lunedì 25 febbraio 2013

Rapporto a tre

 

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Lei, me la fece conoscere mia moglie un paio di settimane prima del Natale 2012, da allora non ci siamo più lasciati, sia pure con alti e bassi siamo rimasti sempre assieme tutti e tre, lei si è letteralmente installata nella nostra famiglia.

Il nostro è un rapporto strano, morboso, direi quasi malato, è proprio il caso di dire un rapporto a tre, come direbbe qualcuno un vero triangolo, e sempre lei che ci istiga e col suo modo di fare ci coinvolge sempre.

Alle volte siamo stati a letto assieme io e lei solamente, alle volte tutti e tre assieme, una vera ammucchiata insomma, ma a quanto pare lei preferisce di più stare con mia moglie, infatti passano parecchio tempo assieme a letto.

Ho il sospetto che ci stia provando anche con i nostri figli.

Si, io e mia moglie ci siamo resi conto che il nostro e un rapporto anomalo, come dicevo quasi malato, anche i nostri figli si sono resi conto della cosa e non ne sono tanto contenti,  soffriamo anche per questo, abbiamo provato di tutto per non ricascarci, ma che, non ci sono rimedi. Come dicevo, habbiamo provato di tutto,  medicinali, ci siano persino rivolti ad un dottore per cercare di troncare, trovare un rimedio a questo rapporto a tre, ma che non c'è stato nulla da fare, puntualmente ci ricaschiamo sempre.

E si, abbiamo provato e fatto di tutto ma lei quella maledettisima puttana di influenza non vuol proprio saperne di lasciarci in pace. Sono quasi tre mesi non pare che basti ora.

giovedì 21 febbraio 2013

Divide et impera

 

Gia Divide et impera, cosa vuol dire, cosa significa?, ecco qui sotto la definizione tratta dal web nel sito di Wikipedia, a cui va il mio ringraziamento.

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Divide et impera (pronuncia: dìvide et impera, è una locuzione latina che tradotta letteralmente significa dividi e domina.

In politica e sociologia si usa per definire una strategia finalizzata al mantenimento di un territorio e/o di una popolazione, dividendo e frammentando il potere dell'opposizione in modo che non possa riunirsi contro un obiettivo comune. In realtà, questa strategia contribuisce ad evitare che una serie di piccole entità, ciascuna titolare di una quantità di potere, possano unirsi, formando un solo centro di potere, una nuova e unica entità più rilevante e pericolosa. Per evitare ciò, il potere centrale tende a dividere e a creare dissapori tra le fazioni, in modo che quest'ultime non trovino mai la possibilità di unirsi contro di esso.

Un esempio moderno si poteva veder applicato nell'impero coloniale britannico, più precisamente nell'India britannica, dove gli inglesi utilizzavano marginalmente i loro eserciti, e contestualmente alimentavano le diatribe tra le tribù che combattevano l'una contro l'altra, ignare che così facendo semplificavano il governo e il dominio dei britannici. Nello specifico, gli inglesi mantennero i confini regionali tra le varie etnie indiane, per preservare le diversità culturali e linguistiche nonché gli attriti e le rivendicazioni territoriali di un'etnia sull'altra, e per mantenere i dissapori e i contenziosi di carattere religioso e sociale. Difatti, questa situazione sopravvisse anche all'indipendenza dell'India britannica, sfociando in una serie di lotte interne al subcontinente indiano, che frammentarono quello che un tempo era il grande impero indiano-britannico in sei stati indipendenti (India, Pakistan, Nepal, Bangladesh, Bhutan e Sri Lanka) invece che in una grande entità nazionale. Le diatribe e i contenziosi tra etnie avevano vinto sulla volontà di un popolo di costituire una nazione unita.

 

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Gia Divide et impera, si in effetti dividi la popolazione e comandala come ti pare e piace, ecco il significato letterale di queste tre parole.

Se ci fate caso, se ci ragionate un po sopra vedrete che noi italiani siamo nelle stesse condizioni, ci dividono facendoci il lavaggio del cervello (e noi come pecore li lasciamo fare) in tanti partiti piccoli o grandi che siano, di centro, di destra, di sinistra o di altri colori indefiniti, e noi ci dividiamo, ci accusiamo, ci indichiamo e additiamo, ci scanniamo, siamo l’uno con l’altro e loro (i furbi) fanno e continuano a fare i cassi loro.

E cosi fanno promesse sopra promese parecchie delle quali non saranno mai mantenute, sia volontariamente o involontariamente, ma loro intanto saranno gia seduti sulle loro belle comode poltrone, mentre noi come tanti baccala continuiamo a metterci gli uni contro gli altri abbocando a tutte queste belle promesse.

 

Se invece tutti pensassimo liberamente con la nostra testa e non ci lasciassimo manipolare da nessuno,  immagginate cosa potremmo fare, li faremmo letteralmente cagare addosso, sarebbero loro a fare quello che diciamo noi e non il contrario.

 

Dalla storia copiamo solo cose senza senso, parecchie cose buone non vengono mai copiate, per esempio, nell’antica e democratica Atene, i politici che non venivano ritenuti più degni, dopo una votazione venivano addirittura esiliati fuori dai confini  della città stato, ecco un’ottima idea che sarebbe degna di essere rispolverata.