domenica 29 novembre 2009

Come costruire un UFO

Come costruire un UFO

Mi sono fatto un'idea di come qualche buontempone potrebbe fare per costruire un cosiddetto UFO (come quelli che io e tante altre persone abbiamo visto e di cui parlo nei miei due post), divertendosi alle spalle di noi poveri creduloni. E spero ardentemente che la cosa sia solo  veramente e semplicemente cosi e non ci sia altro sotto.

Materiale occorrente:- circa 100 metri di filo elettrico bipolare; un portalampada o un faretto; lampada meglio se colorata; alcuni palloncini gonfiati con elio; una prolunga elettrica.

Per costruirlo, basta mettere ad un capo del filo una spina elettrica; all'altro capo montare il porta lampada o il faretto; innestare la lampadina; di sera tardi o di notte (insomma con l'oscurità), salire sul tetto di casa (meglio se si abita a dei piani alti); stendere la prolunga elettrica; legare assieme i fili dei palloncini; fermare a qualche base o oggetto pesante il capo del filo dove si trova la presa elettrica; prendere il capo del filo a cui e attaccata la lampada e a circa 10-15 cm. dalla lampada fare una specie di anello col filo stesso, fare passare all'interno i fili dei palloncini e legarli saldamente; lasciare andare i palloncini i quali salendo si porteranno appresso il filo elettrico e la lampada; quando il filo è a una certa altezza o completamente teso dare corrente innestando l'attacco della prolunga con la spina del filo teso.

Immediatamente si avrà il proprio UFO personale, visibile a chilometri di distanza. Basta scuotere o abbassare e lasciare il filo e da lontano si avrà l'effetto del movimento dell'UFO. Certo che il gioco può durare solo pochi minuti altrimenti si finirebbe con l'essere scoperti.

Alla fine basta staccare la spina elettrica e recuperare filo e palloncini.

ATTENZIONE, io però non mi assumo nessuna responsabilità, se qualcuno volesse fare la cosa, lo fa a suo rischio e pericolo, potrebbe tra l'altro correre il rischio di essere denunciato per procurato allarme. 

Dai anche un'occhiata a questo post 

 http://carolemico.myblog.it/archive/2009/10/06/strano-fenomeno.html

sabato 21 novembre 2009

Maya: apocalisse nell’anno 2012

Aggiornamento del 21/11/2009

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 Ho appena finito di leggere (tutto dun fiato) questo libro dedicato all'argomento, è un bel libro ricco di informazioni è gli argomenti sono trattati in modo esauriente, se vi capita non lasciatevelo sfuggire, costa solo 17 euro.

 

 

 

Date una lettura al post di questo link -  http://piramidiinitalia.myblog.it/archive/2009/11/21/una-sorprendente-scoperta-nel-cuore-dell-africa-una-metropol.html

Potrebbe essere l'ulteriore conferma che la nostra non è la prima civilta sulla faccia della Terra, e che invece ve ne sono state molte altre prima della nostra.

 

                                          16 novembre 2009

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Cosa succederà effettivamente nel 2012, ma chi lo sa?, rifatemi la domanda nel 2013 (se ci saremo ancora) allora sicuramente ve lo saprò dire.

A parte gli scherzi, troppe cose coincidono troppe premonizioni, troppe certezze scientifiche, quello che già succede, o che sta succedendo sulla terra, cose che coincidono e confluiscono in una sola data il 2012.

E’ gia stato scientificamente accertato che ciclicamente in un periodo che va dai 5-6 mila anni ai 20-25 mila anni, sulla terra avvengono delle immani catastrofi a livello globale, in conseguenza di questo la vita sia vegetale che animale e specialmente in modo particolare quella umana viene letteralmente decimata, chi ci dice che nel 2012 non potrebbe avvenire proprio questo. Potremmo essere alla fine della nostra civiltà, almeno come la conosciamo noi.

Certo, come è gia successo in passato qualcuno si salverà, è impossibile che su quasi 7 miliardi di persone non si salvi nessuno, ma con che risultato?, col risultato che le nuove generazioni nate dopo il 2012 potrebbero tornare a vestirsi di pelli di animali.

Proprio cosi, chi si salverà tornerà a vestirsi di pelli di animali, abituati come siamo noi ora a dipendere dalle macchine, dai PC, dalla corrente elettrica, abituati ad avere il cibo già belle pronto in tavola, quanti di noi sarebbero capaci di farsi un vestito di stoffa partendo dalla materia grezza?, quanti di noi sarebbero capaci di produrre cibo dalla terra lavorandola con la sola forza delle braccia?, i pochi sopravissuti di una catastrofe del genere si trasformerebbero in poco tempo in delle bestie selvagge pronte ad uccidere per una scatoletta di carne o addirittura per un semplice topo, una lotta continua per la sopravvivenza il che assottiglierebbe ancora di più il numero dei già pochi sopravvissuti. Nel giro di massimo dieci generazioni il genere umano tornerebbe al livello dei primi uomini di 4 – 5 mila anni fa, dimenticando tutto della civiltà che li ha preceduto, e tornerebbero a lottare per arrivare ad un certo grado di civiltà progressivamente come è successo per noi.

Questo per quanto i nostri scienziati vogliono nascondere (e cercano di nascondere con tutte le loro forze) è gia avvenuto diverse volte è tornerà a ripetersi sul nostro pianeta, impossibile che l’uomo presente sulla terra da milioni di anni sia sempre vissuto come una capra o non è invece che la nostra non è stata la prima civiltà evolutasi sulla terra?

 

 14.01.2009 - 

http://sottovoce360.blogspot.com/

Maya: previsione di un apocalisse nell’anno 2012

Più di una volta l’umanità si è trovata a provare un certo timore al sopraggiungere di alcune date indicate a titolo profetico come fatidiche. E’ successo, ad esempio, per l’anno mille, e il fenomeno si è ripetuto solo 8 anni orsono (almeno per coloro che seguono il calendario gregoriano) durante il nostro primo giorno d’ingresso nel terzo millennio. In ambedue i casi però non si è verificato nulla di quanto previsto, e questo porta a suggerire che si possano dormire sonni tranquilli anche per il futuro.
Ma da qualche tempo il giorno 21 dicembre dell’anno 2012 viene indicato

 Per continuare a leggere clicca qui> 2012.doc

 

 

sabato 14 novembre 2009

Crocifisso

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Il crocifisso

 Tutte queste polemiche degli ultimi tempi sul crocifisso nelle aule scolastiche, hanno confermato è rafforzato ancora di più la mia convinzione la quale è che NOI ITALIANI SIAMO SOLO UNA MASSA DI COGLIONI. No non prendetevela, non voglio essere offensivo verso nessuno ma bensì realista, ed ho pienamente ragione, perchè?, mi spiego con un piccolo esempio:- io vengo invitato in casa di uno qualsiasi di voi, mi presento alla porta, busso, vengo invitato ad entrare e a sedermi, mi viene offerto da mangiare e da bere, poi come normale quando uno entra per la prima volta in una casa che non e la sua, mi comincio a guardare attorno, ad un certo punto vedo un oggetto (sia esso un mobile od un soprammobile o una qualsiasi altra cosa), e subito vi dico che quell'oggetto non mi piace (magari si tratta di un oggetto di cui siete orgogliosi di avere e che è nella vostra famiglia da generazioni ed a cui siete particolarmente affezionati) alle vostre timide rimostranze io ribatto alzando la voce "" QUELL'OGGETTO NON MI PIACE LO DEVI LEVARE, DEVE SPARIRE HAI CAPITO? "".

Ecco ora dico, se io mi comportassi cosi in casa vostra, sarebbe giusto e logico che voi rispondeste "" MA PERCHE NON TE LA VAI A PRENDERE NEL CULO "".

No noi invece no, stiamo zitti, farfugliamo solo delle timide scuse come se avessimo torto.

Il punto è anche che per non essere detti che siamo razzisti spesso e volentieri ci lasciamo mettere i piedi in testa e loro se ne approfittano.

Ecco perché dicevo che siamo coglioni, perché permettiamo a questa gente che viene da fuori, di cui la maggior parte non sono nemmeno stati invitati, dopo che li abbiamo accolti come ospiti (è ripeto l'ospite di solito viene invitato) e trattati meglio di come si trattano i nostri stessi parenti, si rigirano e vogliono imporci il loro credo e le loro usanze. Un ospite ben educato se veramente è tale, si deve adattare alle usanze del padrone di casa non che i padroni di casa si devono adattare a lui e alle sue usanze. Ma una volta non si diceva che l'ospite è come il pesce, dopo tre giorni puzza.

Ma la cosa che mi fa imbestialire di più è che vi sono parecchi politicanti italiani che danno ragione a queste persone. Ma ci rendiamo conto? 

Io come ho già avuto occasione di dire altre volte sono cattolico anche se non professante, pero no in questo non ci sto perché arriva un pinco pallino qualsiasi e deve venire a dire di levare il crocifisso dalle aule scolastiche o da qualsiasi altro posto, quando sono centinaia  di generazioni che il crocifisso è sempre stato li (alcuni addirittura se lo alzate sotto vi trovate la forma sul muro).

Il crocifisso è ormai una nostra tradizione, è entrato nelle nostre usanze, non vi è casa che non ci sia almeno un crocifisso. L'Italia il paese in cui possiamo dire (almeno da qui è partito l'impulso per diffondersi nel resto del mondo) che è nata la religione cattolica, in cui si trova San Pietro la culla della cristianità, costretto da quattro mao mao a rinunciare al crocifisso. No non è assolutamente giusto.

Io che ogni volta che passo davanti al cimitero, al calvario o a una chiesa, mi faccio il segno della croce (me lo faccio addirittura anche quando passo davanti alle cappelle votive sparse per le campagne), non dovrei allora più farmi il segno della croce per non urtare la suscettibilità di questa gente, no, a questo punto di cuore io dico a queste persone MA PERCHE' NON VE LA ANDATE A PRENDERE NEL CULO.

E RICORDIAMOCI, diamogliela vinta sul crocifisso e vedrete che appresso verrà altro, a cosa toccherà dopo che l'avranno vinta col crocifisso?, dobbiamo levare le statue dalle chiese?, o dobbiamo abbattere addirittura le stesse chiese? e chissà cos'altro ancora.

Povera Italia. Fermate il mondo voglio scendereeeeeeeeeeeeeeeeeee.

 

 

martedì 10 novembre 2009

Avvistamento UFO ?

E siamo a due

Oggi 10/11/2009, intorno alle ore 19,30, mentre ci trovavamo sulla circonvallazione di Ceglie Messapica, diretti a San Michele Salentino, (chi conosce quella strada, sa benissimo che è molto in pendenza ed è rialzata, da li si domina il panorama sino a San Michele ed oltre) dunque stavo dicendo, sulla destra della via Ceglie-San Michele all'interno dei terreni, credo fosse ad un chilometro o poco piu da Ceglie, ad un'altezza presumibile attorno ai 100 metri dal terreno, improvvisamente è apparsa una forte luce bianco-gialla, molto brillante, questa luce è rimasta immobile per qualche secondo, poi ha cominciato a salire lentamente in perfetta verticale, non saprei specificare il tempo trascorso e l'altezza, poi all'improvviso cosi di botto è sparita, nel buio e nel nulla.

Qualcuno a notato la stessa cosa?, o sa di che possa trattarsi?

Ma siamo per caso stati presi di mira dagli UFO, a dire della rivista FOCUS (n.204), dai mesi di maggio ad agosto 2009, in Italia sono stati segnalati 1.467 avvistamenti, di cui 182 nella sola Puglia, sicuramente gli avvistamenti saranno molti di più solo che non vengono segnalati, non saprei allo stato attuale a quanti siano saliti gli avvistamenti segnalati, ma sarebbe molto interessante saperlo.

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Post precedente.

Questa sera, 06.10.2009, verso le ore 19,  mentre io e mia moglie in auto stavamo rientrando a casa, eravamo a circa un chilometro da San Michele, sulla via Francavilla - San Michele, siamo stati testimoni di uno strano fenomeno, sopra il centro abitato è apparsa all'improvviso in sospensione una luce rossa, intensa molto forte direi addirittura accecante, non intermittente ma fissa, il fatto è durato pochi secondi dopo di che e sparito.

Purtroppo non ho avuto il tempo di riprenderlo col telefonino.

Dopo dieci minuti circa, mentre ci trovavamo per le strade del paese notavamo la presenza di due elicotteri che giravamo in circolo ad una certa altezza sopra le case.

Qualcuno ha notato lo stesso fenomeno oppure sa di cosa si trattava?

 Dai anche una letta a questo post

http://carolemico.myblog.it/archive/2009/11/29/come-costruire-un-ufo.html

 

mercoledì 4 novembre 2009

alleviare i dolori

San Michele Salentino, 04/11/2009.

Perché per non sentire dolori di qualsiasi tipo, come dice la medicina ufficiale ci dobbiamo per forza imbottire di medicinali, schifezze chimiche, che come ben sanno tutti spesso è volentieri aiutano per una cosa e fanno male per un'altra?

Per il ciclo "medicina alternativa", voglio parlare di una tecnica semplicissima da me praticata (la definirei tecnica ""Carolemico"", non avendone mai sentito parlare da nessuno diciamo che l'ho inventata io) per diminuire (in alcuni casi spariscono per molto tempo) i dolori nelle mani, nei polsi, nelle braccia, nelle spalle e parte del tronco superiore, tra l'altro aiuta anche la digestione, si ottiene anche un rafforzamento dei muscoli delle braccia, dei pettorali e dei vari altri muscoli della parte superiore del corpo.

Ho sviluppato questa tecnica per lenire i dolori che provavo nelle braccia e nelle scapole (sentivo spesso le ossa scrocchiare) specialmente a seguito di un forte raffreddore o quando prendevo freddo.

Provate anche voi questa tecnica, che col tempo e con l'abitudine potrete senz'altro affinare od aggiungerci qualche variante.

I benefici di qualsiasi genere sono sicuri è garantiti, dopo qualche minuto sentirete i muscoli scaldarsi ed un benefico effetto su tutto il corpo in particolare dalla vita in su, respirerete meglio è soprattutto vi accorgerete che parecchi dolori di tipo artritico e reumatoide saranno allentati o spariti del tutto (almeno per un po'), anche chi soffre di dolori al tunnel carpale ne trarrà beneficio. E non dovete attendere i benefici li sentirete gia mentre fate gli esercizi.

Comunque non voglio dire che ci sia una guarigione, questo non lo so, almeno non credo (magari, sarebbe un miracolo), non sono un medico quindi non posso giudicare, ma di sicuro allentano o spariscono (almeno per un poco) quasi tutti i dolori, ed il che non è cosa da poco.

Di questa tecnica ne ho parlato con alcuni medici, come risultato ho solo ottenuto una semplice risposta come "stupidate" ed un sorrisetto ironico, eppure vi giuro sulla mia anima che FUNZIONA, eccome se FUNZIONA, perchè i medici rispondono cosi che motivo c'è sotto, perché per sentirci meglio ci dobbiamo per forza ingozzare di medicine, io non ci sto. Non sara mica sto fatto come tanti, uno per esempio è quello del vaccino per la carie, già il vaccino per la carie sviluppato da anni è non se ne è più parlato, affossato, potete benissimo immaginare il motivo.

Finche funziona uso la mia tecnica. Provate anche voi e gratis (cosa non da poco) e soprattutto (cosa più importante) non bisogna ingurgitare nulla, nessun tipo di porcheria chimica altrimenti detta medicina, e potete interrompere in qualsiasi momento.

Allora andiamo ad incominciare, speriamo di riuscire a farmi capire. Potete farlo sia seduti che stando in piedi o anche sdraiati sul letto.

ATTENZIONE, chi soffre di cuore faccia molta attenzione, provate pure ma se sentite qualcosa che non va smettete subito, la cosa buona sarebbe che queste persone lo facessero sul letto. 

Io ci sono talmente abituato che ormai mi viene naturale, voi partite ricreando lo stato dello stiracchiamento (per capirci quando una persona a sonno o si annoia, allarga e allunga le braccia e di solito sbadiglia, contemporaneamente si sente il corpo come se si allungasse), dopo qualche tentativo ci riuscirete, quando siete in quella posizione restate cosi senza rilassarvi, provate a tirare a voi e poi ad allargare di nuovo le braccia piano piano senza alcuna fretta, sempre rimanendo cosi portate le braccia in avanti, allungatele e ritiratele (sempre lentamente), nell'allungare le braccia girate le mani aperte (come se fossero artigliate) verso il basso , nel ritirare le braccia invece girate le mani (sempre come se fossero artigliate) verso l'alto e spingete i gomiti fin quasi sotto le ascelle. Nel mandare avanti le braccia simulate di spingere qualcosa di pesante, nel ritirarle invece simulate di tirare qualcosa verso di voi. Contemporaneamente a questi movimenti che ripeto devono essere sempre fatti molto lentamente, accompagnate la respirazione, aspirate mentre ritirate le braccia ed espirate mentre le allungate.

Io lo faccio spesso anche quando mi trovo seduto di fronte al computer, rilassa, sgranchisce le braccia e le mani, provate.

Cosa IMPORTANTE, quando volete finire non rilassatevi di botto (specialmente le persone un pò in carne come me), rilassatevi il più lentamente possibile. Questo fatto del rilassarsi lentamente dovrebbe essere fatto anche quando uno si stiracchia normalmente, potrebbe succedere come è successo a me tempo fa (prima di questa tecnica) dopo uno stiracchiamento di sentire un forte dolore all'altezza delle costole, presumo che potrebbe essere stato causato dalla carne o da qualche organo interno schiacciato dalle costole. Di conseguenza fate tutto lentamente.

Ciao, fatemi sapere nei commenti se avete provato e se anche voi ne avete tratto beneficio.

 Date anche un'occhiata a questo post -  http://carolemico.myblog.it/archive/2009/02/27/reflessologia-plantare.html 

Per altri tipi di rimedi clicca sulla voce qui sotto ( lemico in MEDICINA ALTERNATIVA ) e vedere tutti i post

martedì 3 novembre 2009

Cucina sammichelana, cucina mediterranea 1

Prima pubblicazione 15.12.2008.

LA CUCINA SAMMICHELANA, OSSIA LA VERA CUCINA MEDITERRANEA  1

Aggiornamento del 25/04/2012.

Chiedo scusa a tutti, ma mi sono accorto di aver fatto un grosso errore, errore scusabile in quanto io la ritenevo una cosa ovvia almeno per me, mi spiego, il mio è un paese molto giovane, qualcuno dira che c'entra, c'entra, quando San Michele venne fondato meno di trecento anni fa i primi abitanti al 90 % erano persone provenienti dalla vicina Ceglie Messapica, per cui quasi tutte le nostre tradizioni anche quelle culinarie sono di origine cegliese, con qualche piccolissima variante dovuta al rimanente 10% della popolazione proveniente da altri paesi. Ecco questo è quello che avevo dimenticato di scrivere, me ne scuso ancora. 

Quelle che troverete in questo post sono ricette antichissime, cento anni e forse anche molti, molti di più. A che servono tutte stè ricette elaborate?, intrugli come li chiamo io, spendere un sacco di soldi e cosa mangi poi?, solo per fare i sofisici, ma sentite a me mangiate come si deve. La cucina sammichelana antica era una cucina povera, come povera era la gente di quel tempo, gente che cucinava e viveva con quel poco che riuscivano a produrre dalla poca terra di cui erano proprietari o affittuari, ma da quel poco, con la pazienza e sapienza del tempo imparata da generazioni, anche se di cucina povera sempre si tratta, quella gente è riuscita a tirare fuori dei piatti che pur anche se nella povertà dei loro ingredienti, per il sapore e la fragranza, sono da considerarsi dei veri e propri capolavori. Ad onor del vero e anche da dire che quella gente cucinava sul fuoco della legna, e chi l'ha provato sa benissimo che il fuoco della legna e tutta una altra cosa, esalta i sapori, (non chiedetemi perché, non lo so ma è cosi fidatevi) la riprova arrostite la stessa cosa sui carboni e sul gas, quale è più saporita? Nel periodo in cui viviamo oggi, dove non si fa altro che parlare di cibo sano, dieta mediterranea, ecc. ecc., queste ricette, sono la soluzione ideale e scusate se è poco.  Oramai la gente pensa solo a risparmiare tempo in tutto anche sul mangiare e cosi abbiamo i cibi precotti i surgelati e tante altre schifezze varie. Poche donne di oggi passerebbero quattro, cinque ore e anche più vicino alla cucina come facevano le nostre nonne. La buona cucina è pazienza, poesia, passione, amore sia per la cucina che (sopratutto) per chi usufruirà di tale fatica. Appena possibile, elencherò dettagliandole alcune semplici ricette. Tenete presente che alcune ricette le conosco, altre me le faccio dettare da mia moglie o da mia madre. Provate a replicarle e buon appetito.

1- VERZ AFFUGAT (Zuppa di verze). Ingredienti:- per tre o quattro persone; un cappuccio di verza (di medie dimensioni); tre o quattro pomodori, secondo la dimensione (in mancanza vanno bene anche i pelati); tre spicchi d’aglio; un mazzettino di prezzemolo; tre foglie di alloro (lauro); uno o due peperoncini rossi piccanti; olio d’oliva (che sia buono), 50 grammi circa (meglio di più e non di meno); sale. Preparazione:- staccate una per una le foglie dalla verza e lavatele in acqua fredda corrente; prendete una padella col bordo alto, metteteci dentro circa mezzo litro d’acqua; metteteci dentro la verza; lavate i pomodori, fateli a pezzi (con le mani, non col coltello) aggiungeteli nella padella; aggiungete (intero) l’aglio dopo averlo pulito; lavate e spezzettate il prezzemolo ed aggiungetelo; lavate ed aggiungete le foglie di alloro; aggiungete il peperoncino; aggiungete l’olio d’oliva; mettete un poco di sale. Coprite bene, è lasciate cuocere a fuoco lento per circa mezzora, girare di tanto in tanto (per essere sicuri della cottura provare a pungere con una forchetta la verza), assaggiate, se occorre aggiungete altro sale. Qualcuno penserà, si pero la verza sai che puzza, invece no, provare per credere.

2- RABBICOL AFFUGAT (Zuppa di cime di rape). Ingredienti:- per tre o quattro persone; un kg. di cime di rape; tre o quattro pomodori, secondo la dimensione (in mancanza vanno bene anche i pelati); tre spicchi d’aglio; un mazzettino di prezzemolo; tre foglie di alloro (lauro); uno o due peperoncini rossi piccanti (belli tosti); olio d’oliva (che sia buono), 50 grammi circa (meglio di più e non di meno); sale. Preparazione:- staccate le cime di rape dalle foglie (le foglie più tenere possono essere usate benissimo, basta spezzarle in due) e lavatele in acqua fredda corrente; prendete una padella col bordo alto, metteteci dentro circa mezzo litro d’acqua; metteteci dentro le cime di rape; lavate i pomodori, fateli a pezzi (con le mani, non col coltello) aggiungeteli nella padella; aggiungete (intero) l’aglio dopo averlo pulito; lavate e spezzettate il prezzemolo ed aggiungetelo; lavate ed aggiungete le foglie di alloro; aggiungete il peperoncino; aggiungete l’olio d’oliva; mettete un poco di sale. Coprite bene, è lasciate cuocere a fuoco lento per circa mezzora, girare di tanto in tanto (per essere sicuri della cottura provare a pungere con una forchetta le cime di rape), assaggiate, se occorre aggiungete altro sale. In pratica la preparazione di questi due piatti e identica. N.B. per tutte queste ricette, dove è prevista la foglia d’alloro (copre qualsiasi odore) è indispensabile metterla altrimenti dovete scappare dalla cucina.

3- LI PURPIETT (Le polpette). Le polpette erano un piatto costoso e venivano fatte solo durante le feste o al massimo la domenica. Ingredienti:- per tre o quattro persone (può essere usato come piatto unico); 400 grammi di pane grattugiato, possibilmente pane casareccio; 5-6 uova di gallina; 200 gr. di carne macinata (anticamente si usava la carne di animali da pollaio, comunque va bene qualsiasi carne, la migliore e quella di cavallo); 100 gr. di pecorino stagionato, grattugiato (vanno bene anche altri formaggi, ma perdete di sapore); vino rosso secco, un dito sul fondo di un bicchiere; due o tre spicchi di aglio; cinque o sei rametti di prezzemolo; pepe nero, due o tre pizzicate; sale, la quantità e soggettiva; olio di oliva (e che sia buono), al massimo se volete risparmiare fate meta e meta con l’olio di semi di arachidi, ma ne rimette il gusto. Preparazione:- Per prima cosa lavatevi bene le mani; prendete una coppa capiente in vetro o coccio (mai di metallo o quello schifo di plastica); versate nella coppa il pane grattugiato; pulite l’aglio e spezzettatelo finemente; aggiunte il pepe ed il sale; lavate bene e triturate il prezzemolo (usate solo le foglie) e buttatelo dentro; aggiungete il formaggio; rompete le uova e buttatene il contenuto nella coppa (non i gusci hehehehe); versate il vino; impastate lentamente il tutto ben bene, con le mani, non usate attrezzi di nessun genere, sino ad ottenere un impasto omogeneo, ne troppo duro ne troppo molle, se dovesse essere troppo duro aggiungete un poco d’acqua, meglio un altro uovo, se troppo molle aggiungete un poco di pane; coprite con un panno pulito e lasciate riposare l’impasto per dieci minuti; dopo sempre con le mani cominciate a fare con l’impasto delle palline non troppo grandi (circa la grandezza di una noce), man mano poggiatele in un piatto piano; prendete una padella (non troppo larga altrimenti andate in fallimento) versateci dentro l’olio per un’altezza minima di 5-6 centimetri (ogni tanto va rabboccato), (se avete la griglia per friggere usatela) mettete la padella sulla cucina a fuoco medio, appena l’olio comincia a fumare leggermente, prendete una polpetta e provate a poggiarla senza lasciarla nell’olio, se frigge la potete lasciare, aggiungetene altre sino a che l’olio non è completamente ricoperto (tenete presente che le polpette galleggiano, non devono essere forzate ad andare a fondo), ogni tanto giratele piano piano, quando raggiungono un colore marroncino chiaro (non scuro altrimenti bruciano) sono pronte, levatele (fate scolare bene l’olio) mettetele in un piatto di portata largo, se vi sono briciole nell’olio levatele (altrimenti lo fanno bruciare, se si dovesse bruciare l’olio buttatelo e usate olio nuovo altrimenti viene uno schifo), e andate avanti così fino alla fine. Vanno servite ancora calde. Si possono aggiungere anche nel sugo di pomodoro (naturalmente dopo averle fritte, aggiungetele pochi minuti prima di spegnere il sugo, tenete presente che assorbono come una spugna e si rompono facilmente, il sugo deve essere abbondante altrimenti non ne resta nulla). E buon appetito.

4- LU BACCALE ALL SAMMICHLEN (Baccalà alla sammichelana). Il baccalà era un piatto costoso e come tale veniva fatto solo nei giorni festivi o nel periodo di Quaresima al posto della carne. Ingredienti:- per tre o quattro persone; da 500 gr. ad un kg. (a seconda se volete fare porzioni piccole o meno) di baccalà (per intenderci quello salato); tre o quattro pomodori, secondo la dimensione (in mancanza vanno bene anche i pelati); tre spicchi d’aglio; un mazzettino di prezzemolo; tre foglie di alloro (lauro); uno o due peperoncini rossi piccanti; olio d’oliva (che sia buono), 50 grammi circa (meglio di più e non di meno); sale (se dovesse servire, meglio assaggiare). Preparazione:- tagliate le pinne e la coda del baccalà, e fatene dei pezzetti da 10 cm. quadrati (più o meno), non levate la pelle, mettetelo a bagno in acqua a temperatura ambiente, per il tempo occorrente a dilavare parte del sale, ogni 12 ore cambiate l’acqua, di solito 24 ore bastano, assaggiate un pezzettino, non fatelo diventare scapo altrimenti fa schifo; prendete una padella con coperchio, col bordo basso, metteteci dentro circa mezzo dito d’acqua; metteteci dentro i pezzi del baccalà, con la pelle rivolta verso il basso; lavate i pomodori, fateli a pezzi (con le mani, non col coltello) aggiungeteli nella padella; aggiungete l’aglio dopo averlo pulito e spezzettato con le mani; lavate e spezzettate (sempre con le mani) il prezzemolo ed aggiungetelo; lavate ed aggiungete le foglie di alloro; aggiungete il peperoncino; aggiungete l’olio d’oliva. Coprite bene, è lasciate cuocere a fuoco lento per circa mezzora, di tanto in tanto smuovete un poco i pezzi, non girateli (per essere sicuri della cottura provare a pungere con una forchetta se spappola e cotto), assaggiate, se occorre aggiungete un poco di sale, durante la cottura se secca troppo aggiungete un poco d’acqua. Da servire ancora caldo direttamente nel piatto piano, col suo sughetto buono per intingere il pane. E buon appetito.

5- L FAV INT LA PIGNET (Fave secche cotte nella pignata);  C' era un detto in dialetto sammichelano "Fav e paten ingrosson la cap allu wualan", tradotto sarebbe, fave e patate ingrossano la testa del contadino. Le fave sono state uno dei piatti più antichi, più conosciuti e consumati da molte generazioni di San Michele, anzi, ci sono stati periodi, specialmente durante e prima dell’ultima guerra, in cui si potevano dire fortunate quelle famiglie che avevano le fave per potersi sfamare. Le fave sono un piatto molto nutriente e sostanzioso. A saperle cucinare e preparare a dovere è una vera arte ed occorre molta pazienza e dedizione, si possono anche cucinare in una padella sul gas, ma la vera preparazione classica e che ne esalta maggiormente il sapore e nella pignata (vaso in terracotta) vicino al fuoco. Ingredienti:- Mezzo chilo di fave, già pulite dalla buccia (vanno pulite a mano ed a secco, non messe a bagno come fanno alcuni); due o tre patate (per un peso di circa 100-150 grammi; olio di oliva; sale (meglio il sale fino). Preparazione:- Prendete le fave, metterle in un cola pasta e lavarle sotto acqua corrente, prendere una pignata della grandezza giusta, metterci dentro le fave, versarci dentro dell’acqua sino a che copra le fave di 3-4 cm., metterci sopra un coperchio e lasciar stare a mollo per qualche ora. Dopo tale tempo, scolare la prima acqua, aggiungere altra acqua come prima; pelare le patate dopo di che farle a pezzettini, aggiungerle assieme alle fave; rabboccare l’acqua sino a coprire il tutto; mettete la pignata, coperta, vicino al fuoco (non troppo) avvicinatevi attorno dei carboni accesi e aspettate che vada in ebollizione (se occorre schiumare). Con un cucchiaio di legno girate (molto spesso altrimenti attaccano) lentamente il contenuto della pignata, se occorre aggiungete altra acqua, lasciate cucinare (occorrono ore), quando patate e fave sono diventate una purea e non vi sono più granuli sono cotte, levare la pignata dal fuoco (fate attenzione che scotta di brutto, con uno straccio lentamente levare la cenere attaccatasi alla pignata), poggiare la pignata su una base, versateci dentro una abbondante dose di olio di oliva, un poco di sale, girare con energia sino a far miscelare bene le fave con l’olio ed il sale, dopo un pò assaggiate, se occorre aggiungete altro olio o sale, dopo aver ben amalgamato il tutto, versate le fave (occhio a non scottarvi) all’interno di una terrina di coccio o di vetro (non usate quella maledetta schifosissima plastica), (1) girate ancora col cucchiaio di legno, ammucchiate tutto al centro della terrina ed aspettare che si raffreddi un po’, servire ancora calde. Comunque occhio alla dieta le fave sono una bomba calorica.

- (1)- Se vi doveste sbagliare e le fate troppo molli, potete mettere nella coppa dei crostini o del pane casereccio duro (fatto a pezzettini) sopra le fave e proseguite come indicato nella ricetta. Il pane o i costini assorbiranno l'acqua e le fave acquisteranno una certa consistenza. Cambia leggermente il sapore, ma mangiare delle fave che colano fa un po schifo.

Se vi dovessero avanzare delle fave non buttatele sarebbe un reato grave, mettetele in frigo si possono conservare per un paio di giorni. Tirate fuori le fave dal frigo, prendete un recipiente possibilmente di terracotta (il migliore e lu tiest), versateci dentro dell’olio (sempre olio di oliva) aggiungeteci le fave e mettete sul fuoco (fuoco lento, se di legna meglio), girate spesso, fate cuocere sino a che le fave non diventino una specie di crosta, fate raffreddare un poco e mangiarle cosi (dall'interno del recipiente di cottura), una sciccheria.

Prossimamente.

6- PAST E CICIR (Pasta e ceci);

7- PAST E PATEN (Pasta e patate);

 

8- PATEN ADLISSET (Patate lesse). Questa è una ricettina semplice e veloce nella preparazione, ma soprattutto gustosa, sana ed economica (che di questi tempi non è cosa da poco). INGREDIENTI,  4/5 patate a pasta gialla (di grandezza media), (anche di più, dipende dal numero di persone); olio di oliva; sale (fino). PREPARAZIONE, prendete le patate e lavatele bene sotto acqua corrente, poi mettetele in un tegame, mettete acqua fresca sino a coprirle di qualche centimetro, mettere la pentola sul fuoco e fate andare in ebollizione sino alla cottura delle patate, una volta cotte, spegnete la fiamma, lasciate la padella li dove è aspettate che si raffreddi un poco (non gelare), prendete un piatto ed una forchetta, infilzate una patata con la forchetta (cercate di non farla rompere) poggiatela nel piatto e togliete piano piano con le mani la buccia, ripetere l’operazione per tutte le patate (se riuscite a farlo appena spento il fuoco e meglio, le patate rimangono più calde). Prendete una terrina o una coppa in vetro (a fondo tondo), metteteci dentro le patate e date una bella spolverata di sale, poi prendete una forchetta robusta e schiacciate le patate (lo stesso lavoro si potrebbe fare col trita verdure, ma il risultato è una chaccetta schifosa ed immonda, sono più saporite schiacciate con la forchetta, credetemi), dopo aver schiacciato le patate aggiungete una generosa razione di olio di oliva, date un’altra schiacciatina per amalgamare bene l’olio ed assaggiate, se occorre aggiungere altro sale o olio e rimescolare di nuovo. Servire ancora calde, in un piatto fondo (magari scaldato). Si può sentirne meglio il sapore usando dei crostini o dei pezzettini di pane (possibilmente casereccio) per tirare su le patate dal piatto. Buon apetito. 

 

9- MARANGEN CULL’AJJI’ANCUL (Melanzane con l’aglio dentro);

10- SCARCIOPL CHIN (Carciofi ripieni);

11- CALAFFIUR FRITT (Cavolfiore fritto); Ingredienti:- un cavolfiore medio; olio di oliva; 100 gr. di farina; due uova; un bicchiere di vino bianco secco; sale; due foglie di alloro; pepe. Preparazione:- preparare il cavolfiore staccandone i pezzi (non troppo piccoli), lavarlo in acqua corrente, mettere i vari pezzi del cavolfiore all’interno di una pentola, aggiungere un poco di sale, acqua sino a coprirli, mettere dentro le foglie di alloro (servono a levare il cattivo odore), portare la pentola ad ebollizione (il cavolfiore non si deve spappolare, quindi regolarsi con la cottura). Intanto in una terrina capiente, preparate la pastella con la farina, le uova, ed il vino, un pizzico di sale, per chi piace anche un pizzico di pepe, se occorre aggiungete un poco di acqua (non deve essere troppo liquida altrimenti cola via). A cottura del cavolfiore versatelo in un colapasta e lasciate scolare bene tutta l’acqua, l’alloro lo potete buttare via, versate un mezzo litro di olio in una pentola per frittura ed accendete il fuoco, prendete i pezzi del cavolfiore (ad uno ad uno) intingeteli nella pastella affinché ne sia completamente ricoperto dopo di che li potete mettere a friggere, ogni tanto rigirarli piano piano, quando sono dorati levarli dall’olio e metterli in un piatto di portata. Servire ancora caldi, se occorre date una spolverata di sale. Buon appetito.  

 Questo post prosegue in cucina sammichelana 2  http://carolemico.myblog.it/archive/2009/10/23/cucina-sammichelana-cucina-mediterranea.html

  

 Date anche un'occhiata a questo link:- http://carolemico.myblog.it/archive/2009/09/15/zucca-e-zucchini-in-cucina.html

 

lunedì 2 novembre 2009

Il digitale terrestre

Il digitale terrestre. La TV ed il digitale terrestre, sono mesi e mesi se non anni che ci propinano questo tormentone del digitale terrestre, dicono che è un vantaggio sull'analogico, si va bene un vantaggio, ma vantaggio per chi?, c'è la possibilità di avere più canali si forse e l'unico vantaggio per noi (che poi anche qui se vogliamo, i canali sono tanti già ora ma la qualità lascia molto a desiderare, con il digitale quindi non si farà altro che aumentare la TV spazzatura). La qualità del segnale:- il segnale analogico, anche se arrivava poco, con quel poco si riusciva bene o male a continuare a vedere qualche programma che interessava; con il digitale terrestre invece (e lo dico con cognizione di causa, sono anni che ho comprato quel maledetto apparecchietto, ero convinto che sarebbero rimaste entrambe le modalità) appena il segnale si abbassa un poco si cominciano a vedere i classici quadretti vaganti per lo schermo (non c'è cosa che mi fa imbestialire di più di questo, preferisco quando sparisce completamente il quadro), allora per continuare a vedere la TV tocca passare per forza sull'analogico che torno a ripetere bene o male si vede quasi sempre. Ma analizziamo la cosa più importante, faccio un esempio (un po scemo ma calzante):- io come tanti altri abbiamo l'autovettura che va a benzina, dall'oggi al domani tirano fuori una legge la quale dice che le autovetture a benzina non devono essere più usate, si possono usare solo quelle a gas o a gasolio, io che me ne faccio della mia auto, la butto via o mi devo fare l'impianto a gas o devo comprarne una nuova, ma perché devo essere io a pagare?. Ecco questo potrebbe essere il vantaggio l'auto o l'impianto a gas, si ma il vantaggio a favore di chi, non certo vantaggio mio?. Mi spiego meglio, se scompare l'analogico ed esiste solo il digitale satellitare, tutti i vecchi televisori che fine fanno?, per poterli continuare ad usare bisogna acquistare un apparecchio esterno o comprarsi un nuovo televisore. Chi ci guadagna? E, come diceva Toto, e io pago.

Altra cosa importante, mica ho chiesto io di passare al digitale terrestre, allora perché mi devo comprare io l'apparecchio per passare al digitale (tassa sopra tassa, già tocca pagare il canone), e se io non avessi i soldi per comprarmi l'apparecchio o un nuovo televisore?, mica mi pare giusto.

Esempio, alcuni anni fa (se ricordo bene inizio anni 80), due grosse case costruttrici di macchine fotografiche (molto note) ebbero un alterco per una macchina fotografica istantanea, una delle due case avrebbe copiata l'altra e fu perciò condannata a cambiare a proprie spese tutte le macchine fotografiche dei clienti. Tra quei clienti c'ero anche io.

Ecco cosi, voi avete fatto l'inguacchio, voi cambiatemi a vostre spese il televisore o datemi gratis l'apparecchio per il digitale terrestre. Dico bene?, ho ragione o sbaglio? 

ATTENZIONE, un'altra presa per il culo è l'antenna per il digitale non serve nessuna antenna per il digitale terestre, non fatevi fregare. Alcuni giorni fa ho messo un altro televisore in casa cosi ho dovuto mettere un'altra antenna, visto che dovevo comprarla ne ho comprata una per il digitale terrestre convinto che la ricezione migliorasse, invece alla prova dei fatti, sia con la vecchia antenna che con la nuova non cambia assoltamente nulla. Ero convinto di vedere male il digitale terrestre con la vecchia antenna, invece mi sono accorto che cio che dava fastidio era solo l'amplificatore di antenna, levato l'amplificatore  sull'antenna e l'alimentatore vicino al televisore, mi sono reso conto che avrei potuto risparmiare un po di soldi comprando una delle vecchie antenne che costano molto meno di quelle per il digitale terrestre. Di conseguenza a meno che la vostra antenna non è proprio da buttare non comprate o non fatevi installare un'antenna per il digitale e solo un altro modo per fregarci dei soldi.

E se fosse vero? Cosa stanno combinando alle nostre spalle? Leggete questi due articoli trovati sul web.

 In USA una proposta di legge USA potrebbe decretare la fine della TV analogica. Scritto da Massimo Mazza il 12-05-2006 ore 01:07Ha suscitato molto rumore una recente proposta presentata in USA, al Senato, la quale, rispolverando un vecchio Communication Act del 1934, rischierebbe di mettere paletti seri alle comunicazioni radio e TV broadcasting, imporrebbe l'identificabilità di tutto il traffico VoIP e rischierebbe di far effettivamente sparire la vecchia TV analogica nel giro di un anno. Il documento di 135 pagine è intitolato Communications, Choice, and Broadband Deployment Act of 2006. Tale proposta deve essere ovviamente ancora dibattuta prima che divenga effettivamente legge, ma le sue implicazioni appaiono già fin d'ora notevoli. Una proposta riguarda il cosiddetto Content e broadcast flag: essenzialmente consiste nell'imporre l'utilizzo di segnalatori (broadcast flag) nelle portanti radio, per consentire alle apparecchiature predisposte di riconoscere e bloccare contenuti non autorizzati. Il disegno legge vorrebbe inoltre aggiungere altre due imposizioni alla conversione totale della TV da analogica a digitale, processo che ha come deadline il 17 febbraio 2009. La prima impone di avvertire chiaramente l'acquirente di una TV analogica, che essa, in quanto tale, avrà bisogno di un apposito convertitore se si desidererà ricevere le nuove trasmissioni digitali. La seconda prescrizione è più seria e rischia effettivamente di sconvolgere il mercato tv analogico. Essa recita testualmente cosi: "It is unlawful to sell, or offer for sale, at retail after March 1, 2007, a television set with a picture screen 13 inches or greater in size (measured diagonally) unless that television set is equipped with a tuner capable of receiving and decoding digital signals". Una tale misura, se approvata, rischierebbe in pratica di eliminare completamente dal mercato TV analogici con schermo superiore ai 13 pollici. Per il VoIP, come già detto in precedenza, la proposta presentata al Senato richiede che tutto il traffico transitante su VoIP sia completamente identificabile in ogni sua parte, inclusa l'identità di mittente e destinatario, l'identità del provider ecc. E' abbastanza ovvio che una tale proposta è di difficile applicazione, dato che già in precedenza molti esperti del settore hanno descritto come sia complesso bloccare il traffico VoIP di server come Skype. Tratto da www.programmazione.it/

 DIGITALE TERRESTE: ECCO PERCHÉ - UN ESEMPIO DI PROTOGOVERNO MONDIALE. Fonte web (...) Vi siete mai domandati perchè la TV, da analogica, cioè  captante onde che navigano nell'aria, passa al digitale terrestre? E questo in modo obbligatorio, e ampiamente pubblicizzato? Per darci immagini migliori e più canali, dicono quelli che credono che i poteri globali agiscano nel nostro interesse di piccoli uomini. Perché lo vuole Berlusconi, diranno gli ossessionati dal Salame. Invece ecco cosa ha rivelato Patrick Redmond, un canadese che è stato alto dirigente della IBM per 31 anni, prima di andare in pensione: il passaggio dall'analogico al digitale è stato deciso per liberare frequenze per l'uso dei RFID chips (1). Questi chips (la sigla significa Radio Frequency Identification Devices) sono micro-circuiti elettronici  sempre più diffusi. Sono nei nuovi passaporti, nelle carte di credito e tessere sanitarie. In Canada e in USA li hanno inseriti senza dirlo nelle targhe delle auto, li usano per marchiare le merci nei supermercati. Li cominciano a mettere nei vestiti, ci marchiano tutti gli animali di allevamento e tutti gli animali da compagnia, così non li perdiamo (pensano sempre a noi, lorsignori). Alcuni sono «attivi», ossia hanno una fonte d'energia e un'antenna che manda un segnale costante, che apparecchi elettronici di lettura, ovunque posizionati (e noi non sappiamo dove) possono leggere. Sicchè lorsignori sanno in ogni momento dove siamo, cosa facciamo, cosa compriamo. Ci possono contare quanti siamo, in un dato  momento, a vedere un film, il che è utile per i pubblicitari. Ci vedono quando passiamo un confine, quando andiamo in banca, o con quale amante stiamo copulando. Ovviamente, chi  legge il chips attivo che ci portiamo addosso senza saperlo, ha accesso ai nostri dati medici, ci può fare il profilo come consumatori, viaggiatori o clienti. E può anche clonare la nostra identità elettronica per mingere il nostro conto corrente. «L'uso crescente di RFID  necessita di un maggiore e crescente uso della banda UBF-UHF», scrive Redmond: «Non vogliono (chi?) che i segnali di questi chips vengano disturbati dai segnali televisivi, così sono i chips che si prendono le frequenze analogiche. Esse saranno vendute a primarie aziende e altri gruppi  interessati. Tutte le frequenze saranno abbandonate dalla TV entro il 2009». Il massimo produttore di chips RFID è VeriChips di Florida, una filiale della Applied Digital Solutions, che nel suo sito vanta siti impiantabili nel corpo umano, «sotto il tricipite del braccio destro di un individuo. Una volta «interrogato» alla giusta frequenza, il chip risponde con un numero a 16 cifre che identifica in modo unico il portatore, per controllarne l'identità, accedere ai suoi dati medici  eccetera». In quell'eccetera c'è l'accesso ai vostri dati bancari, fiscali, e al vostro profilo come consumatori (avete comprato merci dotate di RFID chisp), come viaggiatori (avete un passaporto attivo in tasca), come esseri viventi. Il chips è già stato impiantato a malati di Alzheimer in diversi ospedali, così non li perdono se  vagolano in giro. Costa solo 200 dollari. Dice Redmond che presto saranno inseriti nei bambini, «e  la soluzione sarà promossa dai media, come mezzo per proteggerli meglio». Poi toccherà ai militari, ai detenuti, ai lavoratori, ai pensionati - il pretesto sarà trovato via via, e sempre i media promuoveranno l'idea: è per il vostro bene, per la vostra sicurezza. E avete pure il digitale terrestre, tanti canali in più, alta definizione... Come Bankitalia, «loro» non fanno che pensare a noi. Una cosa mi preoccupa: la Applied  Digital Solutions, padrona di VeriChips, ha cambiato nome. Adesso si chiama Digital Angel corporation. Angelo dell'Apocalisse? Domando solo. Tratto da http://www.parrocchie.it/