Sperando di fare cosa gradita riporto questo articolo, tratto integralmente dal sito della rivista Focus, http://www.focus.it/ a cui va il mio più sentito ringraziamento.
Influenza suina: niente panico

Diciotto casi confermati e circa 1.400 non confermati in Messico; 20 malati negli Stati Uniti; uno in Spagna. Sono i casi di influenza suina nell’uomo. Arrivano anche segnalazioni da altre parti del mondo. Non ufficiali. Il panico si sta diffondendo. Inutilmente. Cerchiamo di capire la situazione e di fare chiarezza con alcune risposte alle domande più frequenti.
Cos'è l'influenza suina?
L'influenza suina è una malattia respiratoria acuta dei maiali provocata da virus influenzali del tipo A (H1N1), che causano abitualmente epidemie di influenza tra i suini.
I virus dell'influenza suina causano alti livelli di diffusione della malattia e bassa mortalità nei maiali; possono circolare tra i maiali in tutti i mesi dell'anno, ma la maggior parte delle epidemie si manifesta nel tardo autunno e in inverno, così come accade per le epidemie nella popolazione umana. Il virus dell'influenza suina classica è stato isolato per la prima volta negli anni '30 del secolo scorso.
Mi devo preoccupare per questa influenza?
La situazione al momento non è così preoccupante come potrebbe apparire. La gravità, infatti, dipende da almeno due fattori: l’aggressività del virus e il modo in cui esso si diffonde.
Interattivo: come e perché si è scatenata l'epidemia di influenza suina. |
In Messico sono morti giovani adulti che generalmente non muoiono a causa dell'influenza (tra le categorie a rischio per l'influenza - tradizionale e non - ci sono gli anziani e i malati cronici).
Questo lascerebbe pensare che il virus sia molto aggressivo.
Peraltro, i casi registrati negli USA sono molto più lievi: le 20 persone contagiate sono state colpite in forma molto blanda. Non ci sono morti, e soltanto un ragazzo è stato ricoverato. Secondo gli studi dell’OMS il virus dell’influenza suina A(H1N1) tende a trasmettersi facilmente ma ha una mortalità bassa (1-4%). In altre parole significa che in caso di contagio è più probabile che muoiano coloro che sarebbero morti per qualsiasi tipo di influenza: anziani con il cuore mal messo, bimbi immunodepressi ecc.
Inoltre c’è da aggiungere che in Messico, in questo periodo, è ancora presente la coda dell’influenza normale. Dunque è difficile stabilire se un malato (o un morto) è stato colpito dall’influenza umana o da quella suina. Lo si può fare solo in lab
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I virus dell'influenza suina non infettano normalmente l'uomo. Talvolta possono verificarsi infezioni umane sporadiche, ma solo con persone che stanno a stretto contatto con i suini e in condizioni igieniche precarie.
Al momento si sa che il virus responsabile si sta diffondendo da persona a persona. E lo ha fatto da settimane. Sembra che il contagio sia molto veloce e facile.
Quali sono i sintomi dell'influenza suina nell'uomo?
I sintomi dell'influenza suina sono simili a quelli della "classica" influenza stagionale e comprendono febbre, sonnolenza, perdita d'appetito, tosse: alcune persone con influenza suina hanno manifestato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea. Come l'influenza stagionale, anche l'influenza suina può causare un peggioramento di patologie croniche pre-esistenti e in passato sono stati segnalati casi di complicazioni gravi (polmonite e insufficienza respiratoria) e decessi associati a infezione da virus dell'influenza suina.
Quanto è grave l'influenza suina nell'uomo?
Come l'influenza stagionale, anche quella suina nell'uomo può presentarsi in forma lieve o grave.
Il virus può arrivare anche in Italia?
Teoricamente sì: la società globalizzata e il turismo internazionale permettono al virus di viaggiare velocemente anche in Paesi lontani. Il cordone sanitario per cercare di arginare la trasmissione è già all’opera: alcuni aeroporti utilizzano telecamere a infrarossi per individuare le persone con febbre sui voli provenienti dalle zone colpite. Ma dal momento che possono passare anche 5 giorni tra il contagio e i primi sintomi, queste precauzioni possono rivelarsi insufficienti.
Posso continuare a mangiare carne di maiale?
Sì. È stato dimostrato che l’influenza suina non si trasmette attraverso carne di maiale o altri prodotti derivati da suini. Il virus dell'influenza suina inoltre muore a temperature superiori ai 70 °C. Il virus dunque non è presente nella carne.

Nei Paesi occidentali ci sono piani sanitari per gestire eventuali pandemie. Almeno sulla carta.
Siamo in grado di rispondere a questo rischio con vaccini, farmaci e misure per limitare il contagio.
Al momento il vaccino antinfluenzale non sembra in grado di proteggere dal virus suino messicano, ma almeno due farmaci antivirali in commercio (Oseltamivir e Zanamivir) si sono rivelati efficaci per curare le influenze del ceppo A (quindi sia quella aviaria sia quella suina).
Che differenza c’è tra quest’influenza e quella aviaria?
Si tratta di due virus diversi. L’influenza aviaria è causata da un virus del ceppo A(H5N1), si trova negli uccelli e tra gli uomini ed è molto letale, ma non si trasmette facilmente. Gli scienziati – come detto – pensano che il virus dell’influenza suina A(H1N1) sia più trasmettibile ma meno pericoloso e letale.
Perché le autorità sono così preoccupate?
Perché il virus è nuovo. Come tutti i virus influenzali anche quelli dell'influenza suina mutano continuamente, ogni anno. A modificarsi è la superficie proteica del virus. Queste piccole differenze permettono ai nuovi virus di eludere le difese immunitarie, ma non del tutto: i virus non mutano interamente, l’organismo umano rimane in un certo senso parzialmente immune. Quando però i virus influenzali di differenti specie animali infettano i suini, i virus possono andare incontro a fenomeni di "riassortimento" più radicali: i nuovi virus che emergono possono essere un mix sconosciuto di virus umani/aviari/suini con una superficie proteica completamente diversa. Questo genere di virus può causare pandemie, e il virus suino messicano potrebbe essere proprio uno di questi.
Quanti sono i virus dell'influenza suina?
Nel corso degli anni sono emerse diverse varianti di virus influenzali suini. Al momento, nei maiali sono stati identificati 4 sottotipi principali di virus influenzali di tipo A: H1N1, H1N2, H3N2 e H3N1. Comunque, la maggior parte dei virus isolati recentemente nei maiali sono stati H1N1.
Come si trasmette l'influenza suina?
I virus influenzali possono essere trasmessi direttamente dai maiali all'uomo e dall'uomo ai maiali. Le infezioni umane con virus influenzali di origine suina si manifestano con maggiori probabilità in persone che hanno contatti ravvicinati con i suini, come negli allevamenti o nelle fiere zootecniche. È possibile anche la trasmissione da persona a persona. Si ritiene che ciò accada con le stesse modalità di trasmissione dell'influenza stagionale, cioè attraverso la diffusione di goccioline di secrezioni naso-faringee con la tosse e lo starnuto. Le persone possono anche infettarsi toccando superfici contaminate con secrezioni infette e poi portando alla bocca e al naso le mani. Per questo il lavaggio delle mani è una misura molto importante per ridurre il rischio di infezione.
Come si può diagnosticare l'infezione da virus influenzali suini nell'uomo?
Per la diagnosi di influenza suina A è necessario raccogliere un campione di secrezioni respiratorie (tampone nasale o faringeo) entro i primi 4–5 giorni dal manifestarsi dei sintomi (quando è maggiormente probabile che la persona elimini i virus). Comunque, alcune persone e in particolar modo i bambini possono eliminare il virus influenzale per 10 giorni e più. L'identificazione del virus dell'influnza suina richiede l'invio del campione a un laboratorio di riferimento della rete Influnet.
Fonti: OMS; CDC Atlanta; Ministero della Salute
I virus influenzali possono essere trasmessi direttamente dai maiali all'uomo e dall'uomo ai maiali. Le infezioni umane con virus influenzali di origine suina si manifestano con maggiori probabilità in persone che hanno contatti ravvicinati con i suini, come negli allevamenti o nelle fiere zootecniche. È possibile anche la trasmissione da persona a persona. Si ritiene che ciò accada con le stesse modalità di trasmissione dell'influenza stagionale, cioè attraverso la diffusione di goccioline di secrezioni naso-faringee con la tosse e lo starnuto. Le persone possono anche infettarsi toccando superfici contaminate con secrezioni infette e poi portando alla bocca e al naso le mani. Per questo il lavaggio delle mani è una misura molto importante per ridurre il rischio di infezione.
Come si può diagnosticare l'infezione da virus influenzali suini nell'uomo?
Per la diagnosi di influenza suina A è necessario raccogliere un campione di secrezioni respiratorie (tampone nasale o faringeo) entro i primi 4–5 giorni dal manifestarsi dei sintomi (quando è maggiormente probabile che la persona elimini i virus). Comunque, alcune persone e in particolar modo i bambini possono eliminare il virus influenzale per 10 giorni e più. L'identificazione del virus dell'influnza suina richiede l'invio del campione a un laboratorio di riferimento della rete Influnet.
Fonti: OMS; CDC Atlanta; Ministero della Salute
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