò per strada e la porto a casa era già abbastanza cresciuta.  Certo per un gatto la sua era già una veneranda età, come se una persona avesse superato i novanta anni.
Addio MICIA, se esiste un paradiso per gli animali sicuramente anche tu sarai li, sicuramente lo meriti più tu di tanti cosidetti umani.
 
Prima pubblicazione 01/04/2009.-
 
Questa e la mia gatta, Micia, poverella a 11 anni o poco più. Guardatela fisso negli occhi per qualche secondo e poi voglio vedere se qualcuno ha ancora il coraggio di dire che gli animali non hanno un'anima.

mercoledì 23 maggio 2012

Vi è mai capitato di aver voglia di....

isola.jpg

Questa bella foto e tratta da http://katiaredcloud.altervista.org/ a cui va il mio ringraziamento.

E già, vi è mai capitato di aver voglia di mollare tutto e partire, partire per andare il più lontano possibile.

Si lasciare tutto, lasciare la famiglia (nonostante la amiate), lasciare parenti, amici, casa vostra, tutte le proprietà, lavoro o pensione, partire per andare il più lontano possibile, magari in mezzo a un deserto o su un'isoletta abbandonata in mezzo all'oceano.

Vi è mai capitato di aver voglia di partire, per non sentire più parlare di euro, di bollette da pagare, tasse (ogni tanto ne esce una nuova, a proposito perché già che ci sono non ci mettono una maschera col tacchimentro a gettone se metti la monetina respiri se no nulla) non sentire più parlare di scadenze, cartelle, aumento della benzina, dichiarazione dei redditi e di tutti i cazzi e stracazzi che se li fotte e strafotte.

Vi è mai capitato di aver voglia di partire, per non vedere e sentir più parlare di gente fetente che pensa solo ad arricchirsi passando anche sulla pelle dei genitori e di moglie e figli; di gente che e disposta a fare qualsiasi cosa anche le più umilianti e schifose pur di arrivare o di mettersi in mostra; di gente che solo perché non sei dello stesso paese ti tratta peggio di un cane, di gente che solo perché non sei della stessa squadra di calcio ti picchia di santa ragione; di gente che siccome non la pensi come loro politicamente ti accoltella; di gente che solo perché vai a scuola ti fanno saltare per aria (vedi il caso di Brindisi, povere ragazze); gente, gente, gentaglia di merda, tanta, tanta.

 

Vi è mai capitato di aver voglia di urlare a squarciagola.

MONDO DI MERDA VAFFANCULOOOOOOOOOOOOOO

 

martedì 15 maggio 2012

Grazie Enel

 

Premessa:- circa 40 anni fa mi trovavo a Vieste una cittadina del Gargano (per chi non sapesse dovè il Gargano, diro che è un promontorio in provincia di Foggia, Puglia, il tacco dello stivale italico, insomma) mentre facevo la via per il ritorno (una strada panoramica bellissima, da una parte la fiancata di una collina con un bosco di pini marittimi, pino da pinoli o pino domestico, dall’altra parte la collina degradava verso il mare)  mi fermai sul bordo della strada e scesi dall’auto per fumarmi una sigaretta, mentre mi guardavo cosi intorno vidi avanti alla ruota anteriore destra (se avessi fatto altri 20 cm. l’avrei distrutta) in mezzo alla ghiaia, una piantina di pino non più alta di 15 cm. (per il posto in cui era nata era destinata sicuramente a fare una brutta fine), mi armai di cacciavite e piano, piano liberai la piantina e le radici dalla ghiaia, una volta tolta, avvolsi l’apparato radicale in un paio di fazzolettini di carta, la misi in un barattolino che avevo trovato li vicino e vi versai dentro dell’acqua per tenere umide le radici. Il pomeriggio dello stesso giorno la piantina era già stata interrata in campagna e li è rimasta sino ad oggi diventando una pianta immensa (vedi foto sotto).

Oggi:- ora sono arrivato alla convinzione (il terreno su cui venne piantato quel pino intanto mi è stato lasciato in eredità da mio padre) di dover abbattere quella povera pianta, perché?, perché devo dire grazie all’Enel.

Circa 25 anni fa, per poter portare la luce elettrica ad una casa alle spalle del mio terreno (quando era ancora di mio padre) l’Enel piazzo un grosso palo di cemento a circa  2 metri dal famoso pino che già era alto 4-5 metri, senza tener conto che quella pianta si sarebbe ingrandita e ci sarebbero stati problemi, ora quel pino e arrivato ad un’altezza di ben oltre 10 metri (superando di molto il palo stesso) e una ramificazione di tutto rispetto, i rami oramai si sono intersecati con i fili e stanno letteralmente spingendo il palo, quindi per evitare di essere (come dice il detto) alla fine cornuto e mazziato, mi tocca tagliare il pino per evitare che butti giù i fili o addirittura lo stesso palo e poi ovviamente io devo pagare pure i danni.

Mi piange il cuore a dover abbattere quella pianta, butterei più volentieri giù il palo dell'Enel, dopo averla espiantata, portata con tanta cura per quasi 400 km., piantata, irrigata,  vederla crescere giorno per giorno, essermici affezzionato quasi come a un figlio, pensare a quanti suoi pinoli ho raccolto, ora mi tocca abbatterla, mi sembra un vero tradimento, mi viene voglia di mettermi a urlare da solo porca puttana. Perchè, perchè maledetta Enel. 

L’Enel:- nel mio terreno di circa 8.000 metri quadri, l’Enel ha piazzato ben sei di questi schifosissimi pali in cemento, su uno di questi passa addirittura alta tensione. Gli ultimi due pali me li hanno regalati 4 anni fa, non vi dico il macello che mi hanno fatto nel terreno, mezzi cingolati e cammion avanti e indietro e in che condizioni mi hanno lasciato la terra solchi alti anche 30-40 cm.; materiale e pietrisco asportati dalle buche per mettere a dimora i pali, sparsi dappertutto; un albero di fichi distrutto; cemento a non finire sparso in giro. Li ho persino minacciati di rivolgermi ad un legale quando hanno avanzato la pretesa di buttarmi giù tre piante di quercia perché li sopra dovevano passare i fili.

Ebbene dopo il danno la beffa, sapete quanto mi hanno mandato come rimborso danni?, un assegno bancario con l’ingente cifra di ben 6 euro e 15 centesimi. Inutile dirvi che ho preso l’assegno è con rabbia l’ho fatto in mille pezzi.

Ma la cosa che mi fa rabbia è che in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo possono entrare nel terreno (senza alcun permesso o preavviso) con i loro mezzi per arrivare ai pali e quindi fare altri danni.

Chiesi al proprietario di un trattore agricolo quanto voleva per ararmi e sistemare quel pezzo di terreno rovinato, mi rispose come minimo 100 euro. Lasciai perdere è lasciai stare tutto cosi com'èra, ha ricordarmi che se in futuro dovessero ritornare per mettere qualche altro palo nel mio terreno li devo prendere col classico forcone.

Tante grazie Enel.

 

Le foto sotto sono per rendere l'idea della grandeza della pianta, e cosa mi toca abbattere, nella quarta e quinta foto quella linea chiara verticale è un doppio metro da muratore (2 metri, per dare il senso dell'altezza), la linea orizzontale invece e un metro flessibile (ad un metro e 26 da terra, la circonfrenza del tronco è di m. 1,60), nelle ultime due foto i particolari dei due metri. Ecco cosa mi tocca distruggere. 

Sotto al pino sta crescendo una palma, tra qualche anno tocchera anche a lei?, se ci arriva, senza la protezione del pino la palma sarà sicuramente facile preda del punteruolo rosso.

         

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