mercoledì 7 settembre 2011

pane e cipolla

 

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Una volta i nostri emigranti che andavano sia al nord che all’estero per lavoro quando le cose non andavano bene, dicevano una frase piena di significato  “pane e cipolla, ma al paese mio” e se ne tornavano a casa.

L’altra sera, girando per i blog amici, lessi l’ultimo post che era stato pubblicato sul blog http://cegliemessapica.splinder.com/ , da cui ho copiato sia il titolo che la foto di apertura, a proposito, se ci fossero problemi per questo prego il gestore del blog di farmelo sapere e provvedero a levare la foto, allora, dicevo, lessi la preoccupazione dello scrivente sull’attuale situazione economica in Italia e che forse potremmo andare a finire tutti quanti a dover mangiare solo  pane e cipolla, lui come tanti altri usano fare, se la prende come al solito col governo (una volta si usava una frase ormai quasi dimenticata “governo ladro” per qualsiasi motivo), ma siamo poi proprio sicuri che la colpa sia solo ed esclusivamente del governo, a quanto mi risulta da quando fu fondato il regno d’Italia e successivamente la repubblica la colpa di tutto è sempre stata data ai vari governi.

Pane e cipolla?, ci sono stati periodi in cui chi poteva mangiare pane e cipolla senza comprarli si riteneva gia fortunato. Quando ero piccolo (circa 50 anni fa), mio nonno mi raccontava che nel periodo tra le due grandi guerre vi fu gente che si recava presso i proprietari terrieri o le masserie ed implorando diceva la seguente frase “padru famm fatie e famm mange” (tradotto, padrone fammi lavorare e fammi mangiare) e si cari miei c’èra gente talmente ridotta alla fame che pur di potersi sfamare era disposta a lavorare dall’alba al tramonto senza paga.

Io credo invece che, ma siamo sicuri che la colpa sia sempre e tutta dei governi?, facciamoci un pò l’esame di coscienza, gurdiamoci intorno, guardiamo noi stessi, siamo e viviamo nel lusso e nello spreco più assoluto, nel periodo attuale siamo stati definiti la società del consumismo, io invece direi che quella attuale è la società dello sperpero, dello spreco e del superfluo.

No cari miei non è tutta colpa dei governi, buona parte o forse la maggior parte della colpa invece è nostra, troppo lusso, troppo spreco, vogliamo tutto e subito a qualsiasi costo anche se dobbiamo indebitarci sino al collo, o peggio.

Se in famiglia ogni mese entrano 1000 euro non possiamo spenderne 2000 e matematica la cosa, non possiamo sempre accusare i governi, io per esempio dò la colpa al governo attuale perche al mio paese non piove da quasi tre mesi (giusto? è colpa loro o no?).

Facciamo alcuni esempi sul comportamento dell’italiano di oggi:-

- Io devo sposare un figlio o una figlia, allora cosa faccio, se ho la possibilità mi vendo dei terreni oppure addiritura una casa (c’è gente che addittura mette un’ipoteca sulla casa in cui abita), ma badate bene i soldi non servono per preparare un’abitazione (magari ammobilita) per mio figlio/a, il che sarebbe bello e meritorio, no i soldi mi servono per quello schifo che viene chiamata festa del matrimonio, uno spreco ed uno sciupio immane, poi come al solito si fa a gara per superare il matrimonio dell’amico del parente o del vicino, e giù a buttare soldi, ultimamente addirittura nelle feste matrimoniali si è instaurata l’usanza dei fuochi d’artificio, a cosa servano poi, mah, e giu soldi;

- Altra grossa stupidaggine, quella bara ambulante e succhiasoldi che viene chiamata automobile, non ci si accontenta di una semplice utilitaria no perchè l’amico o il vicino ha una 1600 (non voglio fare nomi di marche di vetture) noi ci dobbiamo comprare un 2000 o addirittura uno di quei carrozoni chiamati suv (si scrive cosi boh), e giù soldi o cambiali da pagare;

- Altra stupidaggine, una volta si riparavano, oggi se un mobile della casa si fa un graffietto che magari per vederlo ci vuole la lente d’ingrandimento, la moglie mette in croce il marito sino a che quel mobile o tutti i mobili addirittura non vengono buttati via e rimpiazzati con mobili nuovi, e giù soldi;

- Altra menata, il vestiario, oggi ti vedi specialmente ragazzi nei negozi di vestiti a spendere addirittura 200 euro (e anche di più) per un paio di gins (quando io ero ragazzo al mercato le stesse marche di gins li pagavo una porcheria e li usavo per andare a lavorare, manovale muratore), stessa identica cosa vale per scarpe, camicie, ecc., e vai coi soldi;

- Per il divertimento vale la stessa cosa, all’epoca mia ed anche prima bastava un giradischi ed era festa, oggi no, bisogna andare in discoteca e badate bene non la discoteca del paese no quella è per sfigati, bisogna andare alla discoteca che si trova 200-300-400 Km, altrimenti non sei in, e addio soldi;

- Una volta durante i pasti si beveva il vino fatto in casa o quello fatto da qualche amico che magari te lo regalava o te lo faceva pagare a meta prezzo, oggi no, bisogna andare a comprare il vino presso l’enoteca, ma li non puoi comprare il boccione da due litri a 2-3 euro no passeresti per morto di fame, scherziamo, no, devi prendere la bottiglia da tre quarti che costa almeno 5-10 euro o anche di più, e magari al negozietto sotto casa quella stessa bottiglia costa un euro;

- L’acqua del rubinetto non la beve più nessuno, che schifo scherzi, voglio l’acqua ninerale (già l'acqua minerale, come se quella del rubinetto fosse vegetale), la voglio liscia, la voglio gassata, la voglio ......, e io pago;

Ci sono altre centinaia di esempi ma mi fermo qui altrimenti faccio un romanzo.

Morale della storia se stiamo andando a finire o rischiamo di finire nella cacca buona o tutta la colpa e solo nostra e di nessun altro, altro che governo.

Altra morale è che, gente dobbiamo cercare di stringere i cordoni della borsa e mettere un pò di soldini sotto la mattonella come si faceva una volta e non sprecare tutto. Mio padre buonanima, diceva sempre i soldi bisogna risparmiarli quando ci sono, se non ne hai più cosa vuoi risparmiare oramai.

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