giovedì 30 dicembre 2010

Lampade a risparmio energetico

Prima pubblicazione 15 maggio 2010

 AGGIORNAMENTO- Come volevasi dimostrare, dopo appena 7 mesi (sulla scatola era scritto SEI ANNI) la lampada a cosidetto risparmio energetico (faccio nomi, non me ne frega più nulla) della PHILIPS (e meno male che era di marca e se era una sottomarca quanto durava?), è andata in tilt. Fetenti loro chi li fabbrica e chi li vende, quasi quasi faccio causa per truffa aggravata e continuata e per cinconvenzione di incapace. Per cominciare domani vado dal negoziante e vado a fare casino. 
Come se non bastasse date una lettura a questo post    http://www.aamterranuova.it/article3502.htm

Per la serie, ci prendono sempre di più per il culo, e per quella, noi siamo ben contenti di essere sempre presi per il culo, voglio parlarvi un poco delle cosidette lampade a risparmio energetico.

Allora cominciamo, alcuni mesi fa mi si brucio la lampadina (lampada ad incandescenza) che ho installato nell'orto (che tengo sempre accesa tutte le notti), dovendola sostituire pensai (brutta cosa pensare, è il momento che ti stai fregando da solo) di comprarne una a risparmio energetico (dicono che consumano meno elettricità ed hanno una durata molto più lunga delle vecchie lampadine) mi recai presso un negozio di materiale elettrico, sui scaffali vi erano diversi tipi di lampade, stavo cosi curiosando sui vari tipi e marche, quando la mia attenzione fu attratta da una lampada (novità, diceva un biglietto scritto a penna) a risparmio energetico con inserito al suo interno un dispositivo per l'accensione crepuscolare, la cosa mi piaceva potevo evitare la noia di accendere la sera e spegnere la mattina, morale la comprai per una cifra di 17 euro. Appena arrivato a casa la montai, funzionava bene (a parte quella luce biancastra che da alle persone un colorito cadaverico)  e non avevo più la rottura di accendere e spegnere, faceva tutto da sola. Poche sere fa mi affaccio fuori, tutto buio, la lampada era spenta, strano pensai, si sarà rotto il porta lampada oppure qualcosa non va nell'impianto elettrico, comunque nel dubbio levo la lampada e la sostituisco con un'altra, appena schiaccio l'interruttore la nuova lampada si accende.

Rimasi, è il caso di dirlo, letteralmente di merda, dopo appena 5 mesi e dopo aver speso 17 euro, quella lampada a risparmio energetico, di cui veniva decantata la cosi lunga vita, era da buttare, e pensare che la vecchia lampada ad incandescenza da 60 watt era durata più di un anno. Viva le nuove tecnologie.

Si non c'è che dire proprio un bel risparmio, proprio bello assai.

Due sere fa tornai al negozio e comprai un'altra lampada a risparmio energetico (normale questa volta) prezzo 4 euro, l'ho montata voglio vedere quanto reggerà quest'altra. Sulla scatola e scritto, copio integralmente "Durata 6 anni, per 6.000 ore di utilizzo". Hei quel 6.000 non sara mica 6 ore, 000?, su un'altra scatola è scritto addittura 8 anni di vita, mah, boh. Purtroppo ho buttato via la scatola della vecchia lampada.  

Ora qualcuno penserà ma che c'è frega a noi, e si bravo pollo, sapete quanto costano le vecchie lampade ad incandescenza la spropositata cifra di 50 centesimi, ebbene con i 21 euro spesi per quelle due lampade avrei potuto comprare ben 42 delle vecchie lampade ad incandescenza, ditemi voi per quanti anni sarei stato tranquillo con un simile ricambio?, e si proprio un bel risparmio del cacchio ho fatto.

Altra presa in giro, sulla scatola della lampada sta scritto bello grande 18 watt che dovrebbero (sempre a quanto scritto sulla scatola) corrisponderebbe a 100 watt  luce, invece è assolutamente falso, ho provato a mettere una delle vecchie lampade ad incandescenza da 100 watt, fa luce almeno per due volte di questa, me ne accorgo dalla zona illuminata e dalle varie ombre.

Se anche questa nuova lampada dura pure lei pochi mesi, torno al negozio e questa volta la lampada la infilo su per il culo al negoziante.

Scusate le volgarità ma che cavolo quando ci vo ci vo.

Il fatto è che ci prendono solo in giro con tutti sti paroloni, ambiente, risparmio energetico, ecc., ed intanto mentre ci prendono per i fondelli ci svuotano il portafogli. Ma la mia rabbia è che parecchia gente ci crede veramente. E come diceva Totò, e io pago. 

Viva l'Italia.

sabato 25 dicembre 2010

Buon Anno 2011

 

BUON ANNO 2011

A TUTTI VOI E FAMIGLIA

DALL'AMMINISTRATORE DEL BLOG

    http://carolemico.myblog.it/

 


New Year Countdown - New Year Layouts

Un grazie ed un Felice Anno 2011 anche agli amministratori del sito da cui ho prelevato questo materiale

http://www.satisfaction.com/

 

mercoledì 22 dicembre 2010

Natale 2010

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Cliccare per ingrandire
La foto è stata scannerizata dal Bollettino Ufficiale del Comune, IL COMUNE INFORMA, n.6 -novembre -dicembre 2010
MI ASSOCIO AGLI AGURI DA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE  COMUNALE DI SAN MICHELE SALENTINO
Programma delle manifestazioni
  
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clicca per ingrandire
   Mi permetto di ricordare il presepe vivente nella frazione Ajeni

venerdì 26 novembre 2010

Barzellette 2

Ecco alcune barzellette, segnalatemi quella che vi piace di più.

Appena possibile ne postero altre.

Altre barzellette su questo blog le trovi a questo link

http://carolemico.myblog.it/archive/2009/09/25/barzellette.html

RAGAZZI CHE SI DIVERTONO

 

Tre ragazzi un po faciloni e caciaroni, partono per un viaggio di piacere in un emirato arabo (non facciamo nomi, qualcuno potrebbe essere tentato a ripetere la cosa), qui giunti, mentre passeggiano notano un bel giardino con all’interno ogni ben di dio di frutta, senza pensarci due volte scavalcano il basso muretto e si danno alla pazza gioia a mangiare frutta ogni tanto si rivolgevano tra loro parole come “” alla faccia del padrone, in culo al padrone “” dopo qualche minuto di pasteggiamento e frasi del genere, arrivarono delle guardie che catturarano i tre giovani, questi dissero ai tre ragazzi “” lo sapevate che questo è il giardino privato del sultano (tizio e caio), ora vi porteremo da lui ed egli stesso vi dara la giusta punizione “” detto fatto le guardie trascinarono i tre ragazzi alla presenza del sultano, allora questi gli disse “” visto che vi divertivate a dire in culo al padrone, vi condanno e comando che ad ogni uno di voi gli sia infilata nel sedere l’uguale quantità e tipo di frutta che ha mangiato e che sia fatto con tutta la buccia “” detto fatto le guardie dettero inizio alla pena, al primo gli infilarono nel sedere una per una qualche kilo di ciliegie, al secondo gli cominciarono ad infilare delle grosse banane, mentre facevano questo il ragazzo scoppio in una fragorosa ed irresistibile risata, allora una delle guardie gli disse “” ma come ti stiamo infilando delle banane su per il culo e tu ridi? “”, il giovane non smettendo di ridere disse “” il fatto è che sto pensando all’altro nostro amico che si è mangiato una decina di noci di cocco “”.

Hei pensate se ci fossero delle pene del genere anche qui da noi.

 

LA STAZIONE DI MONTA

 

Una coppia un po attempata (marito e moglie) si recano a visitare una stazione di monta (la stazione di monta sarebbe dove si portano le cavalle per farle ingravidare), mentre stanno li a guardare tutto sto movimento alla moglie viene una curiosità, allora chiede ad uno dei garzoni “” scusa, ma uno stallone quante volte riesce a montare in un giorno? ”” al che il garzone risponde “” dipende signora, può arrivare anche a dieci volte al giorno “” a quella risposta la signora da una gomitata al marito e gli dice sottovoce “” lo senti, e tu, si e no se riesci a farne una al giorno “” il garzone che aveva sentito quella frase disse “” signora, si, lo stallone riesce a farne anche dieci al giorno, però ogni volta la cavalla viene cambiata, non è mai la stessa ””.

 

L’AUTOMOBILISTA

 

Un atomobilista percorreva con la sua autovettura una strada di campagna, ad un certo punto gli viene un bisogno impellente di andare al cesso, la cosa era molto urgente, a rischio di sporcare le mutande, non sapendo che fare, visto che era in aperta campagna, si ferma sul bordo della strada scende dall’auto e si infila in un vigneto che costeggiava la strada, si abbassa i pantaloni e le mutande e fa i suoi bisogni, finito che ebbe si accorse di non avere addosso fazzolettini di carta od altro per pulirsi, penso “ mah, poco male, vuol dire che mi pulirò con le foglie della vite  detto fatto strappo una larga foglia dalla pianta più vicina e la porto dietro con la mano destra per pulirsi il sedere, mentre faceva questo la foglia si ruppe e gli si sporco tutto il dito indice di cacca, lascio cadere la foglia e si guardo il dito pieno di cacca “porc...., che schifo ed ora come faccio?” allora sbattette indietro con forza la mano col dito allungato per far staccare la cacca, cosi facendo il dito gli ando a sbattere violentemente contro un tronco di vite che stava alle sue spalle,  a quel dolore lancinante, grido “madonnaaa che doloreee” contemporaneamente ed istintivamente si porto il dito alla bocca come per lenire il dolore.

 

L’autista pazzo

 

Un vecchietto con una vecchia scassatissima Fiat 500 (primo tipo), imbocca l’autostrada, dopo qualche chilomentro l’auto comincia a dare i numeri, ad un certo punto si ferma è non vuole più saperne di ripartire. Il vecchietto, preso dallo sconforto comincia a fare segni agli altri automobilisti di passaggio. L’unico a fermarsi è un giovanotto a bordo di una Maserati, il quale dice al vecchietto ““senti io di motori non ne capisco nulla, l’unica cosa che ti posso fare è trainarti sino alla prossima area di servizio e li ti farai dare un’occhiata all’auto””, il vecchietto accetto ringraziando, il giovane tiro fuori dal bagagliaio della sua autovettura un sottile cavo di acciaio con cui lego il 500 dietro alla sua Maserati, il vecchietto salì sulla 500 è la Maserati parti, stereo a tutto volume, fatti alcuni chilometri il giovane si dimentico completamente di avere al traino il 500 è comincio ad aumentare la velocita, 100, 150, 200, 250 in aumento, si mise sulla corsia di sorpasso e andava, la 500 appesa dietro sbandava a destra e a sinistra il vecchietto riusciva a mala pena a tenerla e mentre si strizzava per la paura continuava a suonare il clacson per attirare l’attenzione dell’autista della Maserati, ma quello con lo stereo a tutto volume non sentiva nulla. In quel momento si trovò a sorvolare la zona un elicottero della stradale, non vedendo il sottile cavo d’acciaio che univa le due auto, il pilota chiamo via radio dicendo “” A TUTTE LE AUTOVETTURE SULL’AUTOSTRADA ......, SUL TRATTO ......, FATE ATTENZIONE, FERMATE UN PAZZO IL QUALE SU UNA FIAT 500 VECCHIO TIPO DI COLORE BIANCO, SULLA CORSIA DI SORPASSO A 280 KM ORARI CHIEDE STRADA AD UNA MASERATI ””.

Il pescatore

In una città (di cui non faccio il nome per la privacy) su un ponte sotto di cui scorre uno dei fiumi più inquinati d'Italia, un uomo armato di canna da pesca è indaffarato sul bordo del parapetto del ponte, ogni tanto ritira la lenza mette qualcosa sull'amo e rilancia nel fiume, intanto ripete una parola "cinque, cinque, cinque, cinque". Dopo un poco sull'altro lato del ponte appare un'altra persona, questa vede il pescatore e scuote la testa, si affaccia dal ponte e guarda sotto dove scorre il fiume, un liquido tra il marrone ed il giallo cacca su cui galleggia un pò di tutto, buste di plastica, bottiglie, frutta marcia, pezzi di legna, qualche carogna di animale e altre immondizie e fetenzie di ogni genere. L'uomo scuote la testa e riguarda il pescatore e si dice "mha", allora preso dalla curiosità gli si avvicina e con voce canzonatoria gli fa "che fanno, abboccano, abboccano?", il pescatore intanto "cinque, cinque, cinque", poi si gira e guarda in faccia il signore e gli dice "sono qui da circa mezzora e tu sei il sesto che abbocca", il curiosone diventa tutto rosso e va via tutto inviperito, il pescatore torna ad occuparsi della canna da pesca ed intanto dice ""sei, sei, sei, sei, sei".

Ad ogn'uno la sua parte

Un anziano signore si trova davanti allo specchio completamente nudo, guarda il suo membro molliccio e gli dice "" Ma è possibbile in tanti anni quante sodisfazioni ti ho dato quanti sfizi ti ho fatto togliere ed ora tu mi hai abbandonato cosi?, non è possibbile "", in quel momento gli esce una scorreggia al che l'anziano signore sbotta "" Zitto tu, perchè anche tu hai avuto la tua parte "".

Il mandolino

Un paio di ragazzi passeggiano per strada, ad un certo punto incrociano una bella ragazza, alta, formosa, con un sedere mozzafiato, uno dei due ragazzi, guardando il sedere della ragazza esclama " Bel mandolino sai che suonate ", la ragazza si gira e gli risponde " Non suona mica sai ", il secondo ragazzo che sin'ora era stato zitto subito disse " Lo dicevo io che era rotto ".

 

Il paradiso

Un bravuomo, muore e si presenta alle porte del paradiso, trovando la porta chiusa, busso con le nocche delle mani " Toc toc ", nessuna risposta, dopo poco busso di nuovo " Toc toc toc ", niente nessuna risposta. La cosa continuo cosi per un paio d'ore nulla come se non ci fosse nessuno. Il  poveraccio aveva quasi perso la speranza, si disse ora provo un'altra volta se non mi aprono me ne vado, alzo la mano per bussare ed in quel preciso momento venne urtato da un altra persona che reggeva con entrambe le mani un grosso pacco in confezione regalo, il quale gli disse " Scusami ma questo pesa ", cosi dicendo si avvicino alla porta e diede un paio di colpetti col piede, il rumore dei colpi non si era ancora dissipato che la porta si spalanco, al che il primo uomo disse " Come io sono stato più di due ore a bussare e nessuno mi ha aperto, tu arrivi e subito ti aprono ", l'altro rispose " Vedi amico mio il fatto è che tu ai bussato con le mani, ciò voleva dire che non portavi nulla, ecco perché nessuno ti apriva ".

Morale anche in paradiso ecc. ecc.

domenica 24 ottobre 2010

LA MONTAGNA CON I PIEDI D’ARGILLA

 

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C'era una volta un uomo di 60 anni, 1,82 di altezza, oltre 100 kili di peso (insomma una vera montagna umana), un uomo di 60 anni nel cui corpo si agitava da sempre l'animo di un ragazzo di ventanni, giocoso, solare, sempre pronto al gioco e allo scherzo, autoironico, spensierato, scavezzacollo, un poco incosciente come può esssere un giovane di 20 anni, amava la buona tavola e la cucina dai sapori forti (insomma ingozzava di tutto), ma sopratutto amava in modo sconsiderato la roba dolce consumava zucchero, cioccolato, frutta e dolci in quantità industriali.

Si un uomo che si sentiva indistruttibile sotto tutti gli aspetti.

Una brutta notte, senza motivo apparente quest'uomo venne preso da capogiri, nausee tremende e vomito, tanto da non riuscire a reggersi nemmeno in piedi. Cadde addirittura miseramente per terra, soccorso dalla moglie e dai figli, si rifugio  aflosciato come un sacco vuoto su un divano, ferito più nell'orgoglio che nel fisico, la moglie spaventata, chiamò il 118, dopo una sommaria visita venne disposto il suo immediato ricovero in ospedale tramite autoambulanza.

Dopo un bel pò di giorni quest'uomo venne dimesso dall' ospedale con una diagnosi che per lui suonava come una condanna a morte, DIABETE IN SOGGETTO IPERTESO.

Brutta parola quel DIABETE, come era brutta, significava niente più zuccheri, niente più cioccolata, niente più dolci, niente più grandi abbuffate culinarie, ma solo uno schifosissimo regime alimentare controllato, per lui era peggio di una condanna a morte.

Insomma la montagna aveva il suo punto debole, aveva i piedi di argilla.

 

E si cari amici quest'uomo come qualcuno sicuramente avra gia capito sono proprio io. Povero me.

venerdì 17 settembre 2010

Riscaldamento globale

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EFFETTO SERRA

Per la serie l'effetto serra, ovvero il riscaldamento globale del nostro pianeta, ecco una notizia curiosa ed ovvia, mai apparsa sui cosidetti media, in effetti nessuno ne parla perchè?

Si fa un gran parlare dell'effetto serra, si da la colpa alle mucche (come se fossero solo quelle a scorreggiare), si da la colpa alle industrie, si da la colpa alle autovetture, chissa perchè nessuno da la colpa agli aerei?, si da la colpa ai vulcani, ecc. ecc.

Ma dove sta veramente la verità?

Allora ecco la notizia mai data, sulla faccia della Terra, sono presenti poco più poco meno di ben 6 miliardi di persone, questa è cosa risaputa da tutti. Ora considerando che la temperatura corporea media di una persona è stimata intorno ai 36 gradi poco più poco meno, moltiplicando 36 per 6 miliardi, si ottiene la considerevole cifra di 216 miliardi.

Si, 6 miliardi x 36= 216.000.000.000, 216 miliardi di gradi centigradi al secondo.

Quindi pensate 6 miliardi di stufe, si perche noi persone in effetti siamo delle stufette ambulanti che sprigioniamo una temperatura minima di 35 - 36 gradi a testa, per un totale complessivo di 216 miliardi di gradi al secondo.

Non ci credete?, pensate, vi è mai capitato di entrare in diverse persone in qualche locale non scadato in pieno inverno, all'inizio sentirete freddo poi dopo poco tempo si comincera a sentire caldo se non sudare addirittura, da dove pensate che venga tutto quel calore?

Ben 216 miliardi di gradi, forse nemmeno il Sole sprigiona una simile quantita di calore, ma dove finisce tutto questo calore emanato dai nostri corpi?, sicuramente si disperderà nello spazio, pensate un pò se rimanesse tutto sulla terra avrebbe, già fuso lo stesso pianeta.

Mi sorge un dubbio spontaneo, se come noi ovviamente ogni altro animale (quanti miliardi saranno tutti gli animali?) a sangue caldo emette calore, quanto sarà il calore complessivo emesso da tutti gli esseri viventi sulla Terra?, quindi immaginate se la Terra fosse completamente disabitata da uomini ed animali, non sarebbe per caso un globo interamente gelato?

Ecco trovato il rimedio all'effetto serra, eliminiamo uomini e animali è non ci sarà più l'effetto serra. Cosi saranno contenti gli ecologisti. Oppure no? Hei nessuno ride? Era una battuta.

mercoledì 25 agosto 2010

Fiera fico mandorlato 2010

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Anche quest'anno in San Michele Salentino (BR) nei giorni 27, 28 e 29 agosto, torna la fiera del fico mandorlato con la sua 9^ edizione.
Speriamo che anche questa edizione abbia l'ottimo successo degli anni precedenti.
Sotto potete vedere le immagini scannerizzate dalla locandina della fiera (clicca sulle foto per ingrandire)
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Per saperne di più su questo gustoso frutto clicca sul link sottostante
Dai anche un'occhiata a questo articolo della Gazzetta del Mezzoggiorno

sabato 21 agosto 2010

Festa patronale 2010

Grande successo quest'anno della festa patronale qui a San Michele, in particolare nella serata finale (giorno 9 agosto) in cui si è esibito il noto cantante Albano, vi è stata una notevole affluenza di gente, di cui moltissimi provenienti dai paesi vicini (si potrebbe dire che ci sia stato un tutto esaurito), la piazza era letteralmente gremita.

Un particolare strano però c'è stato, non si è saputo nulla dell'estrazione dei biglietti della riffa, voci non confermate dicono che l'estrazione non ci sia ancora stata perchè non tutti i biglietti sono stati venduti. Speriamo bene.

Prima pubblicazione l'11.06.2010

Nei giorni 7-8-9 agosto 2010, si svolgera in San Michele la festa patronale in onore del santo patrono SAN MICHELE ARCANGELO.

 Si raccomanda a tutti i sanmichelani sparsi per il mondo di far ritorno in paese per partecipare alla festa.

Ovviamente sarà gradita la presenza di chiunque vi  vorrà partecipare anche non essendo nativo o residente a San Michele.

Nella serata finale sarà presente il noto cantante ALBANO.

Per la verità, c'è da dire che San Michele sul calendario si festeggia il 29 settembre, in effetti in passato la festa patronale si faceva in questa data, ma da qualche anno, giustamente e meritoriamente, l'amministrazione comunale ha voluto spostarla in agosto per dare ad un maggior numero di persone la possibbilità di potervi partecipare.

A dimenticavo di dire, possibbilmente comprate qualche biglietto della lotteria anche voi.

festa patronale 3.JPG

 

Cliccare sull'immagine per vedere il progamma delle serate

 

 

 

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 Cliccare sull'immaggine (uno dei biglietti della lotteria, in mio possesso, ho tagliato il numero di serie ovviamente)

 

 

 Vai anche a questi link

http://carolemico.myblog.it/archive/2011/07/07/festa-patronale-2011.html

http://carolemico.myblog.it/archive/2011/07/07/estate-sammichelana.html

 

mercoledì 28 luglio 2010

Quiz n.2, indovina il nome del fiore

DSC00113.JPGQuiz n.2, indovina il nome del fiore nelle foto. (Prima pubblicazione il 07.07.2010)

DSC00114.JPG (lo stesso tipo fiore in entrambe le foto, nella prima foto è uno solo nella seconda sono due, cliccare sulle foto per ingrandire) 

 

Per i primi dieci che riescono ad indovinare ci sarà come premio la pubblicazione (gratis) sul blog, in prima pagina, in coda a questo post, di una vostra frase o una foto oppure entrambe; se volete anche pubblicita commerciale; spot politici; saluti; dediche o qualsiasi altra cosa vogliate. 

Ciao a tutti, diverse  persone hanno provato ma solo una ha indovinato, brava NUNZIARTINA. Vedere in fondo al post.

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IL NOME DEL FIORE ERA - IL FIORE DEL CAPPERO

Qui a fianco una bella foto della pianta di cappero. Il cappero è una bella pianta che viene anche molto usata come pianta ornamentale, una volta fiorita è uno spettacolo. Del cappero per chi non lo sapesse si possono mangiare addirittura anche le foglie, il cappero, che poi sarebbe il bocciolo non ancora aperto da cui aprendosi si creera poi il fiore, il cappero è quello più conosciuto si trovano nei negozi in acqua e aceto. Anche il frutto in cui sono contenuti i semi è commestibile. Prima di consumarli sia i capperi, il frutto o le foglie (ancora verdi non secchi, separatamente ovviamente non tutti assieme), vanno trattati prima con sale da cucina in cui bisogna lasciarli per diversi giorni sino a che non sparisce l'amaro, poi dilavato il sale e data una leggera strizzatina, vanno immessi (contenitori in vetro) in una mistura di aceto bianco e acqua e lasciarli riposare per diversi giorni.  

La foto e tratta dal seguente sito, con i miei ringraziamenti,  http://www.costedelsud.it/

Ovviamente non dovete assolutamente rispondere sui commenti, sarebbe un aiuto per gli altri, inviate la risposta al quiz, assieme alla frase o la foto oppure entrambe (insomma quello che volete venga pubblicato, non esagerate), via e-mail a carolemico@alice.it  indicando come titolo "Risposta al quiz n.2, indovina il nome del fiore"  

Avete 15 giorni di tempo per rispondere.

Le frasi o le foto pubblicate (ripeto gratis) in ordine di risposta, rimarranno in prima pagina (ripeto in coda a questo post), per almeno 15 giorni, poi andranno in archivio ma sempre visibili se ricercate. 

Non potete inviare (non verrano pubblicate) frasi (o foto) offensive alle persone o alla moralità pubblica, pornografia, pedofilia, razzismo o atti contro le persone e gli animali.

N.B. Le foto o qualsiasi altra cosa publicata diverrà di pubblico dominio, quindi senza alcun copyright.

Persone che hanno indovinato il nome del fiore:-

N.1 - NUNZIARTINA. Gestrice del blog   http://benvenutoalmiocuore.myblog.it/

Nunziartina, mi ha inviato due poesie di cui per la pubblicazione mi ha lasciato la scelta di pubblicare quella che mi piaceva di più, io ho scelto quella del bravissimo poeta Pablo Neruda, eccola qui sotto.

Qui ti amo…

Qui ti amo.
Negli oscuri pini si districa il vento.
Brilla la luna sulle acque erranti.
Trascorrono giorni uguali che s’inseguono.

La nebbia si scioglie in figure danzanti.
Un gabbiano d’argento si stacca dal tramonto.
A volte una vela. Alte, alte, stelle.

O la croce nera di una nave.
Solo.
A volte albeggio, ed è umida persino la mia anima.
Suona, risuona il mare lontano.
Questo è un porto.
Qui ti amo.

Qui ti amo e invano l’orizzonte ti nasconde.
Ti sto amando anche tra queste fredde cose.
A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi,
che corrono per il mare verso dove non giungono.
Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore.
I moli sono più tristi quando attracca la sera.

La mia vita s’affatica invano affamata.
Amo ciò che non ho. Tu sei così distante.
La mia noia combatte coni lenti crepuscoli.
Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi.
La luna fa girare la sua pellicola di sogno.

Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi.
E poiché io ti amo, i pini nel vento
vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.

Pablo Neruda.

Ciao Nunziartina, mi raccomando riprovaci anche alla prossima.

 

venerdì 18 giugno 2010

Poeta dialettale 1

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Presentazione 

Questo blog da oggi si avvale di un nuovo callaboratore locale (mi è stato raccomandato da una persona molto importante a cui non ho potuto proprio dire di no), Pasquale, detto Pascalin, a suo dire è una specie poeta dialettale (per la verità io l'ho sentito declamare delle belle poesie, ma era ubriaco come una cucuzza), mettiamolo alla prova è abbiate un pò di pazienza anche voi (sssttt, non diteglielo, ma glielo promesso se fa menate un calcio nel sedere e via).

Questo è l'angolo a lui riservato.

Lasciamo la parola a Pascalin.

(Su richiesta di diversi amici ho tradotto dal dialetto sanmichelano all'italiano, ma purtroppo nella traduzione letterale parecchie inflessioni, assonanze e rime vanno perse, è come a voler tradurre delle poesie italiane in altre lingue, si perde tutto.)

Salut a tutt, i song Pascalin, sont net a San Michel ques 60 ann angret, iattanm cu mamamm ern di Cegje, sh nh vnern a San Michel appen spuset.

(Salute a tutti, io sono Pasqualino, sono nato a San Michele quasi 60 anni fa, mio padre e mia madre erano di Ceglie, se ne vennero a San Michele appena sposati.)

Ji invec da quan mi spusev abit for, comunq non tant lunten da lu pais.

(Io invece da quando mi sposai abito in campagna, comunque non tanto lontano dal paese.)

Do so li cos ca mi piascn di chiu a me, lh femmn e lu mier, dh lh femmn nh pozz fe pur a men ma senza mier ji so muert. Accussi la ser dopp cajj spcet di fatie, mi doc na puluzzet, mi pigj la bicicalett e mh n vengh a San Michel, m fazz nu gir cull'amic e nh facim ncun bicchier di mier oppur na birrett, gert vot ni facim na bell partit a cart e intant bivim ankunna cos, chiu tard quann mi gir mi piggj la bicicalett e mi ni torn a ches. Pi disc la verite teng pur la machn, ma è meggj la bicicalett, accussi quan torn a ches all'arih apert spredd nu pich lu mier e la birr, accussi mijerm nang disc ca voc semp ambriech.

(Due sono le cose che piacciono di più a me, le donne e il vino, delle donne posso farne pure a meno ma senza il vino io sono morto. Cosi la sera dopo che ho finito di lavorare, mi do una pulita, mi prendo la bicicletta e me ne vengo a San Michele, mi faccio un giro con gli amici e ci facciamo qualche bicchiere di vino oppure una birretta, certe volte ci facciamo una bella partita a carte ed intanto beviamo qualche cosa, più tardi quando mi gira mi prendo la bicicletta e me ne torno a casa. Per dire la verita ho pure l'auto, ma è meglio la bicicletta, cosi quando torno a casa all'aria aperta evapora un poco il vino e la birra, cosi mia moglie non dice che sono sempre ubriaco.) 

Da quann agjh net song crisciut semp a San Michel, quind discim ca sacc parle ques buen lu dialett.

Allor discim ca ji sont na specie di poet, inzomm discim ques.

Lu fatt iet, mannagj lu diavl, ca quann bev mi venhn a nchep ncert bell poesie, sol ca po quann spic leffet dh lu mier mh lh scord semp, mannagjia a me.

A pic pic, com m venn-n, a que sob vaggji scriv ngunna poesii, storii o fatt  in dialett sanmichelen. Ci vi piascn vabbuen, ci na vi piascn pegg pi vu e vabbuen lostess.

(Da quando sono nato sono cresciuto sempre a San Michele, quindi diciamo che so parlare quasi bene il dialetto.

Allora diciamo che io sono una specie di poeta, insomma diciamo quasi.

Il fatto è, mannaggia il diavolo, che quando bevo mi vengono in testa certe belle poesie, solo che poi quando finisce l'effetto del vino me le scordo sempre, mannaggia a me.

A poco a poco, come mi vengono, qui sopra voglio scrivervi qualche poesia, storia, o racconti in dialetto sanmichelano.

Se vi piacciono vabbene, se non vi piacciono peggio per voi e vabbene lostesso.)

 

Quann nasciv (quando nacqui)

Quann nascist, mi dicev semp mamamm, tu jier bell russ e bianch, ier tant bell, pariv nu bambiniedd, sol ca po crscenn si divntet capa tost e dispttus peggii di nu cuc capriccius.

 (Quando nascesti, mi diceva sempre mia madre, tu eri bello rosso e bianco, eri tanto bello, parevi un bambinello,  solo che poi crescendo sei diventato testa dura e dispettoso peggio di un asino capriccioso.) 

La cummer ca mer vattscet dicev a mamamm, quann ji la fascev arrabbie, ce vue fesc cumme, megj a cresc puerc ca cresc figji, comm dicev semp nonna mej. Na vot, dopp ca jed jer ditt stu fatt, disciv alla cummer, ue cumme ma ner mej ci tu invec cu catt nu piccin ter cattet nu bell puerch, almen mu ni ste mangiamm nu pich di sazizz. Mi rrivo da mamamm, nu leccamus sott lu nes, cangor dop tant ann s c penz mi fec ancor mel lu mus.  

 (La mia commara di battesimo diceva a mia madre, quando io la facevo arrabbiare, che vuoi farci commara, meglio a crescere porci che a crescere figli, come diceva sempre nonna mia. Una volta, dopo che lei aveva detto questo fatto, dissi alla commara, hei commara ma non era meglio se tu invece di fare un bambino ti eri comprata un bel porco, almeno ora ci staremmo mangiando un poco di salame.  Mi arrivo da mia madre un manrovescio sotto al naso, che ancora dopo tanti anni se ci penso mi fa ancora male il muso.)

L vueijh (I guai)

Da quan agjh net tant so li vueijh cagjih passet, ma lu vueijh ciu gros ji m l'agjih spuset, e dop che l'agjih spuset pur a ches m  l'agjih purtet, povr a me ce brutt vueijh cagjih ncappet.

(Da quando sono nato tanti sono i guai che ho passato, ma il guaio più grosso io me l'ho sposato, e dopo che lo sposato pure a casa me l'ho portato, povero a me che brutto guaio che ho incappato.)

Ci sarà un seguito, spero. 

domenica 13 giugno 2010

L'aceto

Per il ciclo medicina alternativa, voglio presentare questo sottovalutato miracolo della natura che è l'aceto.

Questo post è stato tratto dal sito  http://www.florablog.it/   a cui va il mio più sentito ringraziamento per tutto.

Aceto di mele, un cucchiaino al giorno toglie il medico di torno.

 aceto-di-mele.jpg

 

L'aceto di mele si ottiene fermentando in botti di legno del succo di mela fresco fino a farlo diventare sidro. A questo si aggiungono batteri di genere Acetobacter, presenti anche nell'intestino umano, che lo trasformano in aceto. Quando dopo qualche settimana raggiunge una acidità del 5% si può imbottigliare.
L'aceto di mele è un rimedio naturale utilizzato dalla medicina popolare fin dalla antichità. I cinesi lo prescrivevano abitualmente 400 anni fa e Ippocrate curava i suoi pazienti contro le infezioni e le ferite. Rispetto all'aceto di vino ha un sapore meno aspro e più delicato ed è un integratore alimentare ricco di principi attivi naturali. Contiene moltissimo potassio, è ricco di numerosi altri minerali come il calcio, il magnesio, il cloro, il rame, il ferro, il fluoro e il sodio. Inoltre sono presenti la fibra, la vitamina C, B1, B2, B6, e la Vitamina E, oltre a l'acido acetico, che è uno dei suoi fondamentali ingredienti.L'aceto di mele ha un'azione battericida, che previene enteriti e diarree causate da salmonelle e altri batteri che sono dannosi per il nostro organismo. Comunque un cucchiaino in un bicchiere d'acqua prima di mangiare favorisce la salute grastrointestinale.
Le altre sue proprietà naturali sono molto conosciute, abitualmente può rallentare il processo di indurimento del sistema vascolare, inoltre l'alto contenuto di minerali, soprattutto potassio, lo rende un vero e proprio toccasana per molteplici usi curativi. Prima di tutto contro i dolori articolari. Pare che un cucchiaino di aceto di mele e uno di miele mescolato in un bicchiere di acqua fresca, usato per circa un paio di mesi, possa far raggiungere al sangue l'acidità necessaria per poter sciogliere il calcio depositato nelle giunture, liberando anche le vene, le arterie e gli altri vasi sanguigni. Ottimo anche contro i gas intestinali, l'acidità di stomaco e per far migliorare la digestione. Sembra importante anche la sua azione di bruciare i grassi e quindi perdere peso.
Efficace anche in caso di disturbi renali, insonnia, emicranie e mal di gola. In caso di mal di gola o gengive sanguinanti fare un gargarismo con un cucchiaino di aceto di mele aggiunto a mezzo bicchiere d'acqua, poi deglutire il tutto per permettere che l'aceto disinfetti anche le parti più profonde della gola. Contro l'alito cattivo, a digiuno, usare un cucchiaino d'aceto in mezzo bicchiere d'acqua e sciacquare la bocca. Inoltre anche in cosmesi è un prezioso aiuto: può essere utilizzato per la pulizia dei capelli perché fornisce un pH equilibrato per la crescita e la salute del cuoio capelluto. Per avere una pelle fresca e vellutata, aggiungere un bicchiere di aceto di mele nell'acqua della vasca da bagno e rimanervi per quindici minuti circa.
Foto di Chiot's Run

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Sinceramente devo confessare che come tanti non avevo mai sentito parlare dei benefici sul corpo umano dovuto all'ingestione di aceto, come la maggior parte delle persone lo consideravo solo un condimento per insalate ed un ingrediente per creare alcune salse, ma nulla di più.

Anticamente veniva usato per disinfettare ferite ed altro ma poi a torto è stato surclassato da altri prodotti più moderni.

Fin da ragazzino devo dire che mi piaceva il sapore dell'aceto, mi piaceva il vino che dava un leggero sentore di aceto (in dialetto locale viene detto "vino spunto", ed è un'avvisaglia che il vino si sta trasformando in aceto), alcune volte addirittura mi piaceva mettere nel bicchiere del vino alcune gocce di aceto, con la disaprovazione di chiunque fosse presente.

Ultimamente non  so nemmeno io perchè stavo limitando di molto l'uso dell'aceto, alle volte passavano mesi senza che ne usassi neanche una goccia.

Ebbene come forse ho già avuto occasione di dire, io sono curioso come una scimmia, per cui una volta letto il post di FLORABLOG ho voluto subito provare di persona la mistura aceto-miele-acqua, cosi in un bicchiere ho messo un poco di aceto (solo che invece dell'aceto di mele ho usato quello di vino, l'aceto di mele ha un retrogusto che non mi piace tanto, ma all'atto pratico credo che il risultato finale sia uguale), due cucchiai da cucina di miele (ho usato il primo che mi è capitato sottomano, miele d'acacia), dopo aver agitato bene affinche si miscelassero aceto e miele ho aggiunto sin quasi all'orlo acqua (del rubinetto), un altro leggero rimescolio, dopo di che l'ho bevuto, tra l'altro devo dire che ha un ottimo sapore ed è anche molto dissetante.

Meglio usarlo dopo i pasti. A stomaco vuoto si potrebbe avere qualche piccolo bruciore di stomaco.

Alle volte l'aceto, invece di berlo, l'ho metto sulla fettina di carne o sulla fettina di pollo (specialmente se impanate).

Risultato, dopo qualche giorno ho notato la differenza, era un periodo che mi sentivo abulico, non avevo voglia di fare nulla, ora invece mi sento iperattivo. Altro fatto che ho notato, l'urina, sempre più o meno dallo stesso periodo, quando andavo al bagno era di un colore molto scuro, ora invece è di un colore giallo paglierino chiaro.

A cosa siano dovuti questi cambiamenti non saprei, forse ai sali minerali o alle vitamine o tutto assieme, ma finche questi effetti benefici durano siano essi i benvenuti.

Provate, chissa ne potreste trarre benefici anche voi. E poi come al solito non sono medicine o altre porcherie chimiche, a meno che uno non sia allergico, ma non ho mai sentito parlare di persone allergiche all'aceto o al miele.

Comunque come sempre la cosa più importante è di non esagerare con le dosi.

Ci sono persone che dicono di essere guarite dal diabete usando l'aceto. Non so se questo sia vero ne come l'abbiano usato. Comunque tutto può essere. Mai dire mai.

Alcuni usi poco conosciuti dell'aceto in cucina:-

-Se mentre fate il ragù, vi dovesse scappare un po di sale in più, per nascondere la cosa mettete nel ragù un  cucchio o due di aceto (a secondo della gravità), poi per coprire l'odore dell'aceto mettete nel ragù una o due foglie di alloro (o lauro) e lo sbaglio è coperto; 

-Se a tavola vi avanza del pesce fritto (intendo alici, sarde, triglie ecc.) buttarlo via è un peccato ed uno spreco inutile, a conservarlo nel frigo per la sera o peggio per il giorno dopo sarà diventato duro e immangiabile, allora per conservarlo prendete una terrina o un recipiente di vetro (mai la plastica o il metallo, dopo capirete perchè) stendete sul fondo il pesce, date una spolverata di  sale fino, prendete dell'aceto (bianco è più delicato il rosso va bene ugualmente ma è troppo forte) e versatelo piano piano sul pesce fino ad inzupparlo completamente, coprite con un coperchio o un piatto (per evitare polvere e insetti), potete lasciarlo anche fuori dal frigo, se il pesce è ben bagnato si puo conservare anche ed oltre i 10 giorni. Sentirete il giorno dopo che sapore. 

-Per evitare di lacrimare mentre affettate la cipolla,  prima di cominciare bagnate la lama del coltello con aceto.

-Mai mettere l'aceto o cibo che contiene aceto in contenitori di plastica diventerebbe uno schifo. 

Un metodo veloce per chi vuol farsi l'aceto in casa.

Il modo più semplice e veloce per ottenere l'aceto è prendere un boccione di vetro da due litri o oltre, versarci dentro uno o due bicchieri d'aceto (bianco o rosso) ed aggiungere un litro o anche più di vino (rosso o bianco a seconda di come volete l'aceto), però il vino deve essere buono e non pieno di trattamenti tipo bisolfiti, altrimenti anche l'aceto diventerà vino, dopo circa un mese dovreste avere il vostro aceto. A me  successo questo, in mezzo boccione di vino versai addirittura una intera bottiglia d'aceto, dopo un mese il sentore d'aceto era sparito, morale buttai via il tutto è non ho mai più comprato quel tipo di vino.

Ciao, se volete, fatemi sapere nei commenti, come è andata.

Per altri tipi di rimedi clicca sulla voce qui sotto ( lemico in MEDICINA ALTERNATIVA ) e vedere tutti i post

 

sabato 29 maggio 2010

ciclopasseggiata 2010

Ciclopasseggiata-2010.jpgPer passare una giornata un po diversa dalle altre, mercoledì 2 giugno 2010, prendi la bici e vieni anche tu, divertiti con noi a San Michele.

Per ingrandire l'immaggine cliccaci sopra.

domenica 23 maggio 2010

Il dentifricio

Per il ciclo medicina alternativa voglio parlare del dentifricio, qulcuno dira sicuramente, sappiamo benissimo a cosa serve il dentifricio, invece io voglio parlare non dell'uso classico cioè la pulizia dei denti, ma di qualcosaltro.

Ricordatevi che tutti i rimedi o cure da me presentate nel ciclo medicina alternativa sono tutte cose da me provate, anche se non sono frutto della mia mente.

Per esempio chi di voi da giovane o da ragazzo/a ha avuto quelle fastidiosissime eruzione della pelle che deturpa il volto, l'acne (o brufoli), tanti penso (io non so perche non l'ho mai avuta, oddio un'idea me la sono fatta del perchè, ma questo è un altro discorso), ebbene diverse volte sentivo parlare di creme dedicate all'acne ma con scarsi risultati, c'era chi invece otteneva migliori risultati spalmando sui brufoli del semplice dentifricio.

A questo proposito voglio raccontare una storia successa diversi anni fa, un mio amico si era presa una brutta infezione al ditone di un piede (forse a causa di un'unghia incarnita, trascurata) col tempo la cosa era degenerata arrivando ad interessare anche parte del piede che gli era diventato violaceo, il ditone specialmente attorno all'unghia era diventato una massa purulenta. Era ricorso alle cure di diversi medici e dell'ospedale, ma nonostante le numerose cure l'infezione non accennava a diminuire. Si cominciava addirittura a parlare dell'eventualita di amputargli il piede per evitare che l'infezione salisse anche alla gamba. Poveraccio era alla disperazione non poteva più camminare nemmeno con la stampella, un giorno mentre ero a casa sua, mi venne cosi, gli dissi, "perchè non provi a spalmarci sopra del dentifricio", ridotto moralmente come era avrebbe fatto qualsiasi cosa, non se lo fece ripetere due volte, si fece dare un tubetto di  dentifricio bianco e se lo spalmo abbondantemente su tutto il ditone e parte del piede, solo che purtroppo mi ero dimenticato di dirgli una cosa molto importante, infatti da li a pochi minuti comincio a gridare come un pazzo dicendo di avere il dito che gli bruciava in modo pazzesco che non riusciva a sopportarlo, in pochi minuti mi tiro appresso tutti i santi del calendario accompagnati da alcuni oggetti che era riuscito ad afferrare, fui costretto ad uscire altrimenti me la sarei vista brutta, mentro uscivo sentii che gridava alla moglie di portagli una bacinella con dell'aqua calda per lavarsi via il dentifricio in quanto non riusciva a sopportare il bruciore.

Una decina di giorni dopo accompagnandosi con una stampella mi si presento alla porta di casa, appena aprii mi abbraccio e si scuso per come si era comportato, mi disse che aveva ripetuto varie volte l'applicazione del dentifrico, il dito ed il piede erano ormai in via di guarigione, cosa che effettivamente avvenne e riprese a camminare normalmente.

La dove tutta la scienza medica aveva fallito, pochi grammi di dentifricio avevano fatto il miracolo.

Perciò vi dico su qualsiasi ferita che comincia ad arrossarsi o peggio comincia a fare del pus, passateci sopra del dentifricio (quello bianco) e l'infezione sparira di sicuro, pero ricordatevi che brucia da matti (cosa normale, segno che il dentifricio sta tirando via l'infezione), in un giorno o due vedrete già la differenza.

Stessa cosa, come gia detto, vale per l'acne del viso, brufoli o eventuali sfoghi di erpes labialis (il cosiddetto fuoco di Sant'Antonio), la sera prima di andare a letto spalmateci sopra un poco di dentifricio, la mattina dopo basta lavarsi e vedrete la differenza, se è il caso ripete l'applicazione.

Applicare il dentifricio sulle punture di zanzare da un po di sollievo al bruciore, evitate per quanto potete di grattarvi sul punto in cui siete stati punti.

Ciao e provate questo rimedio.

Leggete anche gli altri rimedi di medicina alternativa, potrebbe esserci qualcosa che interessa anche voi.

domenica 2 maggio 2010

Dedicato a

Prima pubblicazione il 13.01.2009

GIURO, SI GIURO CHE VI DIRO’ TUTTA LA VERITA’, NIENT'ALTRO CHE LA VERA PURA E SACROSANTA VERITA', LO GIURO SULLA TOMBA DEL GANGURO CHE LE’ GIA’ BELLO CHE DURO.

Dedicato a:-

Dedico questo  blog a tutti quei poveracci che come  me sono vittime, si, proprio così, povere  vittime  di   una   società insensibile, prevaricatrice e oppressiva, che in tutti i modi cerca e tenta di soffocare il nostro essere la nostra coscienza, la nostra anima e la nostra voce, che antepone  la ricchezza materiale, il lusso più sfrenato e smodato, la voglia di arrivare a qualsiasi costo, la depravazione  più spietata e abbietta, al bene dell'anima è al vero benessere dell’uomo e dei popoli. Ed infine lo dedico anche a quella poveraccia  di  mia moglie che nonostante i miei tanti difetti è qualche  pregio (forse  più difetti che pregi, boh?, insomma, chi sa?) mi  sopporta da tanti e tanti anni e mi continua ancora a sopportare nonostante  tutto (che coraggio e che forza, poveraccia).

Per continuare a leggere clicca qui>dedicato a.doc 

 

lunedì 26 aprile 2010

Tassa su internet

   Ragazzi miei siamo all'eccesso, ci rendiamo conto a che punto siamo, è stato proposto di istituire una tassa sulla connessione ad INTERNET (IO DICO CHE NON E' ASSOLUTAMENTE GIUSTO),  in pratica tutti dico tutti noi dovremmo essere tassati per aiutare i giornali cartacei a non chiudere (ma che me frega a me dei giornali), come se non bastassero già i cospicui finanziamenti che già ricevono dallo Stato (che alla fin fine sono sempre soldi nostri). Come se i giornali costassero pochi centesimi e poverini non ce la fanno ad andare avanti, si lamentano che vendono poco. Certo che vendono poco esistono centinaia di testate giornalistiche (tra l'altro ci sono parecchi di questi giornali che dovrebbero essere loro a pagare la gente perchè li legga), quindi tutte queste testate si devono dividere i sempre meno lettori, poi la maggior parte sono orientati politicamente e lo dichiarano apertamente, di conseguenza chi è di idee politiche opposte non comprerà mai quel giornale. Ogni giornale stampa migliaia di copie e poi ne vendono si e no la centesima parte (se non di meno), perchè dobbiamo essere noi a pagare. NON E' GIUSTO.

La soluzione sarebbe una sola chiudere e lasciare pochi giornali ma non politicizzati che dicano veramente le cose come stanno e non con i paraocchi, allora forse avrebbero qualche possibilità di vendere qualcosa in più.

In pratica è come se incolpassero noi che usiamo Internet per il fatto che loro non riescono a vendere i giornali.

E poi ci lamentiamo del taglio delle foreste, che alla fine diventano carta per stampare questi giornali che puntualmente finiscono al macero. Chiudessero sai quanti alberi si salverebbero.

Perchè una qualsiasi altra azienda che non riesce a vendere i propri prodotti deve chiudere ed i giornali invece per non chiudere devono essere finanziati dallo Stato e come se non bastasse devono chiedere anche il nostro contributo (FORZATO). Ma che chiudessero che ce ne frega a noi.

NO, NON E' ASSOLUTAMENTE GIUSTO LEVARE SOLDI A NOI PER DARLI AI GIORNALI. 

Questo articolo e tratto dal sito   http://www.aduc.it/   di cui ne ringrazio i gestori. 

Tassa per chi ha connessione ad Internet per finanziare giornali cartacei? Proposta Fieg. Chi lo pensa... e' bene che il suo giornale chiuda. 

Comunicato di Vincenzo Donvito

22 aprile 2010 15:39

  Il presidente della Fieg (Federazione italiana editori giornali), Carlo Malinconico, per far fronte all'aumentato costo delle spedizioni postali (sono state abolite le tariffe agevolate) dei giornali cartacei, ha proposto che sia istituita una tassa ("un caffe' al mese o giu' di li'") per chi ha la connessione ad Internet. Una tassa provvisoria per dare ossigeno al settore, anche in attesa di una soluzione al problema dei contenuti editoriali utilizzati in Rete dai motori di ricerca.
Chi pensa che questa possa essere la strada per la soluzione dei propri problemi non comprende la funzione della Rete, che non non e' solo una possibile alternativa/concorrenza ai giornali cartacei, ma uno strumento che, a partire dall'informazione, e' interattivita'.
In Italia abbiamo diversi problemi in materia, due i principali:
- si pagano cifre astronomiche per i collegamenti a banda larga, collegamenti che sono di qualita' discutibile, lenti e spesso inesistenti o venduti in modo truffaldino spacciandoli per cio' che non sono;
- il Governo non investe per la diffusione della banda larga. Furono stanziati 800 milioni di euro per rimediarvi. Una cifra ridicola: una decente copertura richiede miliardi di euro cosi' come stanno facendo in altri Paesi. Ma gli 800 milioni sono stati bloccati. Il Governo per ora ha stanziato 20 milioni di euro (gli incentivi entrati in vigore lo scorso 15 aprile): 50 euro per ogni contratto di un 18/30enne.
Ed ora arriva la tassa per la connessione? Cosa succedera' se il desiderio della Fieg divenisse realta'? Ci saranno meno navigatori in Internet e i giornali non avranno risolto i loro problemi economici.
Sul "meno navigatori" sarebbe rispettata la logica che si segue ultimamente in Italia quando non si riesce a far fronte alla domanda: restringere i diritti all'accesso. E' stato cosi' per il diritto a usare la giustizia (38 euro di tributi per un ricorso al giudice di pace contro una multa stradale), sembra che sara' cosi' per gli avvocati (tariffe minime, uso di un legale per quasi tutte le contese, difficile accesso per i giovani alla professione).
Sul "i giornali non avranno risolto i loro problemi". Finita la tassa provvisoria, la stessa diventera' permanente (come quella per la guerra d'Abissinia che ancora grava sul prezzo della benzina) e quindi i giornali saranno sempre piu' dipendenti da contributi statali che, tendenzialmente, stanno sempre piu' diminuendo. Al prossimo venir meno di una prebenda cosa faranno? Forse e' meglio che chi fa proposte del genere chiuda subito il proprio giornale e si dedichi ad altro.

 

venerdì 23 aprile 2010

Mi manchi

  Questa bellissima canzone e cantata da Fausto Leali, l'ho ascoltata innumerevoli volte eppure ogni volta mi mette i brividi adosso, ascoltatela.

P.s. prima di far partire il video bloccate il sottofondo musicale, cliccando sulla riga a fianco.

sabato 17 aprile 2010

La sporchia

sporchia2.jpg

Questa foto è tratta da  http://www.summagallicana.it/lessico/o/orobanche.htm  , in fondo al post troverete altre foto (le foglie verdi in sottofondo non sono dei legumi, ma foglie di edera)

Ripropongo questo vecchio post, perchè ora è il momento giusto, ora sta uscendo "LA SPORCHIA", provatela.

Prima pubblicazione 22.01.2010.

La SPORCHIA, una pianta infestante delle fave, dei piselli e di altre leguminose (per la verita possono anche nascere in posti dove in anni precedenti erano piantate leguminose, nella foto in testata per esempio è nata in mezzo a delle piante di Edera, non è una cosa normale), i nostri avi ed i nostri genitori per generazioni hanno combattuto con tale pianta, estirpandola e bruciandola, cercando così di limitare i danni che provocava alle coltivazioni, non sapendo che tale pianta come tante altre è commestibile ed è anche molto gustosa.

Ho letto da qualche parte sul web che questa pianta ha un alto contenuto di ferro e tra l'altro è un ottimo depurativo del sangue, tonico cardiaco, combtte le infezioni intestinali, la gotta, l'artrite, il diabete (non posso garantire che sia vero).

 Io personalmente l'ho assaggiata per la prima volta qualche anno fa, fatta in frittata (con le uova) nello stesso modo come si fa con gli asparagi (di cui ne ricorda il sapore) ed ora ne sono un entusiasta estimatore.

L'anno scorso (mese di novembre) un conoscente mi disse "ancora perdi tempo a piantare le fave?, non ti costa meno se le compri? ", io gli risposi ridendo "mica metto le fave per se stesse io semino le fave per raccogliere la sporchia", rimase a bocca aperta, anche lui non aveva mai sentito che la sporchia era commestibile.

Se volete provarla abbiate l'accortezza di raccoglierla appena spunta dalla terra, quando è ancora bianca o giallognola (cosi è molto più tenera e saporita, non lasciate che diventi marrone è troppo amara) scalzandola con una zappa o un palettino. Buon appetito.

Leggete l'articolo qui sotto, solo a guardare la foto mi è venuta l'acquolina in bocca.

P.S. Non venitevi a fregare la mia sporchia altrimenti mi arrabbio di brutto. 

Questo articolo è stato tratto dal sottonotato sito, di cui ringrazio gli amministratori.

http://bari-sud-valle-itria.mondodelgusto.it/2009/05/09/sporchia-orobanche-prelibate-nel-sud-barese/

 sporchia.jpg

"Fantasie di Cucina Mediterranea e di Arte Gastronomica Pugliese"; da pianta parassita nei campi a vera prelibatezza sulla tavola - 

"Il contadino non deve sapere, quanto è buono il formaggio con le pere"; ma anche quanto buona è la "sporchia", come è chiamata, in dialetto, nel sud-est barese.

In realtà, "qualcuno ha tradito questo segreto", poiché la "sporchia", è ormai gelosamente raccolta e commercializzata dai coltivatori di fave, in quanto sempre più conosciuta e pregiata.

L'abbondanza di "sporchia" negli anni di scarsa notorietà, rimane per tutti quelli che l'hanno vista affermarsi sulla tavola, un piacevole ricordo che mitiga solo in parte il rammarico di vederla sempre più riservata alle tasche "pesanti".

C'è da dire che nel tempo, l'uomo, anche nelle piccole coltivazioni, adottando sistemi e metodi sempre più invasivi che permettono di lavorare la terra sempre più in profondità e con l'impiego di diserbanti e antiparassitari, ha compromesso la loro spontanea ricrescita dato che i semi, in infiorescenza liberati nell'ambiente in grandi quantità, potrebbero essere vitali per parecchi anni e raggiungere notevoli distanze per mezzo dell'acqua e del vento. 

Appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae, genere Orobanche, (dal greco orobos = legume e ànchein = soffocare), la specie "Orobanche Crenata" è quella che predilige in particolare le piante delle fave; in italiano è denominata "Succiamele delle Fave".

Si tratta di una pianta erbacea priva di clorofilla, parassita poiché nasce e si alimenta di linfa sottratta alle radici delle piante delle fave.

Il suo turione è privo di foglie, con spigatura crenata che si apre in infiorescenza al bianco-violaceo, rendendola non commestibile;  pertanto, dal momento in cui viene colta, è bene evitare di tenerla per lunghi periodi al caldo o in luoghi poco aerati per ridurre al minimo il fenomeno di infiorescenza.

Il rimedio alle "notti agitate" dei grandi coltivatori di fave, era in origine l'estirpazione e in taluni casi l'essicazione e la messa al fuoco delle piante; si tenga conto che, l'azione di queste piante parassite, ha per conseguenza il progressivo indebolimento e il ridotto sviluppo di quelle parassitizzate, con conseguenti danni al raccolto.

Con il passar del tempo, la povera manovalanza agricola che la combatteva nei campi, soprattutto per necessità, ha imparato a scoprirne il suo tipico sapore dolce con retrogusto amaro, utilizzandola sempre con maggiore frequenza nella propria alimentazione.

E' così che una minaccia è diventata "risorsa"; alimento della povera gente, oggi vera e propria prelibatezza dei menù tipici del sud barese. 

Appare nei mercati ortofrutticoli, nel periodo tra aprile e maggio con le "comari" fave novelle, fedeli compagne di viaggio nel periodo di crescita. 

In ogni caso, prima di qualsiasi tipo d'impiego, la "sporchia" va dapprima lessata, previo risciacquo approfondito, necessario per rimuovere a fondo i granelli di terra trattenuta dalla peluria che la ricopre, non prima di aver reciso la parte inferiore, generalmente più dura.

Farla bollire per cinque minuti circa, per un'adeguata cottura e tenerla in un contenitore per un paio di giorni circa, con frequenti ricambi d'acqua per "spurgarla" delle tossine che la rendono in origine particolarmente amara. Infine, strizzarla delicatamente, per fare in modo che sia eliminata l'acqua trattenuta. 

Così, può essere impiegata:

  • Condita con aglio fresco, alcune foglioline di menta, sale e olio extravergine d'oliva; di frequente sa farsi preferire alla portata che accompagna, divenendo in pratica, un contorno "piacevolmente invadente";
  • Fritta o Impanata al forno; per entrambi valgono le comuni quanto personali abitudini di preparazione e d'uso.

Il suo impiego gastronomico, sembra limitato alla nostra zona del sud barese, nonostante sia una pianta diffusa in tutto il centro-sud, isole incluse; saremmo lieti pertanto, di ospitare chiunque voglia approfondire la conoscenza di tale specialità gastronomica e siccome non è "buona usanza" presentarsi a mani vuote... "poche parole a buon intenditore".

 foto: Angelo Manghisi 

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 Alcune foto fatte da me ad una pianta di sporchia (nata da poco) raccolta questo pomeriggio nel mio terreno (il sottofondo è un foglio di carta per non sporcare il tavolo di terra). Per ingrandire le immagini premere CTRL e cliccare sopra col mouse.

sporchia 1.JPG

 Particolare della cima, molto più grossa di un asparago coltivato.

 

 

 

sporchia 2.JPG

 Pianta per intero.

 

 

 

sporchia 3.JPG

 

Pianta rapportata al metro 25 cm. dalla cima alle radici, nella piena maturità queste piante possono arrivare anche a 70-80 cm. di altezza, a quel punto la pianta di leguminosa vicina sarà già sicuramente morta.

 

 

 

sporchia 4.JPG

Particolare dell'imponente apparato radicale, notevole per una pianta cosi piccola.

 

 

 

 

giovedì 1 aprile 2010

Chi è CAROLEMICO?

 

 

Carolemico  è un uomo di 60 anni, 1,82 di altezza, oltre 100 kili di peso, un uomo di 60 anni nel cui corpo si agita da sempre l'animo di un ragazzo di ventanni, giocoso, solare, sempre pronto al gioco e allo scherzo, autoironico, spensierato, scavezzacollo, un pò sognatore, un poco incosciente come può essere un giovane di 20 anni, ama la buona tavola e la cucina dai sapori forti, beve moderatamente solo durante i pasti, non beve liquori, fuma tanto quello si (maledetto vizio, mi dispiace, si mi dispiace non per la salute tanto quella in un modo o nell’altro va via ugualmente, mi dispiace per i soldi spesi e che continuo a spendere, se fossi riuscito a mettere da parte tutti i soldi che ho speso e quelli che spenderò in tabacco mi potrei comprare almeno due appartamenti).

Si, ho qualche piccolo difetto anche io, uno di questi (se difetto si può chiamare) è quello di non avere due facce, o sto zitto o dico le cose così come le penso su tutto e su tutti; se sono convinto di avere ragione in qualcosa non ci sono santi che tengano; se sono in dubbio su qualcosa metto avanti la parola forse, poi mi informo, se avevo torto chiedo anche scusa, ma se avevo ragione  riparto alla carica a testa bassa come un toro. 

Lo so non sono perfetto, ma che ci posso fare, mi hanno fatto cosi, mica è colpa mia, anche se volessi cambiarmi oramai è passato troppo tempo per cui la garanzia è già scaduta e non mi cambierebbero più. Quindi o mi tenete cosi oppure peggio per voi.

Ma anche se sono una persona sempre giocosa e scherzosa (gioco e scherzo su tutto), mi considero una persona seria.

   

sabato 20 marzo 2010

Quiz n.1, indovina il nome del fiore

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Quiz n.1, indovina il nome del fiore nella foto. 

Mi dispiace, delle numerose persone che hanno tentato nessuno ha indovinato il nome del fiore, si trattava di una varietà di FRESIA  (lo stesso fiore in entrambe le foto, ripreso due volte con risoluzione diversa) 

 

Per i primi dieci che riescono ad indovinare ci sarà come premio la pubblicazione (gratis) sul blog, in prima pagina, di una vostra frase o una foto oppure entrambe; se volete anche pubblicita commerciale; spot politici; saluti; dediche o qualsiasi altra cosa vogliate. 

Ovviamente non dovete assolutamente rispondere sui commenti, sarebbe un aiuto per gli altri, inviate la risposta al quiz, assieme alla frase o la foto oppure entrambe (insomma quello che volete venga pubblicato, non esagerate), via e-mail a carolemico@alice.it 

15 giorni di tempo per rispondere.

Le frasi o le foto pubblicate (ripeto gratis) in ordine di risposta, rimarranno in prima pagina, per almeno 15 giorni, poi andranno in archivio ma sempre visibili se ricercate. 

Non potete inviare (non verrano pubblicate) frasi (o foto) offensive alle persone o alla moralità pubblica, pornografia, pedofilia, razzismo o atti contro le persone e gli animali.

N.B. Le foto publicate diverrano di pubblico dominio, quindi senza alcun copyright.

lunedì 1 marzo 2010

La casa cantoniera di Aieni

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La foto è tratta dal sito http://www.midiesis.it/  a cui vanno i miei ringraziamenti

La casa cantoniera sita presso la frazione di Aieni nel comune di San Michele Salentino è ormai da tempo al centro di una accesa diatriba e contrastanti pareri sul suo eventuale utilizzo.

Si tratta di un edificio (al momento della costruzione aveva il suo fascino che effettivamente mantiene nonostante il suo stato) di proprietà della provincia di Brindisi, tale struttura è in stato di abbandono totale da oltre 30 anni, ed è in condizioni quasi fatiscente (sinceramente nello stato attuale in cui si trova, io non lo vorrei nemmeno regalato).

L'attuale amministrazione comunale, si sta prodigando affinche la provincia ne faccia dono al nostro comune, il quale a sua volta non si sa bene cosa vorrebbe farne di preciso, come al solito si sono fatti avanti diverse associazione per poterne rivendicare l'uso e l'utilizzo (ovviamente a titolo gratuito).

Secondo la mia modesta opinione, l'amministrazione comunale sbaglia a volersi accollare una simile grossa rogna e impelagarsi in una simile impresa, a sostegno di tale tesi elenco una serie di motivi per cui secondo mè converrebbe lasciar perdere:-

  • 1) Il fabricato versa in condizioni pietose, come già detto è abbandonato, senza che sia stata fatta alcuna manutenzione da oltre 30 anni;
  • 2) Ristrutturare integralmente tale fabbricato costerebbe alle casse del comune una somma ingente di danaro;
  • 3) Bisognerebbe rifare la copertura del tetto, le facciate esterne, la parte interna e sicuramente tutta da rifare, l'impianto elettrico dopo tanti anni e da rifare, l'impianto idraulico tutto da rifare, porte e finestre sono in stato pietoso, sicuramente non esisterà nemmeno un allaccio all'impianto fognario, ecc. ecc.;
  • 4) Una simile spesa per riattare un edificio che tra l'altro si trova in una zona fuori mano, verrebbe forse a costare di più che a rifarlo di sana pianta;
  • 5) Impelagarsi in una simile impresa da parte dell'attuale amministrazione comunale, non farebbe altro che dare adito a nuove e ulteriori critiche da parte dell'opposizione e polemiche di vario genere da qualsiasi parte;
  • 6) Scatenerebbe l'astio e la rivalità tra le varie fazioni o associazioni che già si sono fatte avanti per chiederne l'utilizzo;
  • 7) Vi sono diversi edifici che già appartengono all'amministrazione comunale e sono abbandonati al limite si potrebbero usare quelli;
  • 8) Dopo la ristrutturazione e l'eventuale assegnazione ad una qualsiasi associazione, le spese di manutenzione, di luce, di acqua ecc., a chi toccherebbero?, ovviamente al comune;
  • 9) Con la somma da destianare al riattamento e funzionamento di quell'edificio, si potrebbe fare benissimo qualcosa di più utile per la comunità, come per esempio destinarli al miglioramento e manutenzione dei vari edifici scolastici (asilo, elementari e medie) o alla villa comunale (in preda ai vandali) al quale oltre che numerose riparazioni, sarebbe auspicabile assegnare un custode-vigilante durante l'apertura;

10) In ultima analisi, quella casa cantoniera la si potrebbe mettere in vendita e darla al miglior offerente (a patto di trovare qualcuno che la voglia) e con la somma ricavata fare qualcosa di utile per la società. 

Ci sarebbe tanto altro da dire ma non voglio impantanarmi in questioni di colore politico od altro.

 

lunedì 15 febbraio 2010

Pannelli solari foto voltaici

Pro e contro le energie rinnovabili 

Prima pubblicazione il 19.10.2009

I Pannelli solari foto voltaici

Leggete e giudicate se ho ragione o meno.

Ultimamente si fa un gran parlare di energie rinnovabili, la gente si riempie la bocca "energia rinnovabile", un tormentone del nuovo secolo, sembra essere diventata la moda del momento, se uno non ha il suo bel pannello solare ben in mostra sulla sua abitazione sembra che sia una famiglia di serie B, tra questo tipo di energia vi è appunto il pannello solare foto voltaico.

Io invece dico che come tante altre cose ci stanno solo prendendo per i fondelli e noi come al solito ci abbocchiamo.

Ci parlano di risparmio energetico di salvaguardia dell'ambiente sarà vero?, forse, ma nessuno ci è mai venuto a dire quanta energia viene spesa per partire dal silicio ed arrivare alle celle solari, quanto inquinamento provoca questa produzione. Tutta l'intelaiatura per sostenere le celle solari sono in metallo quanta energia e quanto inquinamento per produrre questi materiali?, il trasporto della materia prima, del trasporto del materiale finito, stoccaggio e tutta la trafila che segue sino la momento che l'impianto è finito quanto inquinamento provoca? I pannelli solari producono corrente continua a basso voltaggio, quindi occorrono un certo numero di batterie per immagazzinare questa corrente e poterla conservare anche per la notte, non so se le batterie usate sono al piombo o ad altro materiale, bisogna aggiungere l'inquinamento provocato per produrre queste batterie e tutti i vari materiali occorrenti inverter, cavi elettrici, plastica, minuterie varie. Oltre a tutto questo bisogna aggiungere che occorre un locale separato dall'abitazione che debba contenere le numerose batterie (se sono al piombo possono anche emanare gas pericolosi), gli inverter (alcuni fanno un rumore infernale).

Alla fin fine inquina meno una mega centrale elettrica che se sommiamo tutto l'inquinamento creato per costruire e mettere in funzione tanti piccoli impianti indipendenti equivalenti alla produzione della centrale elettrica.

Passiamo ora a considerare la cosa risibile, tempo fa si era parlato di una legge (non so come sia finita) che obbligava i costruttori di nuove case a montare un impianto foto voltaico sul tetto delle nuove abitazioni, tale impianto doveva produrre 1 kwatt, per ogni appartamento. Allora a parte il fatto che 1 kwatt e la potenza nominale fornita dalle celle solari con una tensione di 12 o 24 volt, da qui bisogna sottrarre il consumo degli inverter che trasformano l'energia a 220 volt  in alternata, le perdite anche se lievi delle batterie, le perdite sui cavi elettrici, spie di segnalazioni, strumenti ecc., morale alla fine di quel Kwatt ne resteranno si e no 900 watt. Mi dite voi una famiglia composta anche solo da tre o quattro persone che cosa ci fa con 900 watt, basteranno appena per accendere un televisore e la luce in qualche stanza, ed il resto degli elettrodomestici, per esempio: un ferro da stiro assorbe almeno 1800 watt, uno scaldabagno ne consuma 2000, una lavatrice intorno ai 2000, un asciuga capelli minimo 1200, il PC se non usi stampante od altro gia ne assorbe 150-200, non so quanto consuma il frigorifero (non lo si può certo staccare). Bisognerebbe affiancare la fornitura della rete pubblica a quella dell'impianto foto voltaico, sempre ammesso che la cosa sia fattibile, per risparmiare cosa, poi, 1 kwatt costa solo pochi centesimi, ne vale la pena. Un kwatt per famiglia è solo una presa in giro, perchè una famiglia possa essere indipendente dalla rete elettrica pubblica avrebbe bisogno di un impianto di almeno 4-5 kwatt e dico poco, costo di un tale impianto oltre 25-30 mila euro. Ed alla fine chi paga?, il costo dell'impianto, sempre chi compra l'appartamento.

Che se poi vogliamo paragonare il costo per chilowatt quello proveniente dall'energia solare viene a costare due o tre volte in più di quella fornita dalla rete.

Quindi perchè ci dobbiamo prendere in giro da soli.

Qui ci guadagna solo chi fabbrica ed installa questi impianti non certo l'utente finale.

Quindi non buttiamoci da soli i macigni sui piedi.

Non facciamoci coglionare, questo tipo di energia rinnovabile coi costi attuali degli impianti è solo una presa per i fondelli. Il costo attuale per Kwatt oscilla tra i 5000 euro (per grandi impianti) e i 7-8000 euro.

Danno solo una garanzia di 5 anni sui pannelli solari e massimo 10 sul resto, che vuol dire? che dopo 5 anni i panelli possono anche smettere di funzionare? E poi che si fa?

Si ci posso essere casi in cui portare l'allaccio alla rete può avere costi proibitivi come una casa isolata in montagna, allora la cosa potrebbe forse essere fattibile, oppure degli apparati elettrici (tipo segnalatori sulle strade, che tra l'altro funzionano a basso voltaggio e a corrente continua) che sono lontani dalla rete allora con un pannello solare una batteria e qualche altro componente elettronico si risolve il problema.

Poi bisogna anche dire che le celle solari non sono certo eterne (possono durare 10, 15, anche 20 anni), ma nesuno ci dice che le celle solari come del resto tutti i componenti elettronici, man mano che passa il tempo il loro rendimento cala è alla fine bisogna sostituirle tutte, le batterie quanto possono durare al massimo 5-6 anni poi vanno sostituite, altra spesa da aggiungere alla precedente. Ed il materiale di scarto, rifiuti speciali = inquinamento.

Qualcuno dirà ma ci sono gli incentivi, si campa cavallo, a volte dicono che li danno volte dicono di no, oppure puoi vendere la corrente in eccesso alla rete pubblica (di notte per esempio la rete pubblica ha un eccesso di corrente, per cui ti pagherebbero di meno o per nulla in quelle ore), anche questo poi sarà vero e se poi è una bufala ed intanto io ho sborsato un capitale.

Tempo fa ho trovato su un sito di quelli che pubblicizzano l'impianto di pannelli solari, un filmato, cosi per curiosità mi sono messo a vederlo, ebbene ad un certo punto son rimasto a bocca aperta, dicevano che per gli impianti da pochi KW le società elettriche non vi pagano l'energia che immettete ma la mettono in conto, mi spiego meglio, per esempio, voi immette tre KW al giorno e ne consumate 2 o 2,5, a fine anno viene fatto il conteggio se avete consumato più di quanto immesso dovete pagare, se invece consumate meno di quanto avete immesso la società ve la tiene in conto ed avete 3 anni di tempo per consumarla altrimenti la perdete. Ecco questa è un'altra bella presa in giro. 

Vedete un pò se vi piace questa bella storiella, allora ammettiamo che io abbia un impianto solare che produca 4-5 kwatt ora in pieno giorno col sole, quando non consumo tutta l’ergia prodotta quella in eccesso si riversa nella linea elettrica pubblica, come già detto non mi viene pagata ma messa in conto ed ho tre anni per consumarla altrimenti la perdo, quando piove o e nuvoloso devo prendere dalla liena esterna e devo ovviamente pagare, normale, la sera invece visto che non c’è il sole devo prendere tutto dalla linea elettrica pubblica e devo sempre pagare. Allora come ben si sa di giorno c’è la maggiore richiesta (fabbriche, negozi, uffici, ecc.ecc.) di energia elettrica sulla linea esterna ed io praticamente la regalo (in parole povere io aiuto la centrale), di notte quando la richiesta di energia cala di molto, le centrali elettriche continuano a lavorare ma l’energia è di molto in eccesso e buona parte se non consumata va letteralmente persa (l’energia alternata non si può conservare come quella continua), ma io la devo pagare (se non ne ho più di quella messa in conto). Non so se mi sono spiegato, ma sta di fatto che sta cosa mi pare un pò una presa per il culo. Giusto o sbaglio?

Per esempio, alcune sere fa sulla linea esterna vi fu un guasto, tutte le famiglie nella strada rimasero al buio, venne chiamata l'Enel, in pochi minuti gli operai ripristinarono l'erogazione dell'energia, come ovvio non si pago nulla, arrivederci e grazie. E allora?  Allora se si fosse trattato di un guasto ad un impianto fotovoltaico privato bisognava aspettare giorni prima di trovare qualcuno per le riparazioni, ed intanto o stavi all'oscuro o dovevi far ricorso all'Enel, e alla fine delle riparazioni dell'impianto privato chi paga?, non certo l'Enel.

Ecco allora perché non fanno questo, loro mi montano e pensano alla manutenzione, eventuale riparazione o sostituzione dell'impianto foto voltaico (tutto a loro spese ovviamente) ed io gli pago la bolletta, allo stesso prezzo e come faccio con l'Enel. Naturalmente non lo faranno mai.

Tempo fa, anche io sull'onda dell'entusiasmo e dando retta a chi diceva di essere bene informato, volevo far installare un impianto per il foto voltaico. Visto che bisognava ballare, per avere un certo margine di sicurezza ed essere indipendente dalla rete pubblica, avevo pensato ad un impianto che forniva almeno 7-8 kwatt, facendo i debiti conti mi ci voleva una spesa superiore ai 40-50 mila euro, a questo poi bisognava aggiungere le manutenzioni periodiche, riparazioni e sostituzioni di parti dell'impianto che nei vari anni di funzionamento possono deteriorarsi, per almeno altri 10 mila euro, totale 50-60 mila euro circa (forse anche molti di più). Altra cosa io come tante altre persone non ho certo a disposizione una simile somma, niente paura dicono gli impiantisti, ci sono le banche o le finanziarie (già perche appena finito l'impianto loro vogliono essere pagati subito fino all'ultimo soldo, mica te lo fanno a rate), provate a chiedere ad una banca o ad una finanziaria 50.000 euro e vedrete che tegola vi cade in testa, ne dovete restituire almeno 55-60.000, per restituire 60.000 euro in 20 anni bisogna pagare almeno 250 euro al mese.

Per fare un pò di paragoni voglio dire che attualmente (qui in paese) un appartamento (appena costruito) in condominio si può comprare con 100-120 mila euro.

Facendo un pò di conti considerando che pago una bolletta bimestrale oscillante intorno alle 250 euro, con quella somma potrei pagare la bolletta elettrica per almeno 40 anni. Un simile impianto dura 40 anni?, non credo proprio, loro stessi dicono che l'impianto dura 20 anni. In seconda analisi durerò io altri 40 anni?

Dove sta il guadagno che decantano tanto?,  con l'Enel pago in pratica 125 euro al mese, mentre con l'impianto privato devrei pagare 250 euro alla banca. E una presa per il culo, si o no?

E le varie manutenzioni, sostituzioni di parti, riparazioni, nei 20 anni chi li paga?, naturalmente IO. Oppure dovrei assicurarmi contro i rischi ed ovviamente sborsare un'altra barca di euro ogni anno.

Oltre tutto ai vari rischi bisogna aggiungere le condizioni atmosferiche, anni fa vi fu una grandinata con chicchi grossi come noci (rovino la carrozzeria di diverse autovetture) , che effetto avrebbe su dei pannelli fotovoltaici?, ed una abbondante nevicata con relativa successiva gelatura che effetto avrebbe? Secondo me effetti catastrofici.

Morale ho lasciato perdere tutto e rimango allacciato alla rete pubblica, ci guadagno di soldi e di salute.

Quando è se questi impianti scenderanno ben sotto i 1000 euro a KW installato (ed è ancora troppo, 500 euro sarebbe un prezzo più che onesto)  allora ci ripensero sopra e se sara il caso forse mi faro installare anche io un impianto del genere.

Si la cosa intelligente che devo fare è che mi devo comprare un gruppo elettrogeno e nei pochi momenti in cui va via l'elettricità sopperire con quello. Un gruppo elettrogeno da 2500 Watt (nuovo) si può trovare anche al prezzo di 200-300 euro, certo non sara dei migliori ma per quello che devo farci va più che bene.

Aggiornamento del 19.11.2009. 

Un paio di giorni fà, un amico che aveva letto questo post mi ha voluto dare la conferma di quanto avevo scritto, mi ha portato due berrettini con visiera di quelli con una ventolina davanti, sopra ad ogni berretto era montato un piccolo pannello solare, avevano un colore strano, mi disse che li aveva comprati circa 10 anni fa, all'inizio funzionavano benissimo, li aveva usati poco solo pochi giorni un'estate, poi li aveva messi in una scatola di cartone e li aveva dimenticati, dopo aver letto il mio post se ne era ricordato, li aveva ripresi e messi al sole ma non davano più alcun segno di vita. Nel mio piccolo laboratorio da obbista, staccammo i motorini e i pannelli dai berretti, provati i motorini funzionavano benissimo con 2-3 volt in corrente continua, le due celle solari invece messe sotto un fascio di luce da 300 watt erogavano una tensione uno di 0,35 volt e l'altra 0,50. Morale quelle due celle solari in meno di 10 anni non erano più buone e pensare che erano state inattive è al riparo in una scatola. Quindi se avevo ancora qualche dubbio questa era la definitiva conferma che avevo pienamente ragione.