Il digitale terrestre. La TV ed il digitale terrestre, sono mesi e mesi se non anni che ci propinano questo tormentone del digitale terrestre, dicono che è un vantaggio sull'analogico, si va bene un vantaggio, ma vantaggio per chi?, c'è la possibilità di avere più canali si forse e l'unico vantaggio per noi (che poi anche qui se vogliamo, i canali sono tanti già ora ma la qualità lascia molto a desiderare, con il digitale quindi non si farà altro che aumentare la TV spazzatura). La qualità del segnale:- il segnale analogico, anche se arrivava poco, con quel poco si riusciva bene o male a continuare a vedere qualche programma che interessava; con il digitale terrestre invece (e lo dico con cognizione di causa, sono anni che ho comprato quel maledetto apparecchietto, ero convinto che sarebbero rimaste entrambe le modalità) appena il segnale si abbassa un poco si cominciano a vedere i classici quadretti vaganti per lo schermo (non c'è cosa che mi fa imbestialire di più di questo, preferisco quando sparisce completamente il quadro), allora per continuare a vedere la TV tocca passare per forza sull'analogico che torno a ripetere bene o male si vede quasi sempre. Ma analizziamo la cosa più importante, faccio un esempio (un po scemo ma calzante):- io come tanti altri abbiamo l'autovettura che va a benzina, dall'oggi al domani tirano fuori una legge la quale dice che le autovetture a benzina non devono essere più usate, si possono usare solo quelle a gas o a gasolio, io che me ne faccio della mia auto, la butto via o mi devo fare l'impianto a gas o devo comprarne una nuova, ma perché devo essere io a pagare?. Ecco questo potrebbe essere il vantaggio l'auto o l'impianto a gas, si ma il vantaggio a favore di chi, non certo vantaggio mio?. Mi spiego meglio, se scompare l'analogico ed esiste solo il digitale satellitare, tutti i vecchi televisori che fine fanno?, per poterli continuare ad usare bisogna acquistare un apparecchio esterno o comprarsi un nuovo televisore. Chi ci guadagna? E, come diceva Toto, e io pago.
Altra cosa importante, mica ho chiesto io di passare al digitale terrestre, allora perché mi devo comprare io l'apparecchio per passare al digitale (tassa sopra tassa, già tocca pagare il canone), e se io non avessi i soldi per comprarmi l'apparecchio o un nuovo televisore?, mica mi pare giusto.
Esempio, alcuni anni fa (se ricordo bene inizio anni 80), due grosse case costruttrici di macchine fotografiche (molto note) ebbero un alterco per una macchina fotografica istantanea, una delle due case avrebbe copiata l'altra e fu perciò condannata a cambiare a proprie spese tutte le macchine fotografiche dei clienti. Tra quei clienti c'ero anche io.
Ecco cosi, voi avete fatto l'inguacchio, voi cambiatemi a vostre spese il televisore o datemi gratis l'apparecchio per il digitale terrestre. Dico bene?, ho ragione o sbaglio?
ATTENZIONE, un'altra presa per il culo è l'antenna per il digitale non serve nessuna antenna per il digitale terestre, non fatevi fregare. Alcuni giorni fa ho messo un altro televisore in casa cosi ho dovuto mettere un'altra antenna, visto che dovevo comprarla ne ho comprata una per il digitale terrestre convinto che la ricezione migliorasse, invece alla prova dei fatti, sia con la vecchia antenna che con la nuova non cambia assoltamente nulla. Ero convinto di vedere male il digitale terrestre con la vecchia antenna, invece mi sono accorto che cio che dava fastidio era solo l'amplificatore di antenna, levato l'amplificatore sull'antenna e l'alimentatore vicino al televisore, mi sono reso conto che avrei potuto risparmiare un po di soldi comprando una delle vecchie antenne che costano molto meno di quelle per il digitale terrestre. Di conseguenza a meno che la vostra antenna non è proprio da buttare non comprate o non fatevi installare un'antenna per il digitale e solo un altro modo per fregarci dei soldi.
E se fosse vero? Cosa stanno combinando alle nostre spalle? Leggete questi due articoli trovati sul web.
In USA una proposta di legge USA potrebbe decretare la fine della TV analogica. Scritto da Massimo Mazza il 12-05-2006 ore 01:07Ha suscitato molto rumore una recente proposta presentata in USA, al Senato, la quale, rispolverando un vecchio Communication Act del 1934, rischierebbe di mettere paletti seri alle comunicazioni radio e TV broadcasting, imporrebbe l'identificabilità di tutto il traffico VoIP e rischierebbe di far effettivamente sparire la vecchia TV analogica nel giro di un anno. Il documento di 135 pagine è intitolato Communications, Choice, and Broadband Deployment Act of 2006. Tale proposta deve essere ovviamente ancora dibattuta prima che divenga effettivamente legge, ma le sue implicazioni appaiono già fin d'ora notevoli. Una proposta riguarda il cosiddetto Content e broadcast flag: essenzialmente consiste nell'imporre l'utilizzo di segnalatori (broadcast flag) nelle portanti radio, per consentire alle apparecchiature predisposte di riconoscere e bloccare contenuti non autorizzati. Il disegno legge vorrebbe inoltre aggiungere altre due imposizioni alla conversione totale della TV da analogica a digitale, processo che ha come deadline il 17 febbraio 2009. La prima impone di avvertire chiaramente l'acquirente di una TV analogica, che essa, in quanto tale, avrà bisogno di un apposito convertitore se si desidererà ricevere le nuove trasmissioni digitali. La seconda prescrizione è più seria e rischia effettivamente di sconvolgere il mercato tv analogico. Essa recita testualmente cosi: "It is unlawful to sell, or offer for sale, at retail after March 1, 2007, a television set with a picture screen 13 inches or greater in size (measured diagonally) unless that television set is equipped with a tuner capable of receiving and decoding digital signals". Una tale misura, se approvata, rischierebbe in pratica di eliminare completamente dal mercato TV analogici con schermo superiore ai 13 pollici. Per il VoIP, come già detto in precedenza, la proposta presentata al Senato richiede che tutto il traffico transitante su VoIP sia completamente identificabile in ogni sua parte, inclusa l'identità di mittente e destinatario, l'identità del provider ecc. E' abbastanza ovvio che una tale proposta è di difficile applicazione, dato che già in precedenza molti esperti del settore hanno descritto come sia complesso bloccare il traffico VoIP di server come Skype. Tratto da www.programmazione.it/
DIGITALE TERRESTE: ECCO PERCHÉ - UN ESEMPIO DI PROTOGOVERNO MONDIALE. Fonte web (...) Vi siete mai domandati perchè la TV, da analogica, cioè captante onde che navigano nell'aria, passa al digitale terrestre? E questo in modo obbligatorio, e ampiamente pubblicizzato? Per darci immagini migliori e più canali, dicono quelli che credono che i poteri globali agiscano nel nostro interesse di piccoli uomini. Perché lo vuole Berlusconi, diranno gli ossessionati dal Salame. Invece ecco cosa ha rivelato Patrick Redmond, un canadese che è stato alto dirigente della IBM per 31 anni, prima di andare in pensione: il passaggio dall'analogico al digitale è stato deciso per liberare frequenze per l'uso dei RFID chips (1). Questi chips (la sigla significa Radio Frequency Identification Devices) sono micro-circuiti elettronici sempre più diffusi. Sono nei nuovi passaporti, nelle carte di credito e tessere sanitarie. In Canada e in USA li hanno inseriti senza dirlo nelle targhe delle auto, li usano per marchiare le merci nei supermercati. Li cominciano a mettere nei vestiti, ci marchiano tutti gli animali di allevamento e tutti gli animali da compagnia, così non li perdiamo (pensano sempre a noi, lorsignori). Alcuni sono «attivi», ossia hanno una fonte d'energia e un'antenna che manda un segnale costante, che apparecchi elettronici di lettura, ovunque posizionati (e noi non sappiamo dove) possono leggere. Sicchè lorsignori sanno in ogni momento dove siamo, cosa facciamo, cosa compriamo. Ci possono contare quanti siamo, in un dato momento, a vedere un film, il che è utile per i pubblicitari. Ci vedono quando passiamo un confine, quando andiamo in banca, o con quale amante stiamo copulando. Ovviamente, chi legge il chips attivo che ci portiamo addosso senza saperlo, ha accesso ai nostri dati medici, ci può fare il profilo come consumatori, viaggiatori o clienti. E può anche clonare la nostra identità elettronica per mingere il nostro conto corrente. «L'uso crescente di RFID necessita di un maggiore e crescente uso della banda UBF-UHF», scrive Redmond: «Non vogliono (chi?) che i segnali di questi chips vengano disturbati dai segnali televisivi, così sono i chips che si prendono le frequenze analogiche. Esse saranno vendute a primarie aziende e altri gruppi interessati. Tutte le frequenze saranno abbandonate dalla TV entro il 2009». Il massimo produttore di chips RFID è VeriChips di Florida, una filiale della Applied Digital Solutions, che nel suo sito vanta siti impiantabili nel corpo umano, «sotto il tricipite del braccio destro di un individuo. Una volta «interrogato» alla giusta frequenza, il chip risponde con un numero a 16 cifre che identifica in modo unico il portatore, per controllarne l'identità, accedere ai suoi dati medici eccetera». In quell'eccetera c'è l'accesso ai vostri dati bancari, fiscali, e al vostro profilo come consumatori (avete comprato merci dotate di RFID chisp), come viaggiatori (avete un passaporto attivo in tasca), come esseri viventi. Il chips è già stato impiantato a malati di Alzheimer in diversi ospedali, così non li perdono se vagolano in giro. Costa solo 200 dollari. Dice Redmond che presto saranno inseriti nei bambini, «e la soluzione sarà promossa dai media, come mezzo per proteggerli meglio». Poi toccherà ai militari, ai detenuti, ai lavoratori, ai pensionati - il pretesto sarà trovato via via, e sempre i media promuoveranno l'idea: è per il vostro bene, per la vostra sicurezza. E avete pure il digitale terrestre, tanti canali in più, alta definizione... Come Bankitalia, «loro» non fanno che pensare a noi. Una cosa mi preoccupa: la Applied Digital Solutions, padrona di VeriChips, ha cambiato nome. Adesso si chiama Digital Angel corporation. Angelo dell'Apocalisse? Domando solo. Tratto da http://www.parrocchie.it/
Nessun commento:
Posta un commento