Premessa:- circa 40 anni fa mi trovavo a Vieste una cittadina del Gargano (per chi non sapesse dovè il Gargano, diro che è un promontorio in provincia di Foggia, Puglia, il tacco dello stivale italico, insomma) mentre facevo la via per il ritorno (una strada panoramica bellissima, da una parte la fiancata di una collina con un bosco di pini marittimi, pino da pinoli o pino domestico, dall’altra parte la collina degradava verso il mare) mi fermai sul bordo della strada e scesi dall’auto per fumarmi una sigaretta, mentre mi guardavo cosi intorno vidi avanti alla ruota anteriore destra (se avessi fatto altri 20 cm. l’avrei distrutta) in mezzo alla ghiaia, una piantina di pino non più alta di 15 cm. (per il posto in cui era nata era destinata sicuramente a fare una brutta fine), mi armai di cacciavite e piano, piano liberai la piantina e le radici dalla ghiaia, una volta tolta, avvolsi l’apparato radicale in un paio di fazzolettini di carta, la misi in un barattolino che avevo trovato li vicino e vi versai dentro dell’acqua per tenere umide le radici. Il pomeriggio dello stesso giorno la piantina era già stata interrata in campagna e li è rimasta sino ad oggi diventando una pianta immensa (vedi foto sotto).
Oggi:- ora sono arrivato alla convinzione (il terreno su cui venne piantato quel pino intanto mi è stato lasciato in eredità da mio padre) di dover abbattere quella povera pianta, perché?, perché devo dire grazie all’Enel.
Circa 25 anni fa, per poter portare la luce elettrica ad una casa alle spalle del mio terreno (quando era ancora di mio padre) l’Enel piazzo un grosso palo di cemento a circa 2 metri dal famoso pino che già era alto 4-5 metri, senza tener conto che quella pianta si sarebbe ingrandita e ci sarebbero stati problemi, ora quel pino e arrivato ad un’altezza di ben oltre 10 metri (superando di molto il palo stesso) e una ramificazione di tutto rispetto, i rami oramai si sono intersecati con i fili e stanno letteralmente spingendo il palo, quindi per evitare di essere (come dice il detto) alla fine cornuto e mazziato, mi tocca tagliare il pino per evitare che butti giù i fili o addirittura lo stesso palo e poi ovviamente io devo pagare pure i danni.
Mi piange il cuore a dover abbattere quella pianta, butterei più volentieri giù il palo dell'Enel, dopo averla espiantata, portata con tanta cura per quasi 400 km., piantata, irrigata, vederla crescere giorno per giorno, essermici affezzionato quasi come a un figlio, pensare a quanti suoi pinoli ho raccolto, ora mi tocca abbatterla, mi sembra un vero tradimento, mi viene voglia di mettermi a urlare da solo porca puttana. Perchè, perchè maledetta Enel.
L’Enel:- nel mio terreno di circa 8.000 metri quadri, l’Enel ha piazzato ben sei di questi schifosissimi pali in cemento, su uno di questi passa addirittura alta tensione. Gli ultimi due pali me li hanno regalati 4 anni fa, non vi dico il macello che mi hanno fatto nel terreno, mezzi cingolati e cammion avanti e indietro e in che condizioni mi hanno lasciato la terra solchi alti anche 30-40 cm.; materiale e pietrisco asportati dalle buche per mettere a dimora i pali, sparsi dappertutto; un albero di fichi distrutto; cemento a non finire sparso in giro. Li ho persino minacciati di rivolgermi ad un legale quando hanno avanzato la pretesa di buttarmi giù tre piante di quercia perché li sopra dovevano passare i fili.
Ebbene dopo il danno la beffa, sapete quanto mi hanno mandato come rimborso danni?, un assegno bancario con l’ingente cifra di ben 6 euro e 15 centesimi. Inutile dirvi che ho preso l’assegno è con rabbia l’ho fatto in mille pezzi.
Ma la cosa che mi fa rabbia è che in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo possono entrare nel terreno (senza alcun permesso o preavviso) con i loro mezzi per arrivare ai pali e quindi fare altri danni.
Chiesi al proprietario di un trattore agricolo quanto voleva per ararmi e sistemare quel pezzo di terreno rovinato, mi rispose come minimo 100 euro. Lasciai perdere è lasciai stare tutto cosi com'èra, ha ricordarmi che se in futuro dovessero ritornare per mettere qualche altro palo nel mio terreno li devo prendere col classico forcone.
Tante grazie Enel.
Le foto sotto sono per rendere l'idea della grandeza della pianta, e cosa mi toca abbattere, nella quarta e quinta foto quella linea chiara verticale è un doppio metro da muratore (2 metri, per dare il senso dell'altezza), la linea orizzontale invece e un metro flessibile (ad un metro e 26 da terra, la circonfrenza del tronco è di m. 1,60), nelle ultime due foto i particolari dei due metri. Ecco cosa mi tocca distruggere.
Sotto al pino sta crescendo una palma, tra qualche anno tocchera anche a lei?, se ci arriva, senza la protezione del pino la palma sarà sicuramente facile preda del punteruolo rosso.
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